| Questo è corto,scusatemi ragazze D: ma devo andare a letto D:
prometto che il prossimo sarà più lungo. Lo so che fa un po schifo S:
Chapter 4.
Una ventina di minuti dopo sentii bussare alla porta e la voce di Liam dall'altra parte che mi chiamava preoccupato.
Mi alzai a fatica dal divano e mi avvicinai alla porta,una volta aperta lui era li,davanti a me. I suoi capelli erano un po scombinati e sotto la giacca indossava ancora quella che doveva essere la sua maglietta del pigiama.
"Sei venuto in pigiama?" chiesi cercando di sorridere,ma lui non mi rispose e si limitò ad abbracciarmi appoggiando il suo viso sulla mia spalla sinistra "Mi dispiace." sussurrò piano stringendomi sempre di più a se.
Cinque minuti dopo mi lasciò andare e rimase in piedi davanti a me senza guardarmi negli occhi "Ti devo delle spiegazioni,ora più che mai." disse piano come se volesse scandire ogni singola parola per paura che io non la potessi capire. "Non ti preoccupare,non ci metterò tanto,ma io.. Non avrei mai voluto che tu finissi in questo casino. Ho già deciso,ti spiegherò tutto e poi mi allontanerò,non è giusto nei tuoi confronti,non è giusto che io ti trascini in questo casino.." "Zitto,cazzo. Stai zitto." dissi decisa sbattendo sul tavolo la tazza piena di te caldo che stavo per porgergli "Tu,tu non devi andare da nessuna parte. Per favore." dissi avvicinandomi a lui e guardandolo negli occhi "Per favore,spiegami tutto quello che vuoi,ma rimani qui,almeno sta sera,poi domani potrai fare quello che vorrai,ma sta sera rimani qui."
La mano di Liam accarezzò lentamente la mia guancia destra e poi si sedette sul divano facendomi segno di sedermi al suo fianco. Iniziò a torturarsi le dita della mano sinistra con la destra e dopo avermi guardata per almeno venti secondi senza dire nulla incominciò "Io e Harry non siamo mai stati amici,non ci siamo mai sopportati a dire il vero,ma inizialmente non era così tragica la situazione. Quasi un anno fa Louis usciva con una ragazza,una bellissima ragazza di nome Paige,erano molto uniti,ma diciamo che Louis non è mai stato il tipico ragazzo da relazione a lungo termine e soprattutto esclusiva,così un giorno è finito a letto con la ragazza di Harry. Non c'è bisogno di dire che nè Harry l'avevano presa bene e una sera di novembre hanno deciso di fargliela pagare uscendo insieme,ma non erano soli,c'erano anche Niall e un altro loro amico,Scott. Stavano andando in un pub fuori città quando Scott ha portato la macchina fuori strada di proposito finendo direttamente contro un albero. La parte che è entrata direttamente in contatto con l'albero era quella posteriore,quella destra.." una lacrima scese lentamente lungo la sua guancia,ma Liam non permise che essa compisse un tragitto troppo lungo. "Paige è morta. Avrebbe potuto avere qualche possibilità,ma Scott,Niall e Harry sono usciti dalla macchina e sono scappati via lasciandola li dentro. Al momento del processo Scott ha ammesso di averlo fatto di proposito e di non pentirsi di nulla,che quello era il minimo che noi avremmo dovuto passare per quello che avevamo fatto a Harry." le lacrime cominciarono a correre lungo il suo viso,ma la sua voce era come se fosse rimasta impassibile. "Il problema all'epoca era che Scott non aveva 18 anni,quindi il giudice decise di metterlo in un istituto,un istituto dal quale a quanto pare è scomparso qualche settimana fa." Liam mi guardò e non aggiunse altro,quasi per aspettare che io tirassi le mie conclusioni,ma tutto quello che riuscì a fare fu dire un semplice "Oh".
"Lia,Paige era la mia migliore amica,Paige era una delle persone più importanti della mi vita e io,io temo davvero che Scott non si sia accontentato di quello che ha già fatto in passato." la sua mano si posò sulla mia che tremava come una foglia "Adesso capisci perchè è meglio che io mi allontani? Non è sicuro,non voglio che tu rischi a causa mia o di chiunque altro." la sua mano si staccò dalla mia e si spostò con la schiena verso l'estremità del divano rimanendo sempre voltato verso di me. "Ci sono già dentro Liam e non ti do la colpa per questo,per niente. Io oggi ti ho chiamato perchè eri l'unica persona che volessi vedere in questo momento,l'unica persona a cui volessi davvero parlare." sorrisi e mi avvicinai di poco a lui "Non ti conosco nemmeno e già mi sto mettendo in un casino più grande di me,ma sai cosa? Non me ne frega niente. Tu prova a sparire che l'unica persona che vedrai davvero arrabbiata sarà una ragazza riccia che al tuo fianco sembra solamente un Umpa Lumpa".
Liam scoppiò a ridere e scosse la testa per poi prendermi il viso tra le mani "Sei una cretina,una cretina,masochista,ma sei l'unica cretina masochista per la quale io mi sia mai alzato dal letto di corsa dopo Paige."
Non aggiunsi altro,mi limitai ad abbracciarlo sentendo le sue braccia avvolgermi completamente e il calore del suo corpo contro il mio gelido. "Dato che siamo in via di confessioni,non è che sei imparentata con Babbo Natale e me lo stai tenendo nascosto?" lo sentii sorridere e feci lo stesso senza staccarmi dal suo abbraccio e portando la mia mano sul suo collo "Posso chiederti un favore?" mi staccai leggermente da lui in modo da riuscire a guardarlo in viso "Certo" sorrise tenendo una mano sulla mia spalla "Rimani qui sta sera,per favore." La verità era che ero terrorizzata all'idea di rimanere in casa da sola ora che Liam mi aveva raccontato la storia e che Scott era riuscito a entrare nel nostro appartamento senza nemmeno usare un mazzo di chiavi.
Liam si alzò in piedi e raccolse da terra la sua borsa a tracolla blu che aveva lasciato cadere appena era entrato in casa tirando fuori un paio di boxer che dovevano essere la parte inferiore del suo pigiama e facendomi vedere che aveva portato con se una t-shirt e un paio di jeans. "Non sapevo se me l'avresti chiesto,ma ho pensato che era meglio essere pronti ad ogni evenienza." sorrisi,era il ragazzo perfetto,premuroso,dolce e anche simpatico. Gli inicai timidamente il bagno mentre io andai in camera di Alice per infilarmi il mio pigiama pulito (il mio armadio era troppo piccolo per contenere anche i pigiami,quindi Alice aveva dato asilo politico ad alcuni dei miei capi d'abbigliamento).
Entrai in camera mia e trovai Liam davanti al mio specchio. Indossava semplicemente un paio di boxer lunghi fino al ginocchio e una maglietta bianca,ma non riuscii a focalizzare la mia attenzione su di lui,cosa che normalmente avrei fatto dato il suo corpo praticamente perfetto. Mi avvicinai a lui e mi fermai al suo fianco guardando lo specchio.
"E' la sua calligrafia" disse con voce spezzata "Per un secondo ho sperato che non fosse lui,ho sperato che fosse un altra persona." si voltò verso di me e notai la paura nel suo sguardo,ma questa volta non dissi nulla per rassicurarlo,non sarebbe servita a nulla una semplice frase,quindi gli sorrisi,gli sorrisi cercando di fargli capire che andava tutto bene e da sotto il mio letto estrassi una seconda parte di materasso che andò immediatamente a comporre un letto matrimoniale. "Silvia dorme sul divano letto,quindi hai due opzioni,o questo o il pavimento". mi passai una mano tra i capelli con fare nervoso sapendo cosa avrebbe potuto pensare,ma io non avevo nessun secondo fine,anzi,ero anche abbastanza stanca. Ma Liam mi soprese ancora una volta ricambiando il mio sorriso di prima e sussurrando piano "Non ti preoccupare". Si avvicinò piano al lato opposto le letto e si sedette sul materasso per poi sdraiarsi "Non ti darò fastidio,non russo,te lo giuro" rise e la sua risata fece sorridere anche me. Mi sdraiai di fianco a lui e mi voltai verso di lui tenendo la testa appoggiata al cuscino. "Posso chiederti una cosa?" dissi piano come se dovessi fare attenzione a non svegliare qualcuno nella stanza di fianco quando in realtà in casa c'eravamo solo io e lui.
"Certo" disse lui mantenendo il mio stessi tono di voce,cosa che a causa della sua voce baritonale riuscì solamente a farmi sorridere. "Posso dormire vicino a te?" chiesi piano aspettandomi una risposta negativa o qualcosa che mi facesse capire che era meglio mantenere le distanze,ma invece lui allungò verso di me il suo braccio sinistro per farmi spazio e io mi avvicinai piano a lui fino a quando non riuscì a abbracciarlo completamente lungo il fianco e ad appoggiare il viso sui suoi pettorali. Lui ci mise qualche secondo prima di rispondere al mio abbraccio,ma subito dopo sentì il suo braccio stringermi a se e la sua voce sussurrarmi "Buona notte Lia" prima che mi desse un leggero bacio sui capelli.
Mi addormentai così,tra le sue braccia,e la mattina quando mi svegliai ero ancora li,tra le sue braccia che mi sringevano a se,solo che lui era sveglio e mi stava guardando sorridendo.
"Da quanto sei sveglio?" chiesi trattenendo uno sbadiglio. "Da una decina di minuti,ma dato che ho visto che hai impostato la sveglia alle 7.00 e che sono ancora le 6.40 ho pensato che farti dormire non sarebbe stata una cattiva idea."
Alzai lo sguardo verso di lui lasciando andare leggeremente il mio abbraccio,ma tenendo la mia mano sinistra sui suoi pettorali e sorridendogli. "Ti ho dato fastidio sta notte?" chiesi pregando tra me e me che mi rispondesse di no. "Per niente,anzi." mi disse ricambiando il mio sorriso.
La porta di camera mia si aprì piano e entrambi ci girammo di scatto senza però staccarci. Alice e Silvia entrarono con ancora il pigiama addosso e gli sguardi particolarmente addormentati. "Ciao Liam" disse Silvia sorridendo e stropicciandosi gli occhi,Alice mi guardò sorridendo e mi bastò quello per capire cosa volesse dirmi. La conoscevo da due anni ed era una delle mie migliori amiche,era come se bastasse uno sguardo per capire perfettamente cosa stessimo pensando o cosa avremmo voluto dirci.
"Vi va un caffè? Ho abitato in questa zona per un po e so che a pochi isolati da qui c'è un ottimo bar che apre molto presto e che fa dei muffin che sono la fine del mondo" disse Liam guardando solamente me. Mi staccai dal suo abbraccio e mi sedetti sul letto lasciando che lui facesse lo stesso. Passò di fianco a Silvia e Alice che lo guardarono e si scambiarono uno sguardo d'intesa prima di farmi un cenno per farmi capire che approvavano.
Liam uscì per prenderci la colazione e tornò a casa con quattro muffin e quattro caffè caldi.
Finimmo la colazione e uscimmo insieme per andare a lavorare,mi sentivo sicura vicino a lui,mi sentivo bene.
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