outintherain` |
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| ecco il capitolo, che non vi piacerà molto :/ però vi prometto che le cose miglioreranno andando avanti uù hope u like it (; CAPITOLO 4 Era passata una settimana da quel giorno e né io e né Harry avevamo più parlato dell’accaduto. Forse Liam aveva ragione nel dire di stare tranquilla. Quel giorno avevo il doppio turno in libreria, ma la cosa non mi pesava più di tanto. Era una mattinata tranquilla e i clienti scarseggiavano. La signora Potter era seduta dietro il bancone, mentre il marito era uscito per fare una commissione. Io invece sistemavo come un automa i libri arrivati con l’ultimo ordine fatto. Tutto era così monotono da far venire la depressione. Poi la campanella dell’entrata suonò. Finalmente un cliente. Mollai i libri che avevo tra le mani e mi avvicinai per aiutare il lettore appena entrato. “Posso esserti d’aiuto?” chiesi sorridente al ragazzo appena entrato. “Si, grazie” rispose sorridendomi. Quel sorriso mi lasciò stupita. Era abbagliante. Mi soffermai un istante a osservare il tipo, che doveva avere una ventina d’anni. Era moro, con i capelli pettinati a cresta. Gli occhi erano di un colore strano. Un verde tendente all’azzurro direi. In poche parole si trattava di un bel ragazzo. “Dimmi, cosa cercavi?” chiesi dopo aver finito la mia analisi. “Ecco, devo fare un regalo a mia madre. Domani è il suo compleanno. Pensavo a un romanzo di Nicholas Sparks, dato che è il suo autore preferito.” Io amavo Sparks, quindi presi il caso a cuore. “Allora se si tratta di una appassionata ti consiglio l’ultimo libro. Almeno siamo sicuri che non l’ha letto” dissi facendo una leggera risata. Mi diressi dritta allo scaffale dei romani ed iniziai a cercare il libro. “Vicino a te non ho paura, eccolo qui” dissi prendendolo e porgendolo al cliente. Lo esaminò per qualche minuto, facendo finta di intendersi di libri. “Ma chi voglio prendere in giro! Non ne capisco una mazza di queste cose!” esclamò poi ridendo, come se mi avesse letto nel pensiero. “Allora, va bene?” chiesi. “Assolutamente” rispose porgendomi il libro. “Vuoi una confezione regalo?” chiesi raggiungendo il bancone. “Magari” disse mentre dava un’occhiata intorno a sé. “Sembra un bravo ragazzo” mi disse sottovoce la signore Potter. Mi voltai stupita verso il mio capo. “Che c’è? Lo dicevo per te” mi rispose lei. Risi, pensando a quanto fosse bello lavorare con lei. Feci del mio meglio per creare una confezione carina. Ero negata per quelle cose. “Vuoi scrivere un bigliettino?” chiese Isabelle al ragazzo. Ci pensò un attimo su, prima di accettare. “Vado a prenderne uno carino in magazzino allora.” La signora Potter ci lasciò così da soli per andare di là. “È carino questo posto” disse rompendo il silenzio imbarazzante che si stava creando. “Già, molto” risposi non sapendo cosa dire. “Sono Nick” disse poi all’improvviso, porgendomi la mano. Esitai un attimo prima di stringere quella mano e presentarmi a mia volta. “Sei carina, Julie” disse mollando la presa sulla mia mano. “Grazie” dissi arrossendo. “Ecco il biglietto” esclamò la signora Potter rientrando. Sussultai nel sentirla parlare. La sua entrata era inaspettata in quel momento. “Ho interrotto qualcosa?” chiese la donna. “Assolutamente no” disse Nick, guardandomi sorridendo maliziosamente. Prese i biglietti che la signora Potter aveva scelto e ne scrisse due. “Sono indeciso.” Così la spiegò. Lo feci pagare e lo salutai cordialmente, come facevo sempre con ogni cliente. Solo dopo che uscì mi accorsi che aveva lasciato uno dei due bigliettini sul bancone. Quando feci per prenderlo, rimasi sorpresa. Diceva “Per Julie”. Lo misi in tasca, senza farmi vedere da Isabelle. Tornai così ai miei adorati scaffali, che non aspettavano altro che essere riempiti di libri. Anche quella sera ad aspettarmi a fine turno c’erano Liam e il mio amato bicchiere di cioccolata calda. Per tutto il tragitto l’unico a parlare fu lui. Io avevo la mente completamente assente. Non volevo ammetterlo, ma stavo pensando a quel ragazzo. A cena ero silenziosa e fra le nuvole, ma nessuno parve accorgersene. O comunque nessuno mi chiese niente al riguardo. Quando Harry si alzò dal divano per andare in bagno ne approfittai per salutare tutti e andare in camera mia. Quello era l’unico modo per evitare di salutare anche lui. La cosa era troppo imbarazzante ormai. Per mia grande sfortuna, lo incrociai per le scale. “Stai andando a dormire?” mi chiese fermandosi su di un gradino. Annuii, sperando di non iniziare una conversazione. “Buona notte allora” dissi riprendendo a salire. “Aspetta” mi fermò per un braccio. Mi voltai di scatto, a guardare la sua mano che stringeva il mio polso. “Possiamo parlare?” mi disse mollando la presa. Non dovevo cedere, dovevo resistere alla tentazione di stare con lui. “Un’altra volta magari. Ora sono davvero troppo stanca.” Gli diedi le spalle e ripresi a salire, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere. Era l’unica soluzione. L’unico modo per sfuggire da lui. Quando finalmente fui in camera, cacciai un respiro di sollievo. Finalmente ero sola. Non avrei resistito ancora a lungo sapendo della presenza di quel biglietto nella tasca dei miei jeans. Ci infilai così la mano e lo estrassi. Lo aprì lentamente, come se contenesse una bomba o qualcosa del genere. Presi un altro respiro, prima di iniziare a leggere. “Grazie per il libro Julie. Mi piacerebbe ricambiare il favore. Questo è il mio numero. Chiamami qualche volta. Un bacio, Nick.” Rilessi quel messaggio almeno un centinaio di volte. Non potevo crederci, era una cosa del tutto assurda. Eppure era successa. Il destino sembrava offrirmi l’occasione perfetta per cacciarmi dalla testa Harry. Ora spettava a me decidere se coglierla oppure lasciarmela sfuggire. Ripiegai il bigliettino e lo conservai nella mia borsa. Ci avrei pensato domani mattina.
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