| ×niäll |
| | CITAZIONE (outintherain` @ 10/7/2011, 21:45) qui c'è qualcosa che puzza uù quei due sono stati insieme uù continua che voglio sapere *--* eheh qui gatta ci cova xDxD e ti accontento subito con un nuovo capitolo un po' più lungo degli altri xD Spero che vi piaccia. --- So che è piuttosto lungo questo, in un primo momento avevo pensato di spezzarlo in due parti ma poi non sapevo in che punto spezzarlo, spero vi piaccia comunque anche se è lungo da leggere tutto... e vedrò intanto mi metto a lavorare al 6° vediamo se riesco da stasera xD
Capitolo 5 –
Louis mi guardò stranito poi si chiuse la porta alle spalle e notò Zayn -cosa le hai fatto?- chiese subito come se si aspettasse già che fosse stata colpa di Malik -niente cosa vuoi che posso aver fatto? Lo sai bene che Lexi è come una sorella minore- rispose infilandosi le mani in tasca appoggiandosi al muro, lo guardai sbarrando gli occhi, non potevo credere che adesso faceva il bravo ragazzo con le migliori intenzioni, Louis si voltò verso di me e mi guardò -che è successo?- sentii la sua voce chiedermi ma ero distratta a vedere il completo cambio di atteggiamento di Zayn che mi fece uno dei suoi soliti sorrisini mentre Louis gli dava le spalle, -niente- dissi sorridendo rassicurante scuotendo la testa –o meglio, vivo qui!- aggiunsi indicando le valigie -Che bello!- disse abbracciandomi e iniziando a saltare, poi allungò un braccio verso Zayn e tirandolo nel mezzo dell’abbraccio di gruppo, lui odiava gli abbracci ma preso di sorpresa non poté fare resistenza, dopo cinque minuti la porta si aprì mostrando le figure di Niall e Harry a cui non fu dato nemmeno il tempo di rendersi conto di essere in casa che Louis li rapì nel nostro abbraccio -ciao Lexi- disse strizzato nell’abbraccio Harry, e in quel momento Louis ruppe la stretta guardando con disapprovazione l’amico -saluti lei e non me? Basta voglio il divorzio Harry Edward Styles!- disse andando verso il salotto seguito da Harry e Niall che ridevano come matti, sentii poi venire dal salotto la voce di Harry -dai Louis mi dispiace, perdonami, lo sai che per me sei il solo- -no! Non ti voglio più vedere e l’orsacchiotto sta con me, e se hai dei problemi portami in tribunale per l’affidamento!- Scoppiai a ridere ascoltandoli per poi voltarmi verso Zayn, lo guardai inarcando un sopracciglio, non pensai troppo ma quella domanda, mi venne spontanea con tono divertito, senza che me ne accorgessi gli chiesi -come una sorella minore, eh Zayn? Quindi toglimi una curiosità, ci provi con tutte le tue sorelle minori? La sua risposta fu inizialmente un sorrisetto dei suoi, che beh in due anni erano migliorati, ora erano dannatamente più sexy e impossibili da ignorare, ma ad esso seguì una domanda che innescò in me una serie di altri quesiti -Perché come pensi che ti veda? Mi voltai sbuffando mettendo una sacca sulla spalla, per cercare di non guardarlo, non ascoltarlo e soprattutto non pensare alla sua domanda, forse era tutta una mia immaginazione ed era sempre il solito stronzo di due anni fa che voleva rincominciare a farmi i suoi stupidi giochini mentali in cui poi cascavo con entrambe le gambe, impotente senza rendermene conto, in poche parole come una tonna. Improvvisamente sentii qualcosa cingermi la vita e sussultai soprattutto quando sentii nuovamente la sua voce parlarmi all’orecchio, forse non era così positivo essermi trasferita lì a vivere, e se avessi dato retta a Liam che non mi voleva vicino ai suoi amici? -se ti aiuto cosa mi dai in cambio?- mi chiese in un sussurro all’orecchio accarezzandomi lentamente il collo, sostituendo poi la sua mano con le sue labbra. Chiusi gli occhi respirando a fondo per controllarmi e cercare di rimanere lucida nonostante il brivido che mi percorreva la schiena. In quel momento si aprì la porta e sentii solo la voce di mio cugino tuonare -Che state facendo?! Saltai tornando in me schizzando in avanti, inciampai su tutte le valigie finendo a terra e quando alzai lo sguardo vidi mio cugino che fissava ancora Zayn e poi me senza nemmeno chiudere la porta. Scossi la testa guardando verso Liam con un espressione che nei fumetti di solito è descritta così “?” -Cosa state facendo?- ripeté scandendo bene ogni singola parola questa volta aprii la bocca senza una giusta scusa per spiegare quello che poteva aver visto Liam, o meglio che pensavo potesse aver visto. -in che senso?- riuscii solo a dire ottenendo uno sguardo fulminato -come in che senso, che sono tutte queste valige? Tirai un sospiro di sollievo, le valige, parlava delle valige, presi un respiro profondo -Vedi Liam, ecco, mamma o meglio papà, cioè tuo zio- iniziai prendendo il discorso alla lontana, lo facevo sempre quando avevo paura di arrivare al sodo del discorso, ma mio cugino ormai mi conosceva bene e prima che finissi la frase aveva già capito. -non se ne parla- disse semplicemente andando verso il salotto. Guardai un punto indistinto nella parete poi lo seguii -Liam ti prego, facciamo così, cucino, e– guardai attentamente tutti i presenti nella sala –ne avete bisogno effettivamente, tengo in ordine la casa, e ne avete bisogno- -Ho detto di no Lexi, lo sapevi che non volevo- disse lui sedendosi sul divano stanco. Mi parai davanti a lui e mi guardai intorno, Zayn era sulla porta e mi venne il lampo di genio -Si lo so, ma lui- dissi indicando il moro che stava facendo solo presenza in quel momento, come gli altri tre -io non ho detto proprio niente tu hai tirato in ballo la storia di quattro anni fa- Lo fulminai con lo sguardo dipingendo l’espressione di un se mi sbatte fuori te la dovrai vedere con me poi tornai a Liam -si dai Payne, ha ragione ha già vissuto con te e ti ha mai dato problemi?- sentii la voce di Louis alle mie spalle -ascolta il buon vecchio saggio Louis Tomlinson- dissi sorridendogli persuaditrice –prometto di lavare, cucinare, stirare, trovarmi un lavoro, ti prego Liam, ti prego,ti prego, ti prego- dissi cambiando totalmente espressione mettendo su quella da cucciolo con tanto di labbrino quasi sull’orlo delle lacrime. Notai che Liam stava prendendo in considerazione la cosa, glielo leggevo nello sguardo così usai la mia ultima carta quello che gli avrebbe fatto dire si -e poi mi preferiresti a vivere da Josh, in camera con lui, a dividere ogni sera quel suo piccolo letto ad una piazza, senza pigiama dato il caldo dei nostri corpi a contatto…- feci una piccola pausa sognante per aumentare l’effetto su mio cugino prima di continuare -… poi lui appena tornato dall’allenamento che mi chiede di accompagnarlo a fare una doccia e…- Questa volta ad interrompermi fu mio cugino che saltò in piedi con un –NO! Tu resti qui!- Sorrisi vittoriosa saltandogli al collo facendolo ricadere sul divano -Grazie Liam, grazie grazie- dissi o meglio urlai in una sorta di sfogo interno. -però niente problemi- -promesso- dissi lasciandogli un bacio sulla guancia e iniziando a saltellare verso l’ingresso dove erano rimaste le mie valige -ah Lexi- Tornai indietro e lo guardai –dimmi ramapiteco spiumato- -nessun ragazzo esterno dopo le dieci in camera tua- -per esterno intendi esterno alla casa o esterno alla famiglia?- Mi guardò un attimo confuso poi per paura che riuscissi a raggirare una sua qualsiasi imposizione mi disse -nessun ragazzo in camera tua dopo le dieci e tu in camera di nessun ragazzo dopo le dieci- Sbuffai annuendo e saltellando un po’ di meno andai a prendere le mie valige ascoltando a orecchie tese la seconda parte della conversazione -amico sei peggio di un generale dell’esercito- riconobbi la voce di Harry -Quando intendevo in camera di nessun ragazzo era sottointeso che non si deve avvicinare alle vostre stanze, e idem voi- Louis, Harry e Niall per prenderlo in giro si misero sull’attenti e intonarono un -si signor capitano- all’unisono mentre Zayn si limitò a ridere. -capito Malik?- rincalzò maggiormente mio cugino -perché devo essere sempre io quello meno affidabile con una ragazza in casa?- lo sentii lamentare -perché ti conosco da 15 anni e passa e so come sei Zayn- -grazie per la fiducia Payne, comunque tranquillo non toccherei mai tua cugina- La conversazione si smorzò appena rientrai in stanza con due delle quattro valige che erano nell’ingresso, sarei voluta scoppiare a ridergli in faccia a Zayn come faceva a mentire così facilmente, cercai il suo sguardo che era inespressivo, come se i suoi occhi fossero abituati a dire bugie e diventassero inespressivi quando lo faceva, era lo stesso sguardo che aveva usato con Louis poco prima -le altre le torno a prendere dopo- dissi semplicemente andando verso la porta a vetri ma fui fermata da Louis, Harry e Niall che si offrirono di aiutarmi a portare su i bagagli e a fare pulizia nella stanza del caos all’ultimo piano. Quando aprii quella stanza mi resi conto che era veramente un caos, scatoloni, vecchi aggeggi, scorte di cibo, vecchi libri, foto, trovai un letto sotto a tutti quei sacchi e quelle scatole, Louis mi prestò un lenzuolo, aveva rappresentato un coniglio in stile cartone animato che si mangiava una carota. -trattalo bene che è uno dei miei preferiti- -tranquillo lo terrò come fosse oro colato- lo avevo rassicurato. Verso le sette avevamo finito, e mio cugino bussò alla porta invitandoci ad andare a mangiare qualcosa fuori o meglio giù in centro. Niall propose subito Nandos, così ci cambiammo e in meno di dieci minuti eravamo già in macchina, avevo messo semplicemente un paio di jeans, una canotta rossa e le mie amate nike. Ero stipata nel dietro dell’auto di Liam con Harry e Niall mentre Louis si era seduto davanti con la scusa che soffrisse il mal d’auto e non poteva stare dietro. Zayn non era venuto e Harry mi aveva bisbigliato che probabilmente a causa della lite che aveva avuto con Liam sul fatto che non si fidava molto del moro con la mia presenza in casa, avrei dovuto risolvere anche questa cosa, ma ora a stomaco vuoto non potevo ragionare così pensai di rimandare. La serata volò, mangiammo e rientrammo verso le dieci, in casa, mio cugino e gli altri si piazzarono davanti alla tv io li salutai uno per uno con un bacio sulla guancia sotto lo sguardo vigile del mio ramapiteco spiumato -ti dovrai abituare perché io do sempre il bacio della buonanotte a tutti i miei coinquilini- scherzai un attimo prima di sparire dietro la porta a vetri. Salii fino al secondo piano e proprio mentre stavo per entrare nella mia stanza, dalla porta di fronte uscì Zayn, giubbotto di pelle, capelli perfetti e quel profumo che mi aveva avvolto completamente ieri sera prima che mi addormentassi, non alzò nemmeno lo sguardo sebbene ero sicura mi avesse visto. -ci lasci anche stasera?- chiesi cercando di mantenere un tono noncurante di qualsiasi risposta mi desse, ma senza successo un lieve tono più acuto del normale tradì le mie intenzioni, lui mi guardò sorridendo -ho bisogno di svago stasera- mi rispose per poi guardare la porta della mia camera –ti ho messo una lampada sul comodino, so che leggi prima di addormentarti potrebbe servirti. Lo guardai e sorrisi sorpresa, si aveva questi cambi di personalità che mi sorprendevano sempre, oggi rischiavo di ritrovarmi da un momento all’altro attaccata al muro con la sua lingua in bocca e adesso sembrava la persona più indifferente a me nella casa. -grazie e… buona notte- gli dissi osservandolo mentre appoggiavo una mano sulla maniglia della camera -buona notte Lexi, dormi bene- mi aveva risposta lasciandomi un bacio sulla guancia e scendendo verso il piano di sotto. Scossi la testa entrando confusa in camera, sul comodino trovai la lampada e appoggiato un biglietto, lo presi, era la calligrafia di Zayn, la riconoscevo benissimo, lo voltai e lessi a voce bassa -Oggi non so cosa avevo, di solito non sono così, ok si mi hai scoperto era una frase fatta, io sono sempre così, mi conosci bene ormai lo sai, non credo di averti sorpreso, ma ad ogni modo due anni fa non vivevamo insieme, ora si quindi… lasciamo perdere va, anche perché non voglio un infarto di Payne sulla coscienza se sapesse. Quindi per dissimulare: amici? Ti ho fatto un regalo, so che ti piace leggere prima di addormentarti, non so cosa stai leggendo ora, ricordo l’ultima volta era Orgoglio e Pregiudizio… Fissai il foglio, era pieno di linee e cancellature, punti, scarabocchi, che mi impedivano di leggere altro, sorrisi aprendo il cassetto, e mettendoci dentro la miniletterina di Zayn, si perché l’ultima cosa che avevo letto dopo tutti quei scarabocchi era la firma Zayn. Afferrai il mio pigiama, la maglietta di Josh e la indossai presi il libro che avevo nel cassetto, stavo leggendo I Passi dell’Amore di Sparks per la quarta volta, il libro era consumato, in alcune pagine arricciato per le lacrime versate, aprii dove avevo il segno, accesi la lucina e iniziai a leggere, ogni tanto guardavo verso il cassetto e sorridevo, era stato un gesto carino anche se un po’ mi confondeva ad essere sinceri, in fondo non era da lui, non era da Zayn Jawaad Malik, fare finta di niente su una cosa del genere.
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