 | ×reäl_chiäreds |
| | ok questo capitolo non mi convince troppo ma anyway, spero non vi faccia troppo schifo, prometto che il carattere di molti personaggi cambierò molto presto, inizieranno presto a maturare e ad essere meno infantili comunque ecco a voi il 3° capitolo (x) = vestiti Capitolo 3 –
Avevo passato un pomeriggio a dir poco fantastico, Ricky era stato carinissimo e non come avevano detto gli altri un pervertito deviato, erano solamente gelosi, con me si era comportato molto meglio di quanto non avesse mai fatto nessun altro con cui ero uscita da quando ero lì.
Rientrai in casa cercando di fare meno rumore possibile e quando mi voltai mi trovai mio padre davanti, sbiancai alla sua frase
-Ecco la nostra malata di ritorno-
Non sapevo cosa dire, cosa fare, scappare? Sarebbe stata un ottima idea forse, o chi lo sa? Niall entrò nell’ingresso probabilmente stava godendo nel vedermi in difficoltà glielo leggevo in faccia mentre mangiava quel bastoncino di liquirizia che ora come ora gli avrei volentieri infilato non vi dico dove che forse è meglio, lo fulminai prima che Erin lo chiamasse in cucina
-papà posso spiegare- provai in un sussurro, in realtà non sapevo proprio cosa dire, ma lui mi fece cenno di seguirlo in salotto e poi di sedermi sulla poltrona di fronte a lui
-sto aspettando-
Presi un profondo respiro quando stavo per parlare, non sapevo come iniziare
-vedi… ecco papà, io…- mi morsi un labbro per il nervoso quando accadde una cosa che mi sorprese
-è stata colpa mia- alzai lo sguardo e vidi Niall che aveva finito di mangiucchiare quella liquirizia a ci stava fissando appoggiato alla porta.
-è carino da parte tua voler difendere tua sorella Niall, ma prenderti colpe che non hai non mi sembra corretto- disse mio padre tranquillo riservandogli un sorriso.
Io rimasi in silenzio e alzai lo sguardo solo per osservare il biondino, sapevo che aveva qualcosa in mente ma non riuscivo a capire cosa
-No George era tutta una scommessa fatta con i ragazzi, volevamo vedere se aveva il coraggio la tua figlia perfetta di fare sega il primo giorno e a quanto pare ha vinto lei- aggiunse questa volta avvicinandosi e lasciandomi in mano 20 sterline, che doveva essere il prezzo della scommessa a quanto pare.
Mio padre ci guardò senza dire niente, non sembrava arrabbiato, anzi commentò semplicemente
-beh questa volta passa, sono stato giovane anche io, ma se scopro che ti riassenti senza motivo punizione assicurata- mi disse alzandosi e andando in cucina per aiutare Erin con la cena aspettai che uscì poi tornai a guardare Niall
-che cosa vuoi ora?- chiesi sapendo che mi avrebbe chiesto sicuramente qualcosa in cambio per avermi aiutato
-cosa ti fa pensare che voglio qualcosa?- mi chiese sedendosi di fronte a me dove poco prima si era seduto mio papà osservandomi
-l’ultima volta che mi hai aiutato mi hai chiesto di farti il bucato per una settimana- gli ricordai
-giusto- fu la sua risposta mentre fingeva di ripensare anche se ero certa si ricordasse piuttosto bene il supplizio che mi aveva imposto ed allora avevo solo 14 anni.
-beh se la metti così allora inizia con il ridarmi le mie 20 sterline e…- allungò la mano in modo che vi poggiassi sopra la banconota che mi aveva dato poco prima e in quel preciso istante Erin ci chiamò per andare a tavola.
Lasciai la banconota sul palmo della mano Niall per poi alzarmi ma la sua mano si chiuse intorno al mio polso. Non era una presa stretta, salda, che mi facesse male, sentivo semplicemente il calore della sua mano intorno al mio polso in una stretta leggera, oserei dire quasi delicata, riportai gli occhi ai suoi
-ti farò sapere più tardi- concluse per sorpassarmi e dirigersi a tavola, sbuffai e lo seguii.
La cena fu tranquilla come sempre, al termine io aiutai Erin a sistemare la cucina, avevo legato molto con Erin, e adesso ero molto felice del fatto che mio padre si fosse risposato proprio con lei anche se suo figlio non lo sopportavo eravamo come il dentifricio e il succo d’arancia, io e lei avevamo un buon rapporto, beh io non avevo mai conosciuto mia mamma, e quindi nessuno mi aveva mai insegnato a diventare una ragazza e poi una donna se non Erin, lei mi aveva insegnato a truccarmi, lei mi aveva fatto il primo discorso sul sesso che tanto intimidiva mio papà che al contrario lo aveva fatto a Niall, come faccio a saperlo? Beh avevo origliato, era stata una delle poche volte che avevo visto Horan imbarazzato al massimo non avrei potuto perderlo per nulla al mondo, e per finire era stata sempre Erin a starmi vicino il giorno che ero diventata una piccola donna.
-Io vado a buttarmi a letto- le dissi con un sorriso una volta riposto il centrino sul tavolo e finito di spazzare per terra
-buonanotte Chiara-
-buonanotte Erin- la salutai con un sorriso e mi diressi in salotto
-notte papi- gli dissi dandogli un bacio sulla guancia poi mi voltai verso Niall che era alle mi spalle
-Niall- dissi semplicemente e lui mi rispose con un cenno del capo dopodiché salii ai piani superiori.
Entrai in camera, mi cambiai infilando quella maglia che usavo per pigiama, poi entrai in bagno, mi struccai, sciolsi i capelli e lavai i denti prima di tornare in camera e trovarmi quel babbuino ossigenato di mio fratello seduto sul mio letto.
-che cosa vuoi?-
-dovevamo finire un discorso-
Capendo a cosa si riferisse gli feci segno di parlare appoggiandomi alla scrivania alle mie spalle
-muoviti qualsiasi cosa mi devi chiedere, bucato, compiti?-
Vidi dipingersi sul suo volto un sorriso divertito –sarai la mia servetta per un po’ di tempo-
-come scusa?- chiesi alzandomi scioccata scuotendo la testa.
-se preferisci che tuo padre sappia che hai passato la giornata a giocare al dottore e all’infermiera con una delle persone che sopporta di meno al mondo-
Beh non aveva tutti i torti mio padre non sopportava proprio Ricky da quando l’anno scorso gli aveva riempito il pavimento dell’ufficio di panna montata.
Presi un respiro profondo poi con sguardo disprezzante guardai Niall
-ok- sussurrai mi salutò con un sorrisetto vittorioso odioso dipinto in faccia e uscì dalla mia stanza.
Mi buttai sul letto quello era un incubo, dovevo trovare un modo per far cambiare idea a Niall.
La mattina dopo mi svegliai e preparai come se niente fosse, indossai un paio di shorts molto appariscenti una canotta bianca poi il mio anello porta fortuna e altre chincaglierie, mi truccai in abbinato, sistemai i capelli e scesi ai piani di sotto. (X)
-Buongiorno- dissi raggiante entrando in cucina, dove non si trovava nessuno se non lo zaino di Niall con scritto
-Buongiorno spero stamani ti senta abbastanza forzuta XP- pure in giro mi stava prendendo afferrai un toast che mandai giù a velocemente, poi afferrai il suo zaino la mia borsa con i libri e uscii sembravo un perfetto animaletto da soma, lasciai casa diretta al mio primo giorno di scuola.
Arrivai a scuola e vidi Hilary Ashley e Simona sedute sugli scalini all’entrata come sempre, le raggiunsi
-ehi!- dissi buttando a terra a peso morto lo zaino di Niall.
-se lo scherzo di stamani consisteva nel rubargli lo zaino gli stai solo facendo un regalo lo sai tesoro- mi disse Ashley alzando un sopracciglio.
-Magari fosse uno scherzo, devo farlo, altrimenti quello stronzo va a dire a mio padre che me la sono forcata con Ricky ieri-
Tutte e tre mi fissarono sbarrando gli occhi.
-tu passi la giornata con Ricky e non pensi nemmeno lontanamente a chiamarci la sera?- incrociarono anche le braccia guardandomi contrariata
-scusate ma ho avuto anche troppi problemi ieri sera- dissi sedendomi vicino a Hilary sconsolata, per poi aggiungere –che mi sono persa?-
-vediamo allora Liam continua a non vedermi, cioè se gli faccio una lapdance davanti alla faccia dite che mi nota o si gira dall’altra parte?- chiese sconsolata Ashley
-se si gira dall’altra parte allora è gay- le risposi ridendo e lei mi diede una botta sbilanciandomi e facendomi rischiare di cadere dal muretto, scoppiammo tutte e quattro a ridere.
Poi Hilary diventò improvvisamente assente mentre iniziava a sistemarsi i capelli
-Hil? Hil?- la chiamai senza successo così decisi di seguire il suo sguardo e vidi la figura di Harry insieme agli altri quattro che entravano dal cancello principale
-Oh my love, my darling I've hungered for your touch a long lonely time- intonai la canzoncina di Ghost mentre le muovevo I capelli come se ci fosse stato vento.
-Piantala scema- disse lei liberandosi dalla mia presa mentre anche Simona e Ashley ridevano con me.
-Vado a salutare Louis- concluse poi alzandosi e correndo dal suo ragazzo saltandogli in braccio, così io tornai a Hilary
-no seriamente Hils davvero?- le chiesi riferita al fatto che le piacesse Harry –il babbuino nudista?-
Lei mi fissò e finse un risata –pft! Figurati- mi disse lei e io la guardai spalancando la bocca mentre lei iniziava ad arrossire –a mia cucciola sta crescendo, come sono orgogliosa-
-piantala scema e andiamo dentro- concluse lei abbassando lo sguardo e indirizzandosi verso la porta, prima che potessi seguirla però Harry si staccò dal gruppo indirizzandosi anche lui verso il portone così mi risedetti
-ohoh io mi assento per un giorno e nascono coppiette, ora tocca a quello che si pettina coi raudi, ti deve notare, io l’ho sempre pensato che avesse il prosciutto sugli occhi ma se non vede una ragazza fantastica come te Ash, cavolo altro che prosciutto lì c’è proprio tutta la coscia del maiale- le dissi guardando verso il gruppo dove c’era anche Simona.
Spostai lo sguardo verso mio fratello che era rimasto un po’ più indietro con Zayn quando le due zoccole della scuola, tra l’altro anche due cheerleader, Maya e Meredith, gli si avvicinarono prendendogli a entrambi la mano destra e iniziando a studiarla e accarezzando qualcosa all’anulare.
Guardai Ashley confusa quasi con espressione a punto interrogativo
-che cavolo stanno facendo? Controllano se le dita sono abbastanza tozze da soddisfarle?- le domandai divertita.
-no stanno ammirando l’anello della purezza che si sono messi- mi rispose lei e in quel preciso istante scoppiai in una risata davvero sonora e fragorosa che molti di quelli che erano nel cortile si voltarono a guardarmi, ma non riuscivo a smettere la guardai e poi tra una risata e l’altra bofonchiai
-posso capire mio fratello ma Malik l’anello della purezza, loro due nel club dei verginelli posso morire- continuavo a ridere senza sosta finché non suonò la campanella così mi alzai svogliata riafferrando tutto il mio carico, e mi diressi verso l’interno.
Il mio armadietto si trovava tra quello di Ashley e quello di Hilary e quando arrivammo davanti ad esso ci trovammo una bella sorpresa, erano inaccessibili dato che vi erano appoggiati Hilary e Harry che si stavano tranquillamente baciando.
-ma io sono un genio- dissi guardando Ashley –che ti avevo detto?-
In quel preciso istante squillò il telefono di Ashley che lo estrasse e strabuzzò gli occhi leggendolo, la vidi rileggerlo per un paio di volte poi me lo passò
-ti devo parlare dopo la scuola ci vediamo al parco? XX- lessi con un filo di voce, poi mi girai verso di lei –che aspetti a rispondere di si?- le dissi smollandole il telefono, una volta che a fatica, dato che le tremavano le mani per l’eccitazione, riuscì ad inviare il messaggio, le allungai la mano con l’anello porta fortuna –è tutto merito suo- scherzai.
-hai assassinato una tastiera per farti l’anello?- commentò la voce di Zayn alle mie spalle, mi voltai guardandolo male
-mi hanno detto che anche te hai acquistato un nuovo anello Malik, solo che ti sta rovinando la reputazione-
Disegnò un sorrisetto divertito –non credo proprio anzi ho il doppio delle corteggiatrici ora grazie a questo anello, dovresti provare-
-non ne ho bisogno- gli risposi fredda mentre suonava anche la seconda campana quella che ci invitava a muoverci per raggiungere le classi così mi incamminai verso la mia senza degnarlo più di uno sguardo.
Entrai in classe e raggiunsi il banco ancora vuoto di Niall ci lanciai sopra lo zaino e poi andai a sedermi nel mio nel preciso istante in cui il professor Leyton entrò nella classe.
Hilary si sedette vicino a me e io la guardai aspettando che parlasse ma quando non sembrava volerlo fare la incitai –allora?-
Le chiesi con un sorriso
-come è stato?- le chiese poi Ashley ma fummo interrotte dal professore che chiedeva la nostra attenzione
-se Dalton, Sparks e Johnson ci fanno la grazia di stare zitte voglio presentarmi la vostra nuova compagna di classe Sandrine Guillon-
Dalla porta entrò una ragazza dal forzato accento francese, la r moscia che si presentò con un –Buongiorno sonò Sandrine- indossava un minigonna con pantacollant a rete, un paio di tronchetti nero lucido laccato e una maglia completamente aperta sulla schiena, in confronto una zoccola era vestita, il prof la fece accomodare in un banco vuoto nell’ultima fila a destra, prima di rincominciare la lezione a cui inutile dirlo prestammo attenzione solo noi ragazze.
Per il resto la giornata scorse tranquilla e per pranzo ero di nuovo a casa, avevo lasciato Ashley con il compito di chiamarmi appena finito l’appuntamento con Liam, mentre Hilary sarebbe venuta a casa mia per sistemare un progetto per il giorno successivo.
-Già a casa oggi?- chiese Erin dalla cucina mentre lanciavo lo zaino di Niall a terra e appoggiavo delicatamente il mio.
-si ma sono solo io, Niall è andato a pranzo fuori con la nuova arrivata e gli altri ragazzi-
-nuova compagna?- mi chiese mentre io mi accomodavo su uno sgabello alla penisola.
-già, Sandrine, la vacca francese- dissi con tono acido mentre assaggiavo la pasta fredda che era in un concone.
-ohoh vedo che tira brutta aria- commentò lei e io le feci un sorriso
-diciamo che mi sta antipatica a pelle-
-allora va in perfetta coppia con Niall- scherzò Erin girandosi verso di me mentre io mi stavo accanendo su quel concone di pasta fredda.
-per quanto odi tuo figlio non gliele auguro le corna che potrebbe metterle quelle, non gli donerebbero lui è un babbuino non un alce- dissi con un sorriso mentre finita la pasta scendevo andando a vedere cos’altro stesse cucinando.
-uh sembra buono-
-questo è per la cena con dei vecchi amici di tuo padre, quindi stasera tutti a casa si mangia-
-ok- conclusi annuendo per poi aggiungere –più tardi passa Hils dobbiamo finire un progetto di scienze-
-d’accordo- mi rispose mentre io andavo verso il salotto e mi lanciai sul comodo divano iniziando a fare un po’ di zapping con il telecomando, finché stremata per aver dormito poco e male e per aver lavorato come un mulo non mi addormentai davanti al televisore.
Non so per quanto tempo riposai so solo che improvvisamente qualcosa mi piombò addosso, aprii gli occhi ed era Hilary, che era appena arrivata.
-che ore sono?- chiesi stropicciandomi gli occhi e quindi rovinando tutto il trucco.
-le due e mezza alzati dobbiamo lavorare-
-da quando sei così attiva?- le chiesi sbadigliando e stiracchiandomi un po’
-da quando rullo di tamburi… ho un ragazzo!- urlò trapanandomi l’orecchio –dov’è Ash devo dirlo anche a lei che Harry mi ha chiesto di essere la sua ragazza- esordì saltellando per il salotto come una matta.
-Ash è al parco ha un appuntamento con Liam-
-strano Liam era qui fuori con Zayn, tuo fratello e la finta bionda in plastigume- come mi rispose quella frase scattai in piedi uscendo, sembravo un mostro, una pazza ma non mi importava aprii il cancelletto trovandomeli tutti e quattro davanti.
-Tu sei un emerita testa di cazzo Liam James Payne- tuonai fissandolo e lui mi ricambiò con uno sguardo smarrito
-che cosa ho fatto?- mi chiese e a quel punto non ci vidi più e iniziai anche a battergli sul petto con un dito ad ogni parola che scandii piuttosto bene.
-tu hai dato appuntamento a Ashley nel parco alle due e mezza e sono quasi le tre brutto pezzo di idiota, e per di più se la fai soffrire io ti strappo i capelli uno per uno finché la tua testa non diventa lucida come una palla da biliardo sono stata chiara?-
Lui annuì prima di allontanarsi ancora fissandomi spaventato avviandosi verso il parco.
-tu cara devi farti vedere da uno bravo per questi attacchi di rabbia- commentò quella voce che era in grado da oggi di irritarmi più di quella di Horan, mi girai a fulminarla
-sai tu invece da chi dovresti farti controllare?- iniziai avvicinandomi a lei, e Hil mi tenne per un braccio
-Chia rilassati respira conta fino a duecento prima di agire-
-ma mica la voglio picchiare volevo solo dirle che lei deve andare a farsi controllare quei due airbag di silicone che ha davanti prima che la troppa pressione uccida il mal capitato di turno-
-come scusa?- mi chiese lei –lo sai con chi stai parlando?-
-mi ha sempre eccitato vederle le ragazze picchiarsi- commentò Zayn appoggiandosi ad un auto che era parcheggiata dietro di lui.
Mi voltai e lo fulminai con lo sguardo per poi tornare a Sandrine
-non lo so e non me ne può fregar di meno, ma vi dico solo una cosa, se lei varca la soglia di casa io vi sbatto fuori tutti a calci in culo, mi avete capito? Detto ciò, che passiate un bel pomeriggio- girai sui tacchi tornando in casa seguita da Hilary.
-Mi spieghi che ti è preso?- mi chiese poco dopo mentre eravamo sdraiate a pancia in giù sul mio letto.
-non lo so Hils, mi sta antipatica a pelle che posso farci?-
-giudichi sempre le persone senza conoscerle tu-
-e tu sei troppo buona a non giudicarle, dai ora facciamo il progetto che stasera ho amici di papà a cena e non posso finirlo-
Sbuffai aprendo l’armadio dove tenevo la metà già completa e l’appoggiai in mezzo alla stanza iniziando a lavorarci per distrarmi e non pensare a quell’arrivista siliconata di Sandrine Guillon.
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