| eccomi qua ad aggiornare di nuovo , non ho nulla da dire in effeti , spero solo che vi piaccia. fatemi sapere che ne pensate . buona lettura (:
Capitolo 3.
Uscii dal portone del palazzo , guardai a destra e poi a sinistra . Eccoli , quegli occhi verdi che appena incontrarono i miei si illuminarono ; gli angoli della bocca si curvarono all'insł scoprendo due dolci fossette ai lati del suo splendido sorriso. Sorrisi anche io , era un riflesso incondizionato guardandolo non sarei riuscita a fare diversamente. Si avvicinó a me "buonasera" disse incatenando il suo sguardo al mio , era difficile da sostenere , il cuore cominció a battere velocemente ; l'aria non sembrava abbastanza. "ciao ..." riuscii a far uscire dalla mia bocca con fatica . Sorrisi. "allora pronta per una pattinata ?" disse facendomi strada lungo al marciapiede . Allongai il passo per riuscire a stare al suo fianco , "prontissima" dissi sicura. Sorrise di nuovo , poi si fermó accanto ad una macchina aprendomi la portiera ; rispose al mio sguardo perplesso con un " mica pensavi che l'avremo fatta tutta a piedi " disse .mi accomodai sui sedili di pelle con lui accanto " povero nonno styles " scherzai , lui scoppió in una risata fragorosa . "stai attenta che il nonno styles qua presente č pieno di risorse " rispose prontamente facendo l'occhiolino. La portiera si chiuse e anche la fievole luce di cortesia si spense, l'abitacolo era illuminato solamente dalle luci dei lampioni che sfrecciavano fuori dai finestrini. Eravamo in silenzio , ma non pesava a nessuno dei due , ci guardavamo intensamente qualche sorriso e cosģ passó il tragitto in macchina. "eccoci arrivati!" annunció con entusiasmo aprendo la portiera , mi aiutó a scendere come un vero gentlemen e raggiungemmo la grande piazza che solo in quel periodo dell'anno si trasformava in un' enorme pista di ghiaccio. Noleggiammo i pattini che gentilmente offrģ lui , mentre era in fila io mi diressi al guardaroba per lasciare borsa e cappotto ; portai con me solo il mio fidato balck berry che infilai nella tasca degli shorts.
Quando feci ritorno lo trovai ad aspettarmi seduto ad una panchina con i nostri pattini ; il mio 39 sfigurava accanto al suo 43 e mezzo , sorrisi tra me e me .alzai gli occhi dai miei piedi per cercare il suo sguardo e magari chissą , rubare anche uno dei suoi splendidi sorrisi. Il mio piccolo desiderio venne esaudito nell'esatto momento in cui mi sedei accanto a lui. "sei bellissima e quella felpa ... Wow, guarda..." si lasció andare ad un complimento , indicó il suo torso per catturare la mia attenzione , si slacció la giacca per scoprire una felpa biaca con scritta jack wills nera ; esattamente identica alla mia . Risi "hai proprio buon gusto styles, mi dispiace peró la mia č pił bella.." "solo perchč sei tu ad indossarla" si affrettó a completare la mia frase ; i nostri sguardi si catturarono un'altra volta ,mi stavo perdendo in quegli occhi verdi; il viso si fece pericolosamente vicino al mio , come la prima volta , l'una cosa differente era che sembrasse volesse mangiarsi quei millimetri che aveva lasciato liberi il giorno prima. Chiusi gli occhi anche se il momento che stavo aspettando non arrivó mai ; al contrario arrivarono solo dei sonori "uoo ahh " un leggero fischio come quello che avevo sentito di sottofondo alla nostra telefonata ... Riaprii gli occhi , vidi i suoi sbarrarsi guardando un punto fisso alle mie spalle; mi girai anche io di scatto per capire cosa stesse succedendo.
L'unica cosa che notai fu un gruppetto di 4 ragazzi ed una ragazza appoggiati a bordo pista che ci fissavano curiosi; la ragazza che tentava inutilmente,dando gomitate o pistatoni agli altri, di fargli smettere di far rumore. Quella scena mi fece sorridere ma diventare comunque rossa .Spostai lo sguardo per vedere la sua espressione , non avrei mai voluto vederlo cosģ . Aveva gli occhi sbarrati ed era furioso, glielo si leggeva in faccia. "harry" dissi "harry" dissi pił forte cercamdo di catturare la sua attenzione. Questa volta ci riuscii "che succede?" chiesi per cercare di capire la sua situazione. "niente" rispose apatico poi sciolse il sguardo , solo per me; mi prese la mano dicendo "andiamo?" e sfoderó uno dei suoi sorrisi a cui non avrei mai saputo dire di no. "certo " risposi al sorriso,ci alzammo dalla panchina e mano nella mano ci dirigemmo verso la piccola porta che faceva da ingresso alla pista di ghiaccio.
Osservavo le nostre mani , la mia era piccola ed esile, la sua riusciva ad avvolgerla tutta , era forte, lo sentivo dal modo in cui mi srtingeva era sicuro , mi teneva al sicuro.
Prese velocitą per raggiungere la parte opposta della pista , lontano da quel gruppo di ragazzi dedussi io, lo seguii. Durante tutto quel silenzio , una domanda mi voló alla mente " posso chiederti una cosa? " dissi facendo gli occhioni dolci , lui mi guardó fece un risolino e rispose " e come farei a dirti di no con quegli occhi. Tutto quello che vuoi babe" sorrisi " come
Facevi a sapere dove abitavo?" oh,oh, il suo sguardo perse di luminositą , domanda sbagliata , pensai. " vuoi proprio sapero?"disse lui , " bhč, sģ , ma se non vuoi dirmelo non insisteró ..." risposi "... Per oggi " mi affrettai a concludere la frase facendogli l'occhiolino. Lui mi sorrise , " ti avevo seguita fino a casa ieri pomeriggio ... Non sono uno stalcker giuro ! Č che nel caso non mi avessi richiamato ... " lasció la frase in sospeso " ... Sarei venuto a prendermi la giacca"disse. " ti aspetti mi beva questa balla?" sorrise speranzoso "sģ ti prego " " neanche un po' , ma per oggi mi accontento" dissi dando una leggera stretta alla sua mano. Il suo sorriso era raggiante ora , mi distrasse troppo. Ecco che persi l'equilibrio, stavo per dare una bella sederata a terra ma lui me lo impedģ strattonandomi per il braccio, mi avvolse tra le sue . "grazie " sospirai "siamo un po' sbadatine ju oggi?" chiese con un pizzico d'ironia , " no, sei tu che mi distrai ... " feci uscire con un altro sospiro ; " dovrei esserne lusingato?" mi chiese con un po' di malizia nello sguardo " si.." mi strise in lungo abbraccio ed io feci lo stesso . Sentii le sue mani scorrere lungo la mia schiena, intuii cosa stesse per fare , presi un bel respiro " quello č off limit caro" gli sussurrai in un orecchio. Le mani si fermarono appena prima del mio sedere. "come vuole stewart " rispose al mio orecchio e pian piano sciolse l'abbraccio.
" io direi che abbiamo tempo per un ultimo giro di pista prima che ci diano via il tavolo al ristorante" concluse con una rapida occhiata all'orologio . Intrecció nuovamente le sue dita alle mie e cominciammo a pattinare.
Quando qualche fiocco di neve cominció a bagnarmi il viso decidemmo che era ora di andare. Ritirai le mie cose dal guardaroba e ci avviammo verso la via pił a nord della piazza.
" che si fa ora?" chiesi curiosa , lui mi guardó " bhč non so te ma io ho un buco allo stomaco , quindi si mangia!" esclamó allegro , "giusto " gli feci eco . Ci infilammo in una traversa buia , era abbastanza inquietante quel posto; mi strinsi al suo braccio senza nemmeno accorgermene. Lui mi mise una mano sulla spalla per rassicurarmi mentre con le dita giocava con i capelli che cadevano dietro al collo.
Svoltammo a destra e poi a sinista "sicuro di non aver sbagliato strada?" gli chiesi con un filo di voce , "no tranquilla ci siamo quasi". Aveva ragione la curva che stavamo percorrendo apriva un bellissimo scorcio del Tamigi con il tower bridge illuminato , mi si illuminarono gli occhi a quella vista , harry sorrise tra se e se. Mi fece strada fino ad un piccolo pub incastonato all'incrocio di due vie, era uno dei classici pub londinesi all'esterno c'erano addirittura piante fiorite che scendevano a cascata sulla porta. Mentre ci avvicinavamo mi chiedevo che ci andavamo a fare in un pub , non che abbia niente contro i pub , anzi li adoravo , amavo andarci a mangiare o bere una birra; ma con un ragazzo , al nostro primo appuntamento suonava come un 'dai ubriacati che ti porto a letto' non so se rendo l'idea. "non giudicare mai i posti dall'apparenza..." lasció la frase a metą mentre entrammo . Salutó l'omone che stava dietro al bancone , aveva l'aria di uno di queo giganti buoni, con la barba bianca e un sorriso accogliente sgampato in faccia. Come al solito era lui che faceva strada ed io lo seguivo in silenzio , mi ero chiesta diverse volte se stavo facendo bene a fidarmi cosģ tanto di uno sconosciuto. Salimmo su di una scala a chiocciola per arrivare al piano superiore. Sgranai gli occhi, c'era una stanza molto curata , sempre in stile rustico da pub ma a differenza del primo piano qua erano disposti una decina di tavoli apprecchiati;in quel momento neanche metą sala era occupata , c'erano solo una coppietta ed una famiglia di quattro persone. "wow ..." dissi "non avevo mai visto una cosa del genere" continuai ; lui mi sorrise " te l'avevo detto di non giudicare " mi rispose , bhč sģ forse avevo frainteso un pochino . "Quello č il nostro tavolo" disse indicando un piccolo tavolino posizionato proprio accanto ad una larga finestra. Ci accomodammo , mi sentivo molto impacciata cosģ cercai qualcosa su cui posare lo sguardo che non fosse il suo volto. La scusa me la diede lo splendido panorama che stava proprio accanto a noi. La finestra offriva una vista bellissima , le luci dei palazzi che si specchiavano nel tamigi illuminando l'acqua scura fino ad arrivare al tower bridge sul quale viaggiavano le ultime corse notturne dei classici autobus rossi londinesi e ... Qualcos'altro reclamó la mia attenzione , era la sua mano calda che si posava sulla mia in quel momento gelida , sģ perchč quando ero agitata le mie mani si trasformavano in due ghiaccioli ;un brivido mi percorse alzai lo sguardo sul suo viso con un mezzo sorriso e sorrisi lui ricambió dicendo "hey ma hai freddo?" dissi di no con la testa " le mie mani sono sempre fredde" abbassai gli occhi al tavolo. " da oggi credo che almeno una non lo sarą pił " concluse cercando i miei occhi. In quel momento si avvicinó il cameriere , "allora ragazzi che vi porto" disse allegro, " per me un fish and chips" disse harry " come sei maleducato hazza " lo ammonģ il ragazzo , come se fosse un vecchio amico" prima le signore" disse rivolgendosi a me . Ridacchiai " penso che prenderó un fish and chips anche io grazie " dissi "perfetto " esultó il ragazzo dileguandosi. Harry sembrava ancora scocciato , risi un po' pił forte di prima per catturare la sua attenzione, " sei proprio bella quando ridi" disse fissandomi, " tu di pił" eccolo ; spuntare quel sorriso che mi toglieva il fiato.
La cena passó tranquillamente , una chiacchiera un complimento ed ecco costruirsi una delle serate pił belle della mia vita.
Finito di mangiare gli chiesi se poteva portarmi a casa , la
Mattina avrei dovuto svegliarmi preso per vedere amy, dopo averla bidonata una volta non mi andava pił di deluderla ancora. Questa notizia lo rattristó un po' , insistette nuovamente per pagare dopodichč uscimmo.
Questa volta raggiunsi io la sua mano, decisa a non lasciarla pił. Lui con una leggera stretta mi tiró pił vicina. Raggiungemmo la macchina nera di prima , e salimmo . Passai tutto il tragitto abbracciata a lui , mi faceva stare bene, calda, al sicuro , come se niente potesse farmi male in quel momento. L'auto si fermó, feci per alzarmi ma harry me lo impedģ , mi teneva stretta e non voleva lasciarmi andare. "stavo pensando ju ..." cominció a parlarmi in un orecchio " il nostro incontro sotto l'albero puó essere considerato un'appuntamento?" chiese. Con il suo respiro sul collo dissi " un appuntamento non pianificato". Mi tirai su e questa volta non me lo impedģ , restai seduta sulle sue gambe" sono stata davvero bene questa sera harry". I suoi occhi si illuminarono , un dolce sorriso gli spuntó in volto mentre si avvicinava al mio viso , questa volta non c'erano nč scuse nč ragazzi a metterci in imbarazzo eravamo solo io e lui . Lo guardai negli occhi un'ultima volta per poi socchiuderli . Le sue labbra toccarono le mie e fu magico, lui mi accarezzava la schiena dolcemente mentre io facevo scorrere le dita tra i suoi capelli; con la bocca socchiusa assaporavo il suo respiro lui faceva altrettanto; stavamo prendendo confidenza , anche un po'troppo.
Lui si staccó da me con un sorriso stampato in faccia "vai prima che ti mangi" risposi con un'espressione stralunata scesi dalla macchina e lui fece lo stesso , mi accompagnó alla porta.
Gli restituii la giacca che per tutta la sera era stata accartocciata nella mia borsa. Mi alzai sulle punte per raggiungere le sue labbra , le sfiorai lievemente prima che lui si abbassasse per aumentare l'intensitą del bacio;Il mio autocontrollo non avrebbe retto quella volta. Lui mi guardó con disappunto io gli sorrisi e sparii salendo le scale.
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