| #Mema |
| | capitolo tre Uscì dalla classe praticamente distrutta; non vedevo l’ora di una pausa che non tardò ad arrivare. Come tutti gli intervalli ad aspettarmi fuori dalla classe c’era Liam che con un meraviglioso nonché sorprendente sorriso stampato in faccia, mi chiedeva ogni volta come fossero andate le cinque ore di lezione appena trascorse. “una meraviglia.. Matematica, storia,latino e due ore di italiano, un connubio perfetto” risposi roteando gli occhi e sbuffando, “te?” la mia espressione tramutò completamente mostrando un sorriso appena accennato che cercava di essere il più cordiale possibile. “bene dai, non abbiamo fatto nulla” disse facendo spallucce per poi cingermi le spalle con un braccio e iniziando a camminare verso il cortile, luogo di ritrovo per il nostro gruppo. I ragazzi a scuola erano abbastanza ben visti, soprattutto Harry che si ritrovava decine di ragazze ai suoi piedi,pronte a tutto pur di avere un appuntamento con lui. Era divertente passare per i corridoi affianco a lui ed ammirare la popolazione demminile della scuola che ci fissava e ogni volta che Harry sorrideva o scuoteva i suoi bellissimi ricci creava fremiti di eccitazione accompagnati da commenti come “ oddio hai visto quant’è bello oggi?”. Ma alla fine ad Harry faceva comodo questa situazione; ogni due settimane circa usciva con una ragazza diversa che puntualmente mollava con le classiche scuse “tu sei troppo per me, non se tu sono io,non mi sento alla mia altezza..” insomma non stava molto a rifletterci. Comunque la popolarità dei ragazzi era alta e il fatto che Zayn frequentasse il capo delle cheerleaders non faceva che aumentare il loro status quo di “fighi della scuola”. Cosi alla fine ci ritrovavamo ad occupare due enormi tavoli al centro del cortile accerchiati dagli altri ragazzi “popolari” che non so perché giravano sempre in gruppo come se da soli senza la cerchia di persone ad accompagnarli fossero più deboli e in qualche modo meno fighi. Ovviamente nel nostro tavolo stavano anche le cheerleaders con i capelli perfettamente pettinati e i pon pon coordinati al vestitino composto da una maglia e un fazzolettino che a loro piaceva chiamare gonna. Pensate all’immagine tutt’altro che sconcia che davano mentre facevano spaccate in aria, dovendo così aprire le gambe,azione della quale erano molto abili soprattutto fuori dall’allenamento; in gare intendo, non fraintendetemi. Ad ogni modo l’intervallo era tutt’altro che rilassante. “ eii Liam, diglielo a Max che ti ho battuto ieri a basket” disse Louis guardando l’amico, “non penso proprio” rispose Liam prima di tirargli coppino che gli lasciò un enorme segno rosso sotto la nuca. Louis si alzò e iniziò a rincorrere il biondo che dandogli corda lo incitava ad attaccare per sferrargli un altro dei suoi colpi. Passavano circa metà del tempo ad infastidirsi, così per gioco, i ragazzi si divertono davvero con poco. “eii bellissima” mi disse Harry mentre mi sedevo affianco a lui, prima di darmi un bacio sulla guancia che io ricambiai con un sorriso. “domenica ci sarà una festa a casa mia, siete tutti invitati” disse Rebecca staccandosi un attimo dalla bocca di Zayn. “wow che bello! La mia eccitazione è finta quasi di più del contenuto del tuo reggiseno, Rebecca” le risposi sorridendole da vera bastarda. Harry mi guardò scoppiando a ridere. “ io almeno ho un ragazzo a cui evidentemente piace il contenuto del mio reggiseno. Bhé è quello che mi dimostra tutte le notti” rispose guardando Zayn per poi guardarmi negli occhi e sorridere sentendo le risa di approvazione delle oche delle sue amiche. “non posso credere a quanto tu sia troia!” esclamai sottolineando la parola “troia”. Questa volta i ragazzi iniziarono ad urlare “rissa” vedendo che Rebecca si era alzata in piedi ed era venuta vicino a me, con il viso a pochi centimetri dal mio. “come mi hai chiamata?” il suo viso si stava avvicinando sempre di più al mio con fare minaccioso cercando di intimorirmi. “guarda che se cerchi di spaventarmi basta che domani ti presenti a scuola senza trucco; quello sì che mi farebbe venire un colpo!” dissi prima di scoppiare in una fragorosa risata vedendo gli sguardi compiaciuti di Louis,Niall,Liam ed Harry. Zayn invece se ne stava seduto a godersi lo spettacolo. Dopo aver visto gli sguardi divertiti anche dei suoi amici, Rebecca si alzò trascinandosi via il suo fedele cane barra fidanzato. Nonostante ci provassi non riuscivo a capire il comportamento di Zayn. Quando eravamo a casa era simpatico, spontaneo, anche un po aggressivo a volte ma era semplicemente sé stesso. Con lei accanto cambiava completamente, diventava il suo schiavetto, era così sbruffone,spocchioso,arrogante,un vero stronzo insomma, ma nonostante tutto mi piaceva e non potevo farci nulla. La mia mente vagò a esattamente un anno fa. Un giorno i ragazzi ed io decidemmo di andare a pare una scampagnata in montagna,equipaggiati di tenda, sacco a pelo e tutto l’occorrente per un week-end dispersi per i monti. Dopo aver camminato per circa un oretta trovammo una bellissima distesa d’erba dove decidemmo di accamparci. Una serie di sfortune, vento,pioggia con tanto di grandine fecero si che mi ammalassi. Quella sera Zayn insistette per tenermi compagnia mentre gli altri si divertivano nei soliti giochi idioti da campeggio. Si prese cura di me e prima di addormentarmi mi baciò. Il giorno dopo era come se non fosse successo nulla e dopo qualche mese conobbe Rebecca e il mio cuore si ruppe vededo che quella dovevo essere io, io dovevo stare accanto a lui, non una vacca qualunque. “ Memi tutto bene? E’ da cinque minuti che fissi il pavimento!” la voce di Liam accompagnata da pugnetti sul braccio, interruppero i miei pensieri. “si tutto apposto” risposi scuotendo la testa. “Liam tu sei il mio migliore amico, non mi nasconderesti mai nulla riguardo a Zayn vero? Posso fidarmi sul fatto che mi diresti qualsiasi cosa se tu la ritenessi importante,vero?” volevo scoprire se Zayn avesse detto qualcosa riguardo “quella notte” almeno a Liam, il suo migliore amico. Rimase qualche secondo in silenzio, tenendo i suoi occhi castani fissi sui miei prima di rispondere con un “certo” appena accennato. La sua voce era flebile e poco convinta. Ero sicura che non mi stesse dicendo la verità e in ogni modo avrei scoperto cosa nascondeva, ci tengo a ripetere, in ogni modo.Edited by #Mema - 3/9/2011, 20:41
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