# how wonderful life is while you're in the world, fiction mia e di horan?

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view post Posted on 27/2/2012, 19:03

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eccomi, eccomi!
quanto è complicato sto capito, mi ricordo quanto ci misi a capire la tua idea all'inizio hahahaha ma vebbè io sono impedita '-'
comunque sì è incinta lalalaaaaaa è tornata da Noemi che le manca tanto tanto çç lalalaaaaa (?)
sto capitolo è taaanto tanto bello e so che ci hai messo il cuore, l'anima, i polmoni, il fegato, la milsa e tutto il tuo interno (?)
gli sforzi però hanno dato il suo frutto, stupendo frutto!
brava donna mia e grazie per aver anticipato il fatto che non potrò praticamente scrivere in queste due settimane, ma mi impegnerò çç
ancora brava donna! <3
 
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#Mema
view post Posted on 27/2/2012, 20:23




ahahhaha grazie mille donna *---* si,solo te puoi capire quanto io mi sia impegnata a scrivere sto chapter ahahaah però dai ne è valsa la pena perchè sono soddisfatta di cio che mi è venuto sisi ahahahah
tranquilla,per sta volta anche se posti un po dopo sei perdonata aahahah <3
 
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kissäble.
view post Posted on 27/2/2012, 22:04




ok, è stato un chap traumatico perchè mi sono dovuta mettere d'impegno e leggere tutto con la massima concentrazione, altrimenti non sarei arrivata da nessuna parte haha D:
anyway.. ora continuate o vi picchio forte, perchè quì devo capire che succede e come continua. ok? ok!
detto ciò... lasciamo la scena ad ems che aggiornerà presto, perchè io la costringerò a scrivere *-* eh si. coffcoff
much loveeee x
 
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möments›
view post Posted on 2/3/2012, 17:17




l'ho letto il giorno dopo che hai postato tesoro ma non ho avuto il tempo di scriverti il commento, e sono ancora confusa ma da quello che ho capito è incinta e... oh ma sfiga eh? io lo dicevo che il sesso va fatto solo sicuro, che mi combini? ad ogni modo sono contenta che stai incominciando a rimettere a posto il cervello e che hai fatto pace con Noemi, cioè dovevi fare pace perchè stavo per impazzire e venirti a prendere a calci... amo il tuo vestito, ma si sa tu sei il genio della moda quindi era scontato che l'avrei amato, ma ci tenevo a sottolinearlo, aspetto ancora le tue lezioni... anche se è colpa della mia assenza... ad ogni modo, aspettiamo la continuazione che qui le cose si fanno serie *w* si fa tutto interessante un bacio
chìa x.
p.s se non ha senso no es mi culpa! AHAHAAH LOL
 
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view post Posted on 9/4/2012, 23:44

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emh, si sono in ritardo e bla bla bla.
ci sono tanti errori perchè non ho ricontrollato e bla bla bla.
vi adoro e ciao. <3


-dovresti andare dal dottore memii dissi arricciando il naso guardando una scena che, per i miei gusti, stavo vivendo già troppe volte.
Ero appoggiata alla porta con le braccia incrociate al petto mentre il mio sguardo preoccupato era puntato sulla figura di melanie inginocchiata davanti al gabinetto. lei scosse la testa in risposta alla mia domanda rialzandosi in piedi a fatica.
-per favore, ti accompagno.- la pregai e lei mi guardò dopo essersi lavata il viso.
-che c'è?- chiesi perplessa notando la sua espressione: era come se volesse dirmi qualcosa ma aveva timore a dirmelo, forse era preoccupata da una mia reazione. -melanie, che c'è?- ripetei ma questa volta con il tono più deciso e serio, volevo sapere che aveva.
lei sospiró e si passó una mano fra i lunghi capelli castani e mi seguí quando uscii dal bagno della stanza per andare sul letto.
-ci sono già stata dal dottore e so bene cosa ho.- disse lei giocherellando con un lembo del mio piumone senza guardarmi.
-okay, e ti dispiace dirmelo? sai, sono preoccupata!- esclamai al limite della pazienza. lei annuí senza alzare lo sguardo e la vidi sospirare nuovamente.
-sono..sono incinta. di james.
-da quanto tempo lo sai?
mi resi conto di aver usato un tono un po' duro, ma in quella situazione era l'unico tono che mi sentivo di usare.
-qualche settimana, sono ad un mese e mezzo.
-e quando avevi intenzione di dirmelo?!- esclamai alzandomi in piedi con uno scatto che la fece sussultare.
-scusa..
-scusa?! mi sono preoccupata ogni santo giorno per te, l'hai visto e non ti è passato mai di mente di dirmi la verità?- chiesi allibita allargando le braccia sempre di più, parola dopo parola. La sua testa volgeva sempre verso il basso come impaurita di alzarlo per incontrare il mio sguardo arrabbiato. La vidi respirare con un ritmo sempre più veloce e poi sentii un singhiozzo prima che si portasse le mani al viso come per nascondere quei singhiozzi e le lacrime. Sospirai e mi lascia cadere nuovamente a sedere sul letto guardandola. Mi maledii per essermi comportata da stupida pensando prima al mio orgoglio invece che a lei. Mi avvicinai a lei e le passai le braccia intorno alle spalle per chiuderla in un abbraccio e la strinsi a me, quel contatto la fece scoppiare completamente e si lasció andare in un pianto liberatorio sulla mia spalla mentre io le accarezzavo la schiena cercando di tranquillizzarla. Dopo qualche minuto buono i singhiozzi diminuirono e le lacrime cessarono di rigarle il viso cosí ci staccammo dall'abbraccio e le sorrisi ancora asciugandole una guancia bagnata di lacrime.
-scusa per come ho reagito prima, ma ero davvero preoccupata.
lei scosse la testa e mi sorrise prendendo aria come per riprendersi da quel pianto e si asciug accuratamente tutto il viso, facendo attenzione ad eliminare ogni traccia di tutto il mascara che le era automaticamente colato.
-no scusami tu, hai ragione, avrei dovuto dirtelo.
scossi la testa e le sorrisi abbracciandola ancora una volta.
-ormai quel che è fatto è fatto. te piuttosto spiegami un po'.- dissi incitandola a parlare con un gesto della mano e lei dopo aver annuito inspirò profondamente e cominciò a raccontarmi di come lo aveva scoperto e in più mi raccontò particolari di quella sua vita 'buia' che aveva passato con il ragazzo che l'aveva messa incinta.
-quindi hai già fatto i dovuti controlli?- chiesi premurosa: mi sentivo una specie di mamma in quel momento.
lei ridacchiò, molto probabilmente aveva avuto il mio stesso pensiero e poi annuì
-più tardi devo adare dal ginecologo a farne un altro.-mi informò e io non ci pensai due volte e mi ofrri per accompagnarla. -non ha niente da fare? studiare..niente?- si rassicurò e io annuii
-almeno che non mi capiti un'urgenza ora, sono libera come l'aria.
lei sorrise e stava per dirmi qualcosa quando il mio blackberry prese a vibrare e lo afferrai velocemente.
corrugai la fornte pensierosa vedendo il nome di Niall sullo schermo.
Perchè mi manda un messaggio? Avrò forse dimnticato qualcosa? Non mi sembra..
Mille dubbi mi assalirono e scomparirono nello stesso momento in cui aprii il messaggio:
'hey, ho bisogno di te. appena puoi vieni nel giardino del campus, per favore. xx'
fissai lo schermo e mille altri dubbi si impossessarono nella mia mente, ma una domanda sovrastava tutto: 'cosa era successo a Niall?'
-hey, che succede?- chiese Memi che aveva intuito, molto probabilmente dalla mia espressione e il mio silenzio, che qualcisa non andasse.
-niall. dice che ha bisogno di me e dobbiamo incontrarci...sembra urgente.- risposi passando il mio sguardo fra il telefono e i grandi occhi della mia amica ancora leggermente arrossati per il pinato di prima. -non so se andare, cioè..la visita e-
-vai noemi.- mi fermò prima che potessi dire altro. -conosco Niall e so che non chiede spesso aiuto e se lo chiede vuol dire che veramente ne ha bisogno. ha bisogno di te e poi non voglio andare in giro con te se hai quell'espressione in faccia! -esclamò lei facendomi sorridere e io annuii
-ma ti lascio sola? non c'è neanche Alex..- dissi guardando il letto vuoto della mia compagna di stanza, la quale era uscita, se non sbaglio andava in biblioteca. le mie speranze per lei era che avrebbe trovato Louis da qualche parte e ci avrebbe fatto qualcosa, non ce la facevo più a sentire discorsi del tipo 'non gli interesso' 'lui non viene di certo a guardare me' e altre stupidate che non stavano nè in cielo nè in terra visto che tutti sapevamo che Tommo era completamente perso per la biondina.
-tranquilla, vai per favore. io mi rilasserò e poi andrò alla visita, con calma. muoviti ora!- esclamò lei cacciandomi praticamente dal mio letto e dopo avermi tirato addosso il giubbotto e le chiavi, mi spinse fuori dalla camera chiudendomi poi la porta in faccia.
-mmh, tenera.- sussurrai fissando la porta chiusa davanti a me per poi sorridere divertita e uscire dal dormitorio.
arrivai nel giardino in meno di cinque minuti, ma del biondo non c'era ancora nessuna traccia. molto probabilmente quando mi aveva mandato il messaggio si trovata ancora a casa e da lí al giardino ci volevano come minimo una decina di minuti. sbuffai nervosa e cominciai a camminare su e giù per qualche metro per poi spostarmi vicino ad un cespuglio e cominciai a strapparte le foglie, riducendole a pezzettini, giusto per passare il tempo in un modo poco costruttivo.
sentii dei passi sprofondare nella ghiaia dei viali e mi girai di scatto vedendo niall venire verso di me e così li andai incontro diminuendo più velocemente la distanza che ci separava.
-hey occhi belli- lo salutai come mio solito abbracciandolo, ma la sua stretta sui miei fianchi era più debole del solito visto che solitamente ci metteva così tanta energia da farmi mancare il respiro per svariati secondi.
mi staccai e lo guardai negli occhi come se volessi leggergli dentro e notai subito qualcosa che non andava.
-che succede? perchè ha bisogno di me?- chiesi inclinando leggermente la testa di lato e lui abbassò lo sguardo verso il terreno scalciando qualche sassolino.
-devo parlare con qualcuno e te sei l'unica persona con cui abbia voglia di sfogarmi. -sussurrò mettendosi le mani in tasca.
in altri casi mi sarei sentita lusingata e avrei cominciato a vantarmi, per scherzo naturalmente, ma quello non mi sembrava il giusto momento per reagire e comportarmi in quel modo.
-okay, sediamoci dai!- dissi con un sorriso e lui annuì seguendomi fino ad raggiungere la panchina più vicina. lui mi mise a sedere piantando bene i piedi sulla terra e poggiando le mani sulle ginocchia, sembrava così rigido.
io mi girai completamente verso di lui ed incrociai le gambe afferrandomi i piedi con le mani dondolandomi leggermente come facevo spesso.
lo guardai in silenzio aspettando che dicesse qualcosa visto che non me la sentivo di chiedergli ancora una volta cosa stesse succededo, quando se la sarebbe sentita, avrebbe parlato, infondo ci trovavamo lì per quello: parlare.
approfittai del silenzio per guardarmi intorno, così lui non si sarebbe sentito sottopressione con il mio sguardo addosso. non c'erano tanti ragazzi in giro visto anche che l'orario delle lezioni era finito da un bel pezzo e la temperatura era freddissima, molto probabilmente la più ghiaccia di quei giorni. la mia attenzione fu catturata da una ragazza con la risata acuta che ti entrava dentro, fino alle ossa e un sorriso spuntò sulle mie labbra. era come un dejavù. mi ricordai di come vidi Melanie la prima volta. di come vidi Liam la prima volta. i rapporti con Payne era migliorati, diciamo così. almeno ora avevo cominciato a rivolgergli parola e con il tempo, avrei scommesso, saremo diventati buoni amici, infondo era impossibile non volere bene ad un ragazzo come lui.
-ho lasciato Kaytlin.
a quelle parole mi irrigidii e girai la testa di scatto puntando i miei occhi sul viso del biondo.
-tu hai lasciato...lei?- chiesi incredula con gli occhi appena spalancati. Niall sospirò e poi annuì tenendo lo sguardo fisso a guardare chissà cosa davanti a lui. -e per quale motivo?- chiesi confusa. Ogni volta che li avevo visti insieme non mi smebrava ci fosse qualcosa che non andava, anche se non li vedevo spesso insieme, tutte le volte che vedevo Niall eravamo solo io e lui o al massimo gli altri ragazzi.
Lui finalmente si girò verso di me e mi guardò per poi fare spallucce.
-non provo più quello che provavo prima. l'ho conosciuta meglio in questo tempo e il suo carattere non è molto conpatibile con il mio, non mi piace molto e poi è gelosa, troppo.- spiegò guardandomi in un modo strano quando pronunciò la parola 'gelosa'. Io annuii e non sprecai fiato a chiedere se lei fosse gelosa di me, perchè sapevo benissimo che lo era. Niall me lo aveva detto più di una volta. A lei dava noia il fatto che io e lui uscissimo così tanto da soli, si lamentava spesso con Niall anche se lui li confermava sempre che fra noi non succedeva mai niente.
-quindi è finita?- chiesi ulteriormente e lui annuì con forza.
-finita, decisamente.
-okay.
Niall era come una specie di migliore amico per me, ci tenevo tanto a lui e quindi sarei dovuta essere triste in quel momento no? o almeno dispiaciuta. e allora perchè io mi sentivo completamente il contrario? mi sentivo sollevata e perchè no, un po' felice. ma non era possibile, cioè, non avrei avuto motivo per essere felice perchè lui ora era tornato single, no. almeno che alex non avesse ragione con tutte quelle frecciatine che mi lanciava sul fatto che io provassi qualcosa per lui che andasse oltre l'amicizia...no. lui era il mio migliore amico e non provavo altro per lui, anche se mi aveva sempre infastidito vedere lui e Kay insieme, come lei gli teneva la mano e gli accarezzava i capelli..questa non è gelosia, vero? forse invidia. invidia perchè lei poteva fare quelle cose e io no. scrollai la testa come a spazzare via tutti quei pensieri assurdi che mi passavano per la testa e lui mi guardò confuso chiedendomi se stessi bene.
-sì, sto bene.- farfuglia per poi accennare un sorriso alla meno peggio. -te come ti senti ora?
lo vidi inspirare nuovamente, come per catturare tutta l'aria che si trovava intorno a noi.
-bene. mi dispiace un po', ma sto bene. credo di aver fatto la cosa giusta. non mi sembrava il caso continuare se da parte mia non c'era lo stesso sentimento che lei provava per me.
annuii d'accordo con lui e cercai di non dar retta a tutti i pensieri precedenti che lottavano per farsi spazio nella mia mente, volevano che entrassi in paranoia per casa? molto probabilmente si.
-quindi non hai più bisogno di me? cioè non ti sto liquidando, mi chiedo solo se..
sospirai lasciando la frase incompleta, tanto lui aveva capito cosa intendevo e mi guardò scettico annuendo.
-no, mi sono sfogato.- rispose annuendo -hai qualcosa da fare?
'sì, dovrei andare via per cercare di capire cosa provo per te, ma tranquillo, intanto mi limito ad andare in paranoia qui davanti a te.' pensai guardandolo con un sorrisino e scossi la testa.
-no, solo che non mi sento bene e-
-ma mi hai appena detto di stare bene- mi interruppe lui aggrottando le sopracciglie e io mi morsi la lingua
-mentivo, per non farti preoccupare.- mentii con le prime parole che mi passarono per la testa. -ma in realtà mi fa male la testa, tanto.. e un po' anche la schiena a dire il vero.- farfuglia inventandomi di sana pianta dolori immaginari mentre mi alzavo dalla panchina. mi sentivo tanto come una fuggitiva.
-ti accompagno in stanza?- mi chiese imitandomi ed alzandosi dalla panchina ma io misi entrambi le mani avanti.
-no!- esclamai facendolo sussultare. -cioè, non importa, grazie.- continuai con un volume di vole che non superasse i 100 decibel.
lui annuì anche se potevo benissimo notare la confusione nel suo sguardo.
-beh, comunque grazie per la chiacchierata!- esclamò lui avvicinandosi con un sorriso stupendo mentre allargava le braccia pronto ad accogliermi e io di certo non mi rifiutai, amavo i suoi abbracci, erano così..protettivi e belli.
-prego.
rimasi chiusa fra le sue braccia per qualche altro secondo e poi capii che forse era meglio staccarsi e così, a malincuore mi allontanai da lui e lo salutai con un cenno della mano.
-ciao occhi belli.- sussurrai appena, ma lui mi sentì, o almeno lo intuì leggendo il labiale.
-a domani Henderson.
Lo vidi voltarsi e piano piano allontanarsi, solo quando non lo vidi più decisi che forse era meglio rientrare in camera, anche perchè il freddo mi stava lentamente uccidendo.
Quando rientrai in camera la trovai vuota, quindi intuii che Memi era andata già dal dottore e che Alex era rimasta ancora rinchiusa in biblioteca o, per le mie speranze, fra le braccia di Louis. sospirai levandomi il giubbotto e lanciandolo sul letto, sbagliando però mira cosicchè cadde per terra. non mi preoccupai a raccoglierlo, per me sarebbe potuto rimanere lì, non mi dava per niente noia e in più ero troppo pigra per abbassarmi a raccoglierlo.
mi lasciai cadere sul letto e peso morto e affondai la mia testa nel cuscino cercando di mettere in ordine i pensieri che ci navigavano dentro.

Alex.
forse Noemi aveva ragione, stavo seriamente studiando troppo, ma ancora non credevo alla sua teoria che mi sarebbe potuta scoppiare la testa a forza di tenerla fra i libri. sorrisi pensando a quando mi raccontò questa sua teoria che era un po' come lei: pazza.
chiusi con u sospiro il libro di chimica e mi alzai da quella sedia che mi aveva ospitato per ben due ore e mezza, minuto più minuto meno. mi sgranchii leggermente le braccia e il collo, dopodichè mi preparai ad uscire da quel posto che puzzava di chiuso.
-mmh, ho voglia di caffè.- sussurrai fra me e me mentre mi preparavo mentalmente ad affrontare il gelo che mi avrebbe aspettato fuori che mi accolse pungendomi sulle guancie che diventarono immediatamente rosse. svoltai l'angolo e, come nei migliori film, andai addosso a qualcuno che, dopo aver alzato gli occhi, riconobbi immediatamente. capelli sbarazzini che andavano un po' dove volevano loro tranne per il ciuffo che era rigorosamente perfetto.
-bionda!- esclamò lui mentre i suoi occhi, colo mare, si impuntarono sui miei color cioccolato.
-hey loù!- esclamai cercando di mantenere un tono normale.
-stavo andando al bar, vieni con me?- chiese lui con quel sorriso mozzafiato che mi incantai a guardare e senza dire niente annuii affiancandomi a lui e cominciando a chiacchierare del più e del meno fino a quando non arrivammo al bar e tirai un sospiro di sollievo sentendo il calduccio.
-cosa prendi?
-un cappuccino.- risposi e lui ordinò
-non hai intenzione di pagare anche il pio cappuccino vero?- chiesi notando che aveva tirato fuori una banconota da 5.
-come scusa? non ti sento mi dispiace.- scherzò lui io ridacchiai, ma poi mi opposi dicendo che non doveva offrirmi nulla. inutile dire che vinse lui.
-ti devo i soldi di un cappuccino.-bofonchiai raggiungendo un tavolino e mettendomi a sedere.
-si cavolo, senza un dollaro e novanta credo che finirò sotto un ponte!
risi e gli diedi uno schiaffo sul braccio, che naturalmente non lo scalfì di mezzo millimetro.
continuammo a parlare e scherzare per non so quanto tempo, so solo che mi sentivo così bene a passare del tempo con lui.
-senti alex- se ne uscì improvvisamente lui e io lo guardai con un sorriso pronta ad ascoltare una delle sue battute stupide e così annuii in modo che capisse che lo stavo ascoltando. -ti va di uscire con me?
spalancai la bocca e sapevo benissimo che in quel modo sembravo tipo un'ebete di prima categoria, ma ci ero leggermente rimasta di merda, nel senso buono della frase.
-emh..sì, certo.- risposi dopo tipo un minuto in cui avevo fatto la parte della stupida rimanendo in silenzio.
-bene!- esclamò lui con un sorriso gigantesco e poi guardò l'ora sul suo telefono e scattò in piedi. -scusa devo scappare, mi aspettano gli altri! ti chiamo per sapere quando si esce al massimo nel parliamo domani!- esclamò velocemente e mi fu difficile capire quello che stava dicendo così mi limitai ad annuire. lui mi sorrise un'ultima volta e poi si abbassò lasciandomi un bacio sulla guancia -ciao bionda.
rimasi immobile a sedere a quel tavoli per svariati minuti, non rendendomi ancora conto di quello che era successo e poi mi decisi ad alzarmi e ad uscire di lì, dovevo dare le novità a Noemi. corsi verso il dormitorio e feci di corsa le scale per poi entrare in camera come un tornado. Noemi era stesa sul letto da sola, non mi preoccupai a chiedermi dove fosse Memi perchè avevo altro per la testa.
-Louis mi ha chiesto di uscire!- dissi, anzi lo urlai. finalmente lo avevo detto ed era vero. vidi Noemi saltare letteralmente fuori dal letto catapultandosi di fronte a me abbracciandomi cominciando ad esclamare frasi della serie 'finalmente, era l'ora' e 'Dio esiste.' sembrava quasi che lei fosse più felice di me.


Edited by horan? - 10/4/2012, 21:12
 
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kissäble.
view post Posted on 10/4/2012, 00:42




megfdhsnagifhia ciao *-*
allora.. allora.. allora. *conga* finalmente (mi dispiace eh, ma quando ci vuole ci vuole uù) il biondo è tornato libero e single! yeeey
memi fa la brava bimba e va a fare tutti i controlli *-*
poi.. poi.. e finalmente loù mi chiede di uscire cwc aww
amore bello lui.. e poi si, ci sono io che entro in camera fottendomene di dove sia e come stia memi, perchè penso ai cazzi miei xD cioè! LOL
e poi c'è ems che è più emozionata di me all'idea dell'uscita.. ocheii..
bene, e dopo questo chap posso dire a memi che deve aggiornare presto *uu*
baci e abbracci,
michs.
 
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mistakes>
view post Posted on 13/4/2012, 17:57




Scusate cwc era da tanto che non venivo sul forum e non avevo visto che Noe aveva aggiornato!
Anyway, capitolo stupendo. Brava ragazza che hai continuato (: finalmente Memi ha confessato e.e ci voleva; però non so, il pensiero che il figlio è di James mi da ribrezzo! Si potrebbero essere sbagliati nei controlli e non è suo, never say never no?
Niall è di nuovo single *conga* vai Noe all'attacco! LOL
Alex e Lou mi ispirano molto si u.u sono fighi insieme!
Memi, cara dolce Memi, continua il prima possibile, okay? Okay!
 
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#Mema
view post Posted on 2/5/2012, 20:15




Eeeeeccomi come promesso un nuovo capitolino.. voglio scusarmi prima di tutto per non aver commentato il capitolo della noe, ma in sto periodo sono piena di robe da studiare ed è gia un miracolo che sia riuscita a leggerlo e sopratutto a scrivere ahahah bhe, buona lettura <3

ps. mi scuso per eventuali errori di battitura/ scrittura <3

Capitolo ventitre



La mia giornata scolastica era andata considerevolmente bene; nessuna verifica, nessuna interrogazione aveva ne minato l’andamento e quindi mi potevo considerare di buon umore, il che era strano. Ero incinta orma da tre settimane e nessuno si era accorto di nulla; solo Noemi lo sapeva perché ovviamente le avevo raccontato tutto, ma in ogni caso dopo un iniziale shock con conseguente sclero barra incavatura, si era mostrata comprensiva nei miei confronti. Mi aveva detto che mi sarebbe stata accanto in qualsiasi caso; sia nel caso decidessi di tenere il bambino, sia nel caso pensassi all’aborto. Non volevo tenere il bambino, non mi sentivo pronta, però l’aborto era costoso e di certo non avevo soldi per potermelo permettere; non avevo intenzione di dire nulla ai miei genitori quindi dovevo escogitare un modo per tirarmi fuori da quella situazione.
Stavo camminando per il vialetto fuori scuola mentre ragionavo sul da farsi. Noemi usciva un ora dopo di me e non avevo voglia di cucinare, così decisi di dirigermi verso un bar vicino scuola - ovviamente non quello in cui lavorava Liam -.
Mentre percorrevo la larga strada diretta al bar, si avvicinò una macchina, una di quelle da fighetto, tutte modificate con l’impianto stereo ultra sofisticato che permetteva ai passanti di sentire la musica che il guidatore stava ascoltando - musica che peraltro non interessava a nessuno-.
Il tipo abbassò il finestrino e mi resi conto che lo schifo che provavo per quella macchina non era minimamente paragonabile allo schifo che provavo ogni volta che vedevo Anderson.
Conoscevo quel ragazzo sin dalle elementari e devo dire che era sempre stato uno dei soggetti più viscidi e irritanti che io avessi mai conosciuto, aveva la faccia da pervertito e lo stile che riassumeva il singolare connubio tra tamarro e buzzurro.
Era talmente ripugnante da non meritarsi nemmeno di essere chiamato per nome; in realtà egli nella mia mente non aveva un vero e proprio nome: era sempre stato Anderson il viscido. In ogni caso appena vidi comparire la sua faccia da schiaffi, andai avanti cercando di non prestargli attenzione e non prestare attenzione nemmeno al fatto che mi stesse seguendo costeggiando il marciapiede con la macchina.
“ dai tesoro, fermati; volevo solo essere gentile ed offrirti un passaggio” disse urlando per poi mettere su un sorrisetto beffardo da psicopatico.
“ primo: non chiamarmi tesoro, chiamami non so..Melanie, anzi no va, non chiamarmi affatto; secondo: non accetto passaggi né da sconosciuti né da rifiuti umani, quindi..” risposi fermandomi e girandomi verso di lui, per poi servirgli lo stesso sorriso da schiaffi e ricominciare a camminare imperterrita.
Il ragazzo non si scoraggiò e continuò a seguirmi per un pezzo così mi girai evidentemente irritata dal suo comportamento e gli andai vicino scandendo un bel “sparisci idiota”.
Le mie parole non sembrarono molto efficaci come speravo così presi la borsa e tirai fuori le chiavi di casa - si, “casa”, quella in cui abitavo con i ragazzi; nonostante non vivessi più con loro, non avevo intenzioni di ridare loro la mia chiave- e gli rigai il parabrezza dell’auto.
Forse quella non era stata una delle mie migliori idee, forse avrei dovuto solo ignorarlo, fatto sta che il suo sguardo da arrapato divenne immediatamente cattivo, arrabbiato. In realtà non pensavo mi avrebbe fatto del male e per fortuna non mi sbagliai; si limitò ad andarsene ma non prima di aver fatto retromarcia e infradiciarmi prendendo in pieno l’unica cavolo di pozzanghera fangosa che non si era ancora asciugata dopo la pioggia di due giorni prima.
Non detti peso al fatto che i miei jeans bianchi erano diventati di due tonalità più scuri e che la mia maglia azzurra, che non presupponeva il fatto di essere attillata, lo fosse diventata.
Ora avevo un perfetto look da sedicenne incinta e scappata di casa.
In ogni caso tra una cosa e l’altra non mi ero accorta di essere arrivata davanti al bar.
Entrai nel locale e notai con piacere che non era molto affollato; non avevo mai amato le masse di persone e non avevo mai amato nemmeno dover aspettare per il mio cibo; ora che ero incinta tutto ciò mi infastidiva ulteriormente, nonostante non si vedesse ancora la pancia, avevo gia gli ormoni in subbuglio, che mi portavano ad infastidirmi per tutto. Mi sedetti al tavolo ed ordinai. Dopo qualche minuto vidi entrare dalla porta un ragazzo abbastanza alto, almeno rispetto a me; aveva i capelli di un biondo scuro, tendenti al castano. Lo vidi di sfuggita ma lo riconobbi subito: era Liam.
E quando la sfiga è nei paraggi, Melanie è presente: avevo evitato di mangiare al bar della scuola proprio per non vederlo e ora me lo ritrovavo davanti, questa sì che è fortuna.
Presi la carta del menù e me la portai davanti al viso sperando non mi vedesse.
Mangiai più in fretta possibile, con la convinzione che lui non si fosse accorto della mia presenza; non alzai lo sguardo un secondo e quando finalmente lo feci notai che Liam era sparito; probabilmente aveva solo comprato qualche panino da portare via, lo faceva sempre quando lui e i ragazzi dopo scuola avevano l’allenamento e non avevano voglia di andare a casa.
Tirai un sospiro di sollievo, finii di mangiare, pagai ed uscii.
Attraversai il parcheggio del bar che dava alla strada e notai una macchina che si avvicinava. Non ci potevo credere; Anderson mi aveva pedinata. Ero sconvolta, mi avvicinai verso di lui con l’intenzione di ucciderlo, tanto sarei finita all’inferno in ogni caso, tanto valeva che mi riscattassi compiendo una buona azione per l’umanità eliminando quell’essere infimo dalla faccia della Terra; ragionai sul fatto che probabilmente me lo sarei ritrovata anche all’inferno e mentre questi pensieri vagavano per la mia mente, notai con ulteriore sorpresa che il ragazzo in macchina non era Anderson ma, forse ancora peggio, Liam.
“sei stato ad aspettarmi in macchina finche non finissi di mangiare?” chiesi ironicamente, guardandolo negli occhi. Era tutto così strano, non scrutavo il suo sguardo da tanto tempo, forse anche troppo.
“in realtà si” rispose sostenendo il mio sguardo, anche se i suoi occhi esprimevano dolcezza al contrario dei miei che credo incutessero un po’ di timore in quel momento. Liam infatti sembrava un po’ preoccupato.
“volevo solo parlarti, è da quando te ne sei andata che mi tengo dentro un po’ di cose che vorrei dirti” disse prima di aprire la portiera del passeggero e chiedermi di salire.
Decisi di prendere la mia anima Grifondoro nascosta da qualche parte e salire; nonostante per tutto questo tempo ero restia all’idea di parlarci, non perché non volessi chiarire ma solo perché pensavo che il tempo avrebbe guarito le ferite, in quell’istante decisi che il momento era arrivato.
Se la mia vita fosse stata un film probabilmente ci sarebbe stato un triste e snervante colpo di scena nel quale la protagonista, cioè io, rifiuta per l’ennesima volta un incontro con l’ex migliore amico, mettendo del tutto fine all’amicizia e creando scandalo e risentimento - con tanto di calo degli ascolti-.
Ma nella vita reale, la mia vita, preferii mettere da parte l’orgoglio e lasciare che il cuore prendesse il sopravvento sulla ragione.
Salì in macchina e chiusi la portiera mettendo la sicura. Per tutto il viaggio non dissi niente e preferii non fare domande se non dove mi stesse portando.
a casa” fu la sua risposta.
Arrivammo davanti alla posta ed entrando ebbi uno di quei strani flashback, nel quale rividi la prima volta che misi piede in quell’appartamento.


Due anni prima
“ma sta casa è enorme” disse Niall girandosi verso di noi. Io, Zayn, Louis e Liam lo guardammo perplesso.
“ce ne siamo accorti anche noi Niall” rispose Liam sorridendogli caldamente. “nooo, ci sono anche le scale!” continuò il biondo ossigenato “ce ne siamo accorti, e due” dissi io dandogli una pacca sulla spalla di incoraggiamento alla “vai Niall, ce la puoi fare”.
Mi guardai intorno, la casa era stupenda; aveva grandi finestroni che illuminavano la sala e la cucina era davvero bellissima, con i mobili in finto marmo bianco e un enorme lampadario che rappresentava il perfetto incontro tra classico e moderno. Mi girai verso Zayn e ebbi la sensazione che avesse avuto la mia stessa idea, così mi avvicinai a lui e gli chiese se poteva prendermi la valigia che avevo lasciato sulla soglia della porta; appena egli si girò ne approfittai per correre su per le scale e impossessarmi della stanca più grande.
Il ragazzo, capito l’imbroglio, mi rincorse, urlandomi dietro un “piccola manipolatrice, mi hai ingannata!”. soddisfatta chiusi la porta della mia nuova camera e mi stesi sul letto.





Guardai Liam, gli sorrisi leggermente, era decisamente una situazione strana e un po’ imbarazzante. Mi ero già preparata il discorso in previsione del fatto che prima o poi gli avrei riparlato, ma in quel momento la mia mente era vuota, ogni minimo pensiero che avevo maturato in questi mesi, ogni intelligente ramanzina che mi ero preparata era andata a farsi fottere, e lo stesso avevano fatto i miei neuroni. Credo sembrassi una perfetta idiota in quel momento. Mi sedetti sul divano e iniziai a guardarmi intorno.
“vuoi qualcosa da bere?” urlò Liam, che nel frattempo era andato in cucina. “un bicchiere d’acqua, grazie” risposi forse troppo a bassa voce, infatti egli tornò con due bicchieri di coca-cola.
“ da quando non hai un controllo all’udito?” chiesi sorseggiando la bevanda “perché?” “lascia stare” dissi posando il bicchiere e levando da esso il segno del rossetto rosso chiaro che aveva lasciato. Ero molto fiera del mio abbinamento jeans chiari con un tocco di colore dato dal rossetto rosso perciò mi rimisi il mio fedele rossetto che ti “tenuta 24 ore” aveva bene poco e iniziai a parlare.
“perché mi volevi parlare?” chiesi guardando Liam fisso negli occhi.
mi manchi” rispose serio, prendendomi la mano. “mi dispiace per tutto. Non avrei dovuto mentirti e nasconderti tutto; in fin dei conti eri la mia migliore amica, sei la mia migliore amica. Spero proprio tu possa e riesca a perdonarmi”. un brivido mi percosse la schiena; forse era stupido ma trovavo le sue parole così dolci e sincere che non riuscì a non perdonarlo. Lo abbracciai; all’inizio era un po’ rigido; probabilmente non si aspettava una mia reazione così spontanea, magari pensava non l’avrei perdonato, ma dopo essersi lasciato andare ricambiò il mio abbraccio.
“scusami anche tu, è stato stupido non rivolgerti la parola per così tanto tempo. E poi non era colpa tua, insomma eri in una brutta situazione, ti trovavi in mezzo tra me e Zayn e hai dovuto fare una scelta, mi dispiace” conclusi il mio discorso con un “pacina?” e porgendogli il mignolo, segnammo la fine della guerra fredda.
Mi sentivo molto meglio; come se mi fossi liberata di un enorme peso che mi schiacciava lo stomaco. Bhe,diciamo che quella sensazione era anche dovuta al bambino che essa accoglieva, per qualche attimo mi ero quasi dimenticato di lui. O di lei. In realtà non sapevo il sesso e non avevo intenzione di saperlo, non volevo dargli un nome, non volevo nemmeno pensare a che nome dargli; lo avrebbe reso reale e per ora nutrivo ancora la speranza che il mio fosse solo un terribile incubo.
Sentì improvvisamente un gran mal di testa, come se qualcuno mi avesse appena rotto un vaso sulla nuca e io non avessi nemmeno avuto la forza di reagire.
Liam era affianco a me e mi diceva qualcosa, qualcosa che non riuscivo a capire; era come se stessi vivendo una realtà parallela, come se quello che stavo vivendo in quel momento fosse una proiezione del mio inconscio. Sentì solo un lunghissimo fischio e un rigurgito salire su per la gola. Vomitai addosso a Liam, che prima di essere ricoperto - non so come ci riuscì- si spostò, lasciando fosse il pavimento a subire quello schifo.
“tutto bene?” mi chiese tenendomi i capelli all’indietro e lasciando che finissi di sboccare l’anima.
Lo guardai respirando lentamente per cercare di soffocare gli ultimi conati che mi stavano per salire. “ehm, si.. Scusa devo andare” dissi alzandomi di scatto e prendendo la borsa. Quello di certo non era un pretesto per lasciarlo li da solo a pulire ma non volevo assolutamente iniziasse a domandarmi cosa avevo, se volevo dei farmaci - che naturalmente non potevo prendere- o altro. Avevamo appena risolto i conflitti, di certo non volevo alleviare la sua gioia rivelandogli il mio “piccolo segreto”.
Corsi a casa di Noe e fortunatamente la trovai lì. Non fece nemmeno in tempo a salutarmi che mi chiusi in bagno; mi lavai il viso e i denti, con tanto di colluttorio.
“tu non puoi capire cos’è successo!” esclamai uscendo dal bagno e guardando la ragazza che era sdraiata sul letto intenta a leggere uno di quei inutili giornalini di gossip. “Brad e Angelina si sposano?” disse guardandomi e indicandomi la foto di lei con un modesto anello sull’anulare sinistro. La guardai perplessa per poi andarmi a sedere davanti a lei, tirarle una manata sulla testa e continuare “no idiota, dato che oggi uscivi un ora dopo, ho deciso di andare a mangiare al bar, quello sul Boulevard Road, hai presente?Bhe, in ogni caso, indovina chi ho incontrato lì?” chiesi incitandola a rispondere. Giocare ad “indovina chi” con Noemi in orario post- pranzo ergo post-abbiocco pomeridiano era come insegnare a ballare la samba ad uno scoiattolo parapleggico.
“Liam, Noemi.. Ho incontrato Liam” conclusi sospirando. “ohh.. E che ti ha detto? Che hai risposto? Cosa avete fatto?” la ragazza iniziò a spararmi domande a raffica, al che io le spiegai che lo avevo perdonato - anzi, che ci eravamo perdonati a vicenda-. Le raccontai anche della vomitata e lei di tutta risposta iniziò a ridere. “cosi non mi aiuti, dio che figura ti merda che ho fatto” “ no dai tranquilla, gia non se lo ricorderà più.” disse abbracciandomi e accarezzandomi dolcemente la schiena. “grazie Noe” “figurati.. Io invece ti devo parlare di una cosa” la ragazza si alzò e prese un bicchiere d’acqua posto sul comodino di color ebano scuro ; lo bevve tutto di un sorso e poi si stendette appoggiando la testa sul cuscino. Io feci lo stesso e mi stesi affianco a lei. “su, parla!” la incitai girando il viso verso il suo.
“ho parlato con Horan e mi ha detto che ha mollato Kay… non so, è stato strano.. Ero dispiaciuta ma allo stesso tempo felice, sollevata, come se quella fosse più una bella notizia che una brutta.” “ qualcuno si è presa una cotta per il piccolo Horan!” “dai smettila!” esclamò la mora alzandosi di scatto in piedi.
“non riesco a capire cosa provo.. Sono confusa” “per esperienza personale ti dico che il tuo “essere confuso” è solo un modo per mettere da parte i tuoi sentimenti, è la scusa perfetta per non viverti il momento. Secondo me ti piace e a lui piaci te” conclusi alzando il busto e sorridendole amichevolmente.
“ti va un gelato?” mi chiese laciandomi le chiavi di casa “certo” risposi ridendo.
 
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view post Posted on 2/5/2012, 20:35

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buooooonasera! io i tuoi capitoli li leggo e commento, visto? pft, prendi esempio u.u
comunque. tu che vomiti quasi addosso a liam? cielo è la scena più bella di sempre hahahahah povero payne!
avete fatto pace, awww, cuccioli loro *-*
e tataaaaan, confidenze femminili a go go (?)
senti memi come diventa saggia u.u
comunque hai visto che angelina e brad si sposano? cioé dopo sette anni era ora u.u
grazie per il paragone con lo scoiattolo, davvero :')
ora tocca a me scrivere...ci vediamo nel 2015 *---* lol addio. <3
 
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mistakes>
view post Posted on 3/5/2012, 17:07




Prima cosa, capitolo stupendo brava Memi (:
Parliamone. Il fatto che tu hai rigato la macchina ad Anderson è stato spettacolare, aveva bisogno di una bella lezione quel tipo!
Pensavi di averla scampata liscia ed invece Liam ti ha aspettato nel parcheggio e alla fine gli hai anche quasi vomitato addosso lol questa si che era una scena bellissima!
A Noe piace Horan u.u io l'avevo capito eh! Vediamo se la frase filosofica di Memi servirà a qualcosa!
Quindi Noe continua presto, non nel 2015 e.e
 
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möments›
view post Posted on 26/5/2012, 19:47




cough cough *schiariscevoce* poi penso a cosa dire e poi parlo sai giusto per fare frasi di senso compiuto ma non so che dire.. mi piace che stai iniziando a mettere la testa apposto e fare pacina iniziando da liam anche se il regalino che gli lasci non è un granchè poraccio, poi si memi ti voglio cattiva spacca la macchina a quel tamarro viscido... oh e a noe *w* che cara si è presa la cotta per il biondo che cari ok non so cosa dire lo ammetto ma volevo comunque lasciare traccia quindi la sto lasciando aggiornate presto un bacione
chìa xx. (:
 
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235 replies since 28/8/2011, 19:31   4447 views
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