eccomi con il nuovo capitolo... questo rivoluzionerà completamente tutto (?).. perdonate se ci ho messo un po ma almeno è lungo quindi...èé
capitolo cinque
Decisi di andare alla stupida festa di Rebecca, giusto per tenere d’occhio la coppietta felice e magari riuscire a scoprire il segreto di Liam.
Nonostante non amassi molto questo tipo di feste ci tenevo ad essere quantomeno presentabile. Entrai in camera e scelsi con cura l’abito che avrei indossato; optai per un vestitino corto fino a metà coscia, aderente e senza scollatura con le maniche che arrivavano fino a metà avambraccio. Dato che il vestito era interamente ricoperto di paiettes oro decisi di abbinarci un paio di decoltè nere e una cinturina del medesimo colore in vita. Ripetendomi il mantra di Coco Chanel “leva sempre l’ultimo accessorio” decisi di indossare solo un braccialetto oro con dei pendendti a forma di cuore di una tonalità più chiara. Dato che di per sé il look era incisivo e carico, feci una cosa alta per mettere in evidenza il collo e l’abito. Mi truccai leggermente facendo attenzione a caricare gli occhi con il mascara; adorava mettere in evidenza l’unica parte che mi piaceva del mio corpo, infatti così i miei occhi apparivano più grandi e azzurri. Mi guardai allo specchio: ero perfetta. Feci un leggero sorriso pensando che per un volta mi trovavo bella.
Afferrai una borsetta nera dove misi cellulare,soldi,documenti e ovviamente il mio i-pod e uscì dalla stanza.
Passai affianco alla stanza dei ragazzi e sbirciai dentro per vedere se fossero pronti ma la trovai vuota, fatta eccezione per una figura di cui si vedeva solo la schiena nuda e le gambe; la testa era letteralmente immersa nell’armadio.
Il ragazzo si girò esordendo con un espressione impacciata, il suo sguardo era disperato e spaventato, le mani continuavano a muoversi vorticosamente e il respiro sembrava affannato. Appena mi vide il suo sguardo passò da preoccupato a sorpreso.
“wow sei bellissima” disse sorridendo impacciatamene, un po imbarazzata ricambiai il sorriso che precedette qualche secondo di silenzio.
“harry non ci credo, non sei ancora vestito!” dissi sgranando gli occhi e indicandolo. Il ragazzo ricordandosi di essere senza maglia,abbasso lo sguardo pieno di vergogna.
“bhe non so come vestirmi” disse infine sospirando. “fai vedere a me,scelgo io!” esclamai avvicinandomi all’armadio e iniziando a rovistare fra le sue maglie. “ecco metti questa” dissi porgendogli una maglietta nera con delle scritte bianche che avrebbe abbinato a dei jeans scuri. “grazie” rispose mettendosi la maglia per poi schioccarmi un bacio sulla guancia destra. “possiamo andare ora?” domandai afferrando la maniglia dalla porta e accennando un passo verso l’uscita. “certo” rispose Harry. Presi la sua mano e lo condussi verso il salotto dove tutti i ragazzi ci stavano aspettando impazienti. Appena ci videro ci fulminarono con lo sguardo indicandoci l’orologio. “sta volta è colpa sua” dissi puntando il dito contro il riccio che stava affianco a me con un espressione colpevole. “si,lo ammetto è stata colpa mia ma adesso andiamo” rispose. “party yeee” urlò Louis con un tono alla High School Music. Dopo aver guardato malissimo Mr.Carota, uscimmo di casa.
La casa di Rebecca distava qualche isolato da casa nostra,non molto in realtà però causa mancata voglia di camminare decidemmo di andare in macchina.
Dato che la strada da percorrere non era molta decidemmo che una macchina da cinque posti sarebbe stata sufficiente, ovviamente essendo in sei, io mi sedetti sulle gambe di Harry che sembrava felice di ospitarmi sulle sue cosce. Con un tacco rischiai quasi di amputargli un dito del piede e dopo essermi messa comoda appoggiando gambe e piedi su Niall e Zayn che erano seduti affianco al riccio, partimmo. Louis che guidava era un pericolo pubblico e nessuno si trattenne dal sottolinearlo. “Louis,stiamo rischiando la vita, potremmo restarci secchi da un momento all’altro!” esclamò Niall dopo l’ennesima curva presa male dall’uomo-carota che si divertiva ad improvvisarsi Shumacher.
“oddio attento a quello scoiattolo!” urlò Zayn indicando un punto a caso sulla strada “amico l’hai preso in pieno, ora una famiglia di scoiattoli resterà senza padre,non ti vergogni?” continuò Zayn scuotendo il capo cercando di mostrare disappunto.
“dai ragazzi smettetela di prenderci in giro” disse Louis interrompendo le nostre risa. Arrivammo davanti alla villa e dopo un parcheggio che una vecchietta orba avrebbe fatto meglio,scendemmo dall’auto. “grazie a dio tocco terra” esclamai ridendo “al ritorno guido io” disse Liam guardando Louis e sfilandogli le chiavi di mano per poi metterle in tasca. La villetta di Rebecca era gigantesca; all’ingresso c’era un grazioso cortile che proseguiva dietro la casa creando un maestoso giardino dominato da un enorme piscina affiancata da una jacuzzi. Si intravedevano molte persone che arrivavano alla festa vestiti elegantissimi e ciò ci fece capire di non essere così tanto in ritardo. Entrammo all’interno della casa varcando un imponente porta bianca decorata in stile corinzio. L’arredamento era molto moderno e ben curato nei minimi particolari. Sulle pareti erano esposte creazioni raffiguranti sfilate di moda o set fotografici. I soggetti esposti erano principalmente modelle famose. Da Twiggy a Kate Moss, da Gisele Bundchen a Cindy Crawford e via dicendo.
Questo perché la madre di Rebecca lavora presso qualche stilista o qualche agenzia di modelle. Ogni volta che mi giravo vedevo un mobiletto con al di sopra riquadri raffiguranti Rebecca che sembrava una vera e propria modella mentre sorrideva e ammiccava alla macchina fotografica sfoderando sguardi alla Tyra Banks.
La madre doveva considerarla come la sua cliente preferita; da lì il suo carattere scontroso, da prima donna e da bambina viziata.
Non c’erano esposte foto di famiglia; sentì un improvviso gelo che mi trapassò le ossa e un profondo senso di tristezza; casa nostra era tappezzata di foto stupide di me con i ragazzi e guardarle mi faceva sempre ricordare quei bellissimi momenti.
“Memi ti posso parlare?” mi girai verso Liam che mi fissava impaziente in attesa di una risposta “certo, andiamo fuori,qui c’è un casino tremendo” dissi indicando l’uscita che dava al cortile. Dopo aver schivato una massa di gente spiaccicata l’una all’altra che cercava di ballare in un modo minimamente decente arrivammo al cortile. Ci dirigemmo verso una panchina abbastanza lontana da permetterci di sentire le nostre voci non unicamente il frastuono della “musica”.
“allora di che vuoi parlarmi,Payne?” chiesi inclinando leggermente la testa verso il suo viso dopo essermi accoccolata tra le sue braccia.
“bhe sai..” “Payne non usare i tuoi soliti giri di parole” dissi incitandolo a continuare.
“oggi ho incontrato una ragazza e l’ho invitata alla festa, credo che mi potrebbe piacere” gli occhi di Liam erano sempre splendidi ma in quel momento brillavano di una luce propria, l’iride sembrava un esplosione di diverse tonalità di castano e accerchiava la pupilla che era di un colore nero profondo,come un pozzo interminabile. Era da tanto che non lo vedevo così, era da tanto che non vedevo trapelare quelle emozioni mentre parlava di una ragazza
“voglio conoscerla.. Dai Liam ti prego presentamela, voglio sapere chi è la ragazza che ti ha fatto perdere la testa” gli dissi tirandogli un buffetto sulla guancia come fanno le zie ai nipoti ripetendogli “che bel giovanotto sei diventato”.
“ma non so nemmeno se gli piaccio, magari ha accettato l’invito solo per cortesia” disse facendo sprofondare il viso nelle mani per poi appoggiare la fronte sulla mia spalla. un’altra cosa che accumuna me e Liam è la nostra insicurezza che entrambi cerchiamo di mascherare mostrandoci sempre forti e simpatici con tutti. Solo tra di noi davamo sfogo alle nostre debolezze senza vergognarci o temere il giudizio dell’altro. “Liam sei un ragazzo fantastico, sei bellissimo,dolce,gentile,simpatico, ogni ragazza vorrebbe essere al suo posto. Fammela solo conoscere e ti dirò se è interessata a te ok?” qualche secondo di silenzio precedette la sua risposta che consistette in un semplice “grazie”. “dato che siamo in vena di confidenze, perché per una volta non mi dici cosa ti ha detto Zayn riguardo “quella sera”?” dissi girandomi verso di lui e guardandolo negli occhi. Riuscivo sempre a vedere se mentiva e Liam questo lo sapeva bene, infatti spostò subito lo sguardo verso il pavimento e iniziò a battere il piede su di esso nervosamente “scusa io.. Devo entrare.. Sai Noemi sarà gia arrivata e..insomma ciao” disse prima di sciogliersi dall’abbraccio e scappare dentro più furtivo che mai. Dannazione a quel ragazzo! In quel momento capii che Liam non mi avrebbe mai rivelato il segreto.
Conosce Zayn dalle elementari e tra di loro c’è una specie di “patto tra uomini” che li costringe a non rivelare i segreti,non toccare le ex dell’altro e blablabla… stupidi ragazzi con le loro stupide regole.
Decisi di tornare dentro e una volta varcata la soglia mi resi conto della quantità di bei ragazzi presenti quella sera.
Mi girai vedendo Zayn e Rebecca che ballavano, bhe lui faceva il palo mentre lei esordiva con mosse da spogliarellista. E li mi venne in mente il piano geniale. Iniziai a ballare al centro della sala,ammiccando a piu ragazzi possibili per vedere se almeno uno avrebbe abboccato all’amo.
Ed ecco avvicinarsi Tom Evans,giocatore di football e classico ragazzo da una botta e via, di quelli che tengono il conto di tutte le ragazze che si portano a letto e ovviamente questo conto supera sempre la ventina.
“ ei bella ti va di ballare?” noncurante del fatto che la sua domanda fosse un patetico modo di rimorchiare dato che effettivamente io stavo gia ballando,gli sorrisi accennando un “si” con la testa. Il mio piano era semplice,cercare di far ingelosire Zayn per vedere se gli piacevo o se invece quel bacio non aveva significato nulla per lui. Così iniziai a strusciarmi sul ragazzo e notai che Zayn continuava a fissarmi. Sorrisi compiaciuta mentre Tom intanto mi teneva per i fianchi allungando ogni tanto la sua mano sul mio sedere.
“eii bella che ne dici di andare al piano di sopra per stare un po appartati?” l’odore di alcool proveniente dalla sua bocca mi fece venire un senso di nausea e cercando di rimanere impassibile gli chiesi di ripetere la domanda ma a quel punto al posto di parlare avvicinò la sua bocca alla mia.
“scusa non posso” dissi spingendolo via. “dai solo un bacio” continuava a ripetermi premendo il mio corpo verso il suo. La scena che si presentò dopo fu velocissima.
Vidi solo il ragazzo a terra con la mano appoggiata alla guancia e Harry affianco a me che si massaggiava le nocche della mano destra,chiusa a pugno.
Lo guardai in faccia,sembrava arrabbiato e pieno di adrenalina. Dopo qualche secondo in cui Harry non seppe che fare,mi guardò e se ne andò.
Decisi di seguirlo e lo fermai appena fuori dal cancello della casa.
“Eii Harry perché l’hai fatto? Me la potevo cavare anche da sola!” esclamai appoggiando la mano sul suo braccio per cercare di calmarlo
“non potevo certo lasciare che ti stuprasse no?” rispose iniziando di nuovo ad innervosirsi. A quel punto non sapevo cosa fare così mi limitai a sorridere aggiungendo “cosi esageri,al massimo gli avrei tirato un calcio nelle palle cercando di castrarlo e me ne sarei andata”. “ si ma te non capisci” disse guardandosi le scarpe
“cosa Harry?cos’è che non capisco?” la situazione cominciava a diventare confusa e un po strana. Harry si avvicinò a me,poggiando le mani sulla mia vita e mi baciò.
Rimasi perplessa; perché il mio migliore amico mi stava baciando? Mi staccai subito.
“Harry?” “ecco cosa” disse prima di andare via.
Ero completamente attonita, era la confusione a prevalere nel mio cervello, tutto ciò che mi sembrava ovvio e scontato non era più così ovvio e scontato. Mi caddero tutte le certezze. Dopo almeno cinque minuti di “fisso quel cespuglio, mentre penso”, tornai alla festa a conoscere la “ragazza” di Liam,Noemi.
