| awww <3 grazie girls! presto arriveranno anche gli altri ù_ù non disperate <3 è che devo presentare bene ogni personaggio sennò ci si perde ahahah <3 spero che vi piaccia D:
Chapter 2.
Silvia si staccò da lui solo dopo aver passato almeno un minuto a ridere come una scema rimanendo attaccata al suo collo. “Sono qui in vacanza,sto a casa sua” disse indicandomi con un cenno “Ma tu invece? Come vi conoscete voi due?” chiese guardandomi senza smettere di sorridere. Ecco una delle caratteristiche principali della nostra compagnia che forse dovreste conoscere: Alice era l'intellettuale del gruppo,quella ragazza che attira sempre i ragazzi grazie al suo cervello e diciamo che anche la sua bellezza l'aiutava molto in questo,Silvia era l'esuberante,quella persona che non si fa mai nessun problema quando si tratta di dire la verità,la party girl che tutti i ragazzi vorrebbero frequentare e era anche la bella del gruppo e io,beh,io ero una di quelle ragazze che quanto a vita sociale potevo considerarmi veramente una sfigata e quanto al fisico non mi ero mai apprezzata abbastanza da convincere anche il prossimo. Guardai Silvia rendendomi conto che Harry la stava ancora fissando cercando di capire se era frutto della sua immaginazione o se si trovava li sul serio. Era inutile parlare in quella situazione,quindi decisi di fare quello che mi veniva meglio: pararmi il didietro. “Lavoriamo insieme e che ne dici se voi due andate a prendervi un caffè mentre io rimango qui? Non si dice mai di no a una rimpatriata” dissi sorridendo e notando una madre e una figlia che stavano mettendo in disordine tutte le magliette per trovarne una della taglia adatta. Silvia non se lo fece ripetere due volte e,dopo aver preso sotto braccio Harry,scomparì nella folla lasciandomi li da sola. Non avrei mai mandato via Harry se non avessi saputo che pochi minuti dopo il piano sarebbe stato riempito da una scolaresca che era li in vacanza studio,l'incubo peggiore di ogni impiegato. “Ora arrivo,per favore,non toccate quello,ora servo anche voi.” dissi estenuata all'ennesima ragazza che continuava a lanciare per terra i vestiti che non le piacevano e alla sua amica che non faceva altro che ridere. “Problemi?” Mi paralizzai non appena qualcuno con una voce decisamente più profonda del solito si 'materializzò' alle mie spalle,mi girai lentamente e davanti a me vidi un ragazzo più alto del solito con i capelli lisci e un timido sorriso sul viso. “Ho visto Harry al bar con una ragazza e ho pensato che lasciarti qui a quest'ora da sola sarebbe stata una delle cose più cattive di sempre.” disse prima di andare verso le due ragazze che appena lo videro si fermarono immediatamente facendomi ridere. Aveva un potere strano,era come se le persone intorno a lui venissero colpite da uno strano alone di serenità e felicità,era come se fosse praticamente impossibile sorridere davanti a lui e dopotutto era il mio salvatore,Harry non era ancora tornato ed erano già passate due ore. “Grazie” dissi passando alle sue spalle per riporre una felpa da dove era stata presa,lui si voltò verso di me e si passò velocemente una mano tra i capelli che gli cadevano dolcemente sulla fronte “Di niente,è il minimo che potevo fare e poi,è sempre un buon modo per riuscire a parlare con una delle ragazze più carine che lavorano qui.” disse talmente velocemente che riuscii a capire a malapena ciò che voleva dire (tralasciando naturalmente il fatto che il suo accento particolare non aiutava per niente). Arrossii e cercai di pensare a qualcosa da dirgli in modo da non sembrare una totale ebete,ma naturalmente la ragazzina che si era cambiata decise di venire fuori dal camerino proprio in quel momento per chiedere un parere al ragazzo di cui non sapevo ancora il nome. Passammo altre due ore a lavorare insieme e di Harry nemmeno l'ombra,sembrava che si fosse teletrasportato al di fuori dell'edificio e che si fosse dimenticato del fatto che lavorasse li. Finalmente arrivarono le fatidiche sei e con esse la chiusura del nostro piano,sospirai non appena chiusi la cassa e mi sedetti per terra scoppiando a ridere. “Perchè ridi?” chiese lui sedendosi davanti,lo guardai smettendo di ridere ma mantenendo uno strano sorriso “Perchè rido? La prima giornata di lavoro è stata da suicidio,non sono nemmeno riuscita a mangiare e come se non bastasse penso che il mio collega in passato sia stato con una delle mie più care amiche e se ne è andato con lei lasciandomi qui da sola,poi sei arrivato tu a salvarmi da un totale disastro e non so nemmeno come ti chiami.” Non mi rispose e al posto di dirmi il suo nome si spostò leggermente e si sedette al mio fianco “Mi chiamo Liam” disse appoggiando la testa contro il tavolo,per qualche secondo calò un silenzio di quelli imbarazzanti,come se lui si aspettasse che io sapessi chi fosse o qualcosa del genere. “Questo si che è strano,Liam e io sono Lia,non potremmo mai lavorare insieme,sarebbe un casino assurdo.” Liam scoppiò a ridere e si voltò verso di me prima di alzarsi e di aiutarmi ad alzarmi. “Dai,vieni” disse facendomi cenno di seguirlo verso l'ascensore. La discesa fu tranquilla,nessuno dei due parlò,ma preferimmo stare in silenzio e non appena arrivammo al piano terra mi avviai verso la porta d'uscita,una volta fuori il caos delle strade di Londra mi riempì nuovamente le orecchie facendomi sorridere,amavo quella città. “Aspetta!” gridò Liam correndomi dietro quando ormai stavo per svoltare l'angolo. Mi voltai e lui si fermò davanti a me con il fiatone “Ti va di prendere qualcosa da bere insieme? Conosco un posto qui vicino,potremmo andarci se vuoi,offro io” disse cercando di riprendere fiato tra una parola e l'altra. “Mi avevi convinto anche senza il fatto che avresti offerto tu,certo che vengo” dissi senza nemmeno pensare di avvertire Silvia,lei era andata via con il mio collega lasciandomi nei casini più totali,quello era il minimo e poi Alice oggi avrebbe avuto una serata di prova in un ristorante,quindi avevo via libera. Il locale si trovava solo pochi metri più in la ed era uno di quei vecchi locali costruiti nel 1900 che per miracolo erano sopravvissuti all'arrivo dei bar moderni. “E' bellissimo” dissi guardandomi in giro ammirando la carta da parati di un colore rosso intenso. Mi voltai verso i tavolini per trovarne uno libero e vidi Harry e Silvia seduti a uno dei tavolini più nascosti del locale che ridevano e scherzavano come se nulla fosse. Mi voltai verso Liam per evitare di andare da Harry a dirgli quanto era stato un coglione lasciandomi li da sola il mio primo giorno di lavoro,ma mi resi conto che nemmeno lui era felice di quello che stava vedendo. “Anche tu conosci Silvia?” chiesi ormai rassegnata,ma lui rise e si avvicinò al bancone facendo segno al barista di preparare due birre “No,conosco Harry,il tipo di ragazzo,e mi da fastidio che ti abbia trattata così. Nessuno resiste con lui,le ragazze cadono nella sua ragnatela e poi finiscono con il cuore spezzato. Oggi ti ho vista entrare e non so perchè,forse la tua espressione,forse l'energia che in un certo senso emanavi o il modo in cui mi hai risposto oggi,non potevo permettere che succedesse anche a te.” prese le birre e si sedette al tavolo più vicino facendomi segno di sedermi vicino a lui. “Grazie” dissi senza sapere come prendere ciò che mi aveva appena detto,se fosse un complimento o meno,optai per non aggiungere nient'altro e avvicinai la bottiglia di birra alle labbra quando notai che mi stava fissando “Che succede?” chiesi sorridendo e passandomi una mano tra i capelli facendo cadere i miei ricci sulle spalle. “Nulla” rispose sorridendo e bevendo un sorso della sua birra prima che Harry e Silvia si rendessero conto della nostra presenza e arrivassero da noi. “Oddio,scusami,non mi sono accorta di che ore si fossero fatte,davvero,scusami” disse Silvia,ma sapeva benissimo che non sarei mai riuscita a arrabbiarmi con lei,la persona che volevo prendere a pugni era Harry,non lei. Non sapevo se ero più arrabbiata per il fatto che mi avesse lasciata li da sola a lavorare o che mi avesse presa in giro come mi aveva detto Liam e non riuscivo nemmeno a capire come riuscissi a fidarmi di un ragazzo che conoscevo appena da poche ore. “Si,scusaci.”disse Harry sorridendo e mostrando le sue fossette. “Non c'è bisogno di scusarsi,ho scritto un sms alla direttrice e mi ha risposto,da domani lavorerò con Liam,avrai una nuova collega da lasciare a lavorare da sola.” dissi sorridendo e sentendo lo sguardo di Liam che si spostava da Harry a me. “Tu hai fatto cosa?” chiese Harry guardando Liam “Che le hai detto?” chiese avvicinandosi e appoggiando la mano sul tavolo con decisione. “Harry,non mi provocare,sai che non vuoi provocarmi. Hai già fatto abbastanza in passato.” disse Liam alzandosi in piedi molto lentamente e guardandolo seriamente. “Non ha fatto nulla” dissi cercando di appianare la situazione “Mi hai lasciata a lavorare da sola nelle ore di punta,non sei tornato nemmeno dopo,non ho intenzione di lavorare io per il tuo stipendio,se sei abituato a questo,beh,trovati un altra persona disposta a farlo.” non avevo mai preso una posizione in vita mia,non in modo così deciso e in quel momento capì perchè Alice aveva sempre insistito tanto perchè io lo facessi. Harry non disse nulla,ma annuì e mormorò un “Scusami” prima di uscire a passo deciso. Silvia rimase ferma davanti a noi e ci guardò stranita “Io,mi dispiace,davvero.” disse piano. “Non ti preoccupare Effs.” sorrisi bevendo un sorso di birra e Liam fece lo stesso “Effs?” chiese guardando sia me che lei “Si,siamo Effs e Panda,sai..” “Skins” disse lui finendo la frase e facendo sorridere entrambe,uno dei nostri must in fatto di ragazzi era che conoscessero almeno un minimo di Skins. “Allora lavoreremo insieme eh?” chiese poi guardandomi mentre si passava una mano tra i capelli. “Già” non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi. “Sentite,non so cosa ne pensiate,ma io sto morendo di fame e Lia,noi dobbiamo andare a prendere Alice al ristorante,gliel' avevamo promesso” . Annuì pensando che nessun sms da parte sua doveva voler dire che l'avevano preso e lei aveva accettato. “Liam,scusami,devo andare” dissi alzandomi e portando la mano alla mia borsa,ma prima che la raggiungessi per prendere il portafoglio lui mi fermò mettendo la sua mano sulla mia e sussurrando “Ci vediamo domani Lia” e mi sorrise nuovamente,ma questa volta il suo sorriso era più dolce di quelli che mi aveva regalato fino ad allora,ricambiai e uscii con Silvia dal pub. “Allora,cos'è quello che ho appena visto?” disse mettendomi la mano intorno alle spalle e dandomi una spinta amichevole ridendo. “Smettila cretina!” dissi ridendo a mia volta. “Tu gli piaci Lia e non dare Harry per scontato,non è quello che sembra o quantomeno non voleva esserlo con te,lo conosco abbastanza bene per dirlo.” disse facendosi seria e mettendo più enfasi sulle ultime parole della frase. “Già,ho visto che vi conoscevate abbastanza bene” dissi con tono sarcastico,ma divertito. “Fidati,non è quello che pensi. Un giorno ti spiegherò.” disse facendosi seria. Non parlammo più ne di Harry ne di Liam per il resto della serata,ma ci limitammo a divertirci e a festeggiare il fatto che finalmente anche Alice aveva trovato un lavoro,ma c'era qualcosa che non andava tra Liam e Harry anche se la cosa che mi preoccupava più di tutte era quello che era successo tra Silvia e Harry.
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