I found myself atracted to my dilemma

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×niäll
view post Posted on 8/7/2011, 14:22




ok di solito non scrivo mai capitoli così lunghi, ma questo mi è venuto così, probabilmente chi apre questa pagina penserà no troppo lunga, beh non posso obbligarvi a leggerla. Come tutti avranno già detto io ripeto che non so scrivere e la mia pagella ne è la prova di italiano faccio schifo, ma scrivere fan fiction mi ha sempre ispirato, perchè nessuno in fondo mi da un voto, detto ciò vi voglio augurare una buona lettura e spero vi piaccia, e aggiungo tre cose
1. Riferimenti a fatti cose e persone è puramente casuale, questa è una storia di invenzione e non ha fondamenti reali;
2. Non sono responsabili di mutamenti durante l'uso del prodotto.
3. Il suo dilemma si spiega con il tempo non da subito xD

Buona Lettura!
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Here's my dilemma one half of me wants you and the other half wants forget my my my dilemma fom the moment I met you and I just can't get you out of my head and I tell myself to run from you but I found myself atractted to my dilemma my dilemma it's you, it's you



Capitolo 1

Sospirai. Ma non era un sospiro di quelli scocciati, o sorpresi o qualsiasi genere di sospiro possiate pensare. Sospirai perché finalmente era arrivato il giorno, aprii lentamente un occhio, avevo paura. Paura di cosa potevo trovare nella stanza con me, vidi la sagoma sfumata di un paio di palloncini, erano di quelli gonfiati a elio, con il numero 18 sopra insieme a delle scritte in stile Happy Birthday o cose simili. Sorrisi. Lasciai cadere una gamba fuori dal piumone verde che mi avvolgeva e sentii il parquet sotto i miei piedi, era caldo in quel punto, era esattamente sotto l’oblò della soffitta quindi era normale che fosse caldo, così caldo, visto il sole che vi era fuori. Il tipico sole estivo di luglio, si oggi era il 25 Luglio ed era il mio compleanno. Sorrisi finalmente avevo raggiunto i diciotto anni, avevo finito la scuola e potevo dedicarmi a ciò che mi piaceva di più. Viaggiare. C’era solo un problema, dovevo mettere da parte i soldi. Di malavoglia alzai la testa dal cuscino, e guardai l’armadio, il vestito che mamma voleva indossassi, era tipico da debutto in società, ma sono le sfortune dell’essere figlia di un ambasciatore credo, mi avvicinai all’enorme specchio al centro della stanza, grattandomi la testa, avevo una criniera al posto dei capelli, solitamente li piastravo, e li tenevo lunghi che ricadevano sulle mie spalle. Erano speciali erano di un tonalità tutta loro, erano quel colore che si trova perfettamente tra il castano chiaro e il biondo scuro, ed incorniciavano i miei occhi azzurri come lapislazzuli, si amavo i miei occhi, afferrai un matita dalla mia scrivania e la intrecciai tra i capelli formando uno chignon poi afferrai il vestito e lo provai sopra il pigiama per vedere l’effetto che faceva. L’aveva scelto mia mamma infatti non era per niente nel mio genere, era corto un palmo sopra il ginocchio, color crema senza spalline ma con le coppe per i seni ben delineate, che avrei probabilmente dovuto riempire di cotone data la mia poca materia prima, avevo si e no una prima, ma non mi lamentavo, vedevo il lato positivo quando mi baciavo con un ragazzo non dovevo schiacciarle fino a che non urlassero pietà o non dovevo tirare il collo come le tartarughe per raggiungere le labbra del mio amato, non erano di ingombro le mie piccole mia e tia, si ho la strana ossessione di dare nomi a tutte le mie cose, e con il tempo ve ne renderete sempre più conto. Tornando al vestito la parte della gonna, diciamo, era a palloncino, o meglio un pochino gonfia sui lati con del tulle come sottoveste, a terra c’erano un paio di decolté panna, anche quelle, sembravo una enorme torta se solo sul cappello avessi avuto una ciliegina sarei stata perfetta. Storsi il naso, come ho già detto tutto questo non era nel mio stile, ma poi rassegnata andai verso la porta ancora assonnata, sistemandomi la maglietta di tre taglie di troppo di Josh, il mio ragazzo, me l’aveva regalata dopo la sua partita di calcio e dopo averla lavata, perché per quanto lo amassi non potevo vivere nel suo sudore, la mettevo ogni volta che ero troppo pigra per vestirmi. Aprii la porta e mi ritrovai davanti delle scarpe laccate eleganti da maschio salii con lo sguardo fino a notare il vestito elegante sul grigio, poi notai il suo sguardo, inarcai un sopracciglio e il ragazzo dai capelli perfetti di fronte a me mi sorrise, amavo quel sorriso, era il sorriso di mio cugino e lo avrei riconosciuto tra un milione di altri sorrisi ricambiai il sorriso ancora addormentata
-come sta la mia diciottenne preferita?- mi disse sollevandomi in un abbraccio stritolatore che mi strappò un altro sorriso, dio quanto mi erano mancati i suoi abbracci da orso.
-appena mi lascerai andare starò benissimo Baloo- gli dissi cercando invano di respirare
-un tempo ti piacevano i miei abbracci- mi fece notare mollando leggermente la presa e sistemandomi i capelli che sembrava avessi pettinato con i raudi
-si Liam, ma non sembravo un incrocio tra un leone, una scimmia e un cammello-
Liam, mio cugino, il mio cugino preferito, viveva a Londra e da qualche anno con i suoi migliori amici di sempre, li avevo conosciuti quattro anni fa quando, mentre i miei erano a Sidney per un mandato di mio padre di due anni, io ero andata a vivere con gli zii e Liam, erano in quattro ed ognuno era fantastico a modo suo, Louis, aveva la fissa delle carote e pensate che era riuscito a farle mangiare anche a me che odio la verdura, Harry aveva quei capelli ricci che all’inzio pensavo fossero una parrucca, mi divertivo a giocarci, si giocavo con i capelli del povero Harry di continuo quando stavo là, erano così morbidosi, poi c’era Niall, lui mi aveva contagiato con il mangiare ad ogni ora anche all’una di notte, mi svegliavo e dovevo mangiare, glielo rinfaccerò per tutta la vita, per colpa sua ho preso un paio di chiletti, poi chi rimaneva? A si, Zayn, non l’ho mai calcolato troppo per la sua vanità, ogni volta che apriva bocca avrei voluto strappargli le corde vocali per farlo stare zitto, mi urtava il sistema nervoso, soprattutto quando andavamo in giro da qualche parte ed ogni ragazza che passava sembrava fargli i raggi X ovviamente partendo da due zone prima di arrivare alla faccia, la mia fortuna era che non avendo davanzali almeno mi guardava nelle palle degli occhi quando mi parlava.
-se è per l’odore si assomigli ad un cammello, dove hai preso questa maglia?- mi chiese mio cugino facendomi tornare sul pianeta terra dopo i miei pensieri vari sui suoi vecchi amici e le partite di calcio che mi facevo con loro, ero sempre in squadra con Liam e Louis perché Harry e Niall dicevano che lasciavano a loro il terzo uomo altrimenti erano troppo scarsi, ma fatto sta che vincevamo sempre noi ugualmente.
-me l’ha regalata Josh non è stato dolcissimo?- gli risposi girando su me stessa per fargli vedere la maglia, improvvisamente mi bloccò di spalle prendendo un lembo della maglia e avvicinandoselo agli occhi per guardare meglio
-ehi!- protestai cercando di togliergli la presa salda
-pure la dedica ti ha fatto? Ti amo?- lesse scettico per poi aggiungere –dove siamo nell’età della pietra antica, non sa che non va più di moda fare dediche?-
Io lo guardai ridendo per poi abbracciarlo stretto –awww che tenero,fai il protettivo, sai mi manca dividere la casa con te- dissi sempre tenendolo stretto intorno al collo, mi piacevano quei momenti di famiglia che avevo solo con mio cugino, quei momenti che non condividevo nemmeno con mio fratello Nate, appoggiai la testa sulla sua spalla
-a me no- disse lui senza un minimo di ironia. Mi staccai dall’abbraccio guardandolo in un misto di delusione e tristezza con i miei grandi occhioni blu, così si corresse appena in tempo
-ma non in quel senso, nel senso che non mi fiderei a farti vivere sotto lo stesso tetto con quei quattro-
-beh si la bellezza di noi Payne è piuttosto pericolosa- dissi agitando i miei capelli in stile diva
-non ti montare troppo puzzi sempre come un cammello in questo momento, non sei proprio così bella- mi disse ironico, gli tirai un pugno sulla spalla e gli pestai un piede, ma dati i piedi scalzi non ottenni l’effetto desiderato così iniziai a incolparlo
-è colpa tua che non mi fai andare a lavarmi- dissi incrociando le braccia al petto
-no, non potrei mai vivere con tale peso, vai e torna quando saprai di fragola e cocco-
-in realtà quando tornerò saprò di papaya e melone, ma fa lo stesso- dissi facendogli la linguaccia e mi diressi al bagno sotto lo sguardo sorridente di mio cugino che mi bloccò chiamandomi
-Lexi, sei il mio cammello puzzone preferito-
Io mi voltai ridendo e gli risposi
-e tu il mio ramapiteco peloso preferito- detto ciò entrai in bagno per la doccia.
 
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shelovescarrots
view post Posted on 8/7/2011, 14:40




aww che carini :33
continua presto!
 
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×niäll
view post Posted on 8/7/2011, 16:13




grazie :3 ci sto lavorando,
forse stasera posto il secondo capitolo (:
 
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Terrii;
view post Posted on 8/7/2011, 16:16




Oh,mi piace. *-*
 
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«Höpe
view post Posted on 8/7/2011, 18:43




Ma è fdbjvnrjyihrgjf *W* Adoro gli insulti, sono così teneeeeri! :33 Continua, continua *UU*. Salutami Mia e Tia (?) ùù.
 
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ajm_awesome
view post Posted on 8/7/2011, 18:55




MI PIACE tutto ciò! continua prestooo!
 
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×niäll
view post Posted on 8/7/2011, 19:12




CITAZIONE
Oh,mi piace. *-*

grazie mille *-*

CITAZIONE
Ma è fdbjvnrjyihrgjf *W* Adoro gli insulti, sono così teneeeeri! :33 Continua, continua *UU*. Salutami Mia e Tia (?) ùù.

si è il rapporto che ho io con mio cugino xD a volte quell'essere mi serve per ispirazione xD comunque certo te le saluto Mia e Tia ùù

CITAZIONE
MI PIACE tutto ciò! continua prestooo!

grazie sono contenta


Beh grazie a tutti quelli che hanno letto e come detto oggi ho lavorato al secondo capitolo è venuto un po' lungo anche questo ma se lo spezzavo veniva troppo corto... vabbè spero vi piaccia e che si capisca abbastanza (:
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Capitolo 2

Quando uscii dal bagno e rientrai in camera pronta per vestirmi, Liam non c’era già più probabilmente era sceso giù in giardino con gli altri ospiti, infilai velocemente il vestito che per mia sorpresa mi calzava a pennello anche in quel punto critico che avevo proprio lì davanti, anzi le faceva sembrare persino più grosse, mi specchiai e stavo piuttosto bene, ero diversa dal solito. Fissai i capelli in un perfetto chignon laterale con la parte finale che mi ricadeva in un ricciolo sulla guancia, il fermaglio era un grande fiore laccato color panna come tutto il resto, misi un velo di trucco che faceva risaltare maggiormente i miei fantastici occhi blu poi mi specchiai un ultima volta, non ero vanitosa, ma non volevo peccare davanti a tutti quei diplomatici. Ero una ragazzina minuta ma avevo un fisico perfetto, in pochi che mi conoscevano sin da piccola avrebbero mai potuto immaginare che sarei diventata così carina, avevo gambe magre ma perfette, che i tacchi rendevano ancora di più, erano slanciate e perfette, sul collo si vedeva il piccolo tatuaggio che avevo, erano una stella, si dice che una stella individua un famigliare o una persona cara, beh quella stella era Liam, la persona a me più cara. Scesi le scale facendo attenzione a non inciampare, non sarebbe stata la prima volta che facevo figuracce, ma era il mio compleanno e avrei preferito non farne per un giorno intero, appena misi piede nell’ingresso mia madre mi sorrise
-tesoro sei bellissima- mi disse, mia madre si chiamava Teresa, aveva 40 anni, era biondo platino di natura, con occhi cerulei, un sorriso sempre dipinto in viso anche se odiava molte cose dell’etichetta, era cresciuta in un maneggio di cavalli, amava l’aria aperta e l’infrangere regole, ma per amore di mio padre aveva rinunciato a tutto quello. Mio padre era il fratello del papà di Liam si chiamava Carl, ma tutti noi lo chiamavamo Charlie, era bassetto ecco da chi avevo ereditato questa mia altezza fantomatica, sui 45 anni, un po’ stempiato e con un po’ di pancia, girava spesso in giacca e cravatta elegante, era pur sempre, l’ambasciatore.
Ricambiai il sorriso a mia madre che si allontanò, un braccio mi avvolse dalle spalle alzai il volto vedendo quello sorridente di mio cugino,
-qui è una barba, dopo la torta ti rapisco io- mi disse sorridendo a i vari ministri presenti
-dove mi porti?- chiesi curiosa, amavo le sue sorprese ma a volte mi spaventavano
-vestita così da nessuna parte-
Lo guardai alzando un sopracciglio così continuò per spiegarsi meglio
-stai troppo bene e non ti porto a casa vestita così-
Sul mio volto si dipinse un sorriso mi voleva portare a casa con sé? Sarebbe stato fantastico, centomila volte meglio che restare qui con tutti questi vecchi.
-se mi metto il burca mi porti?-
-vedremo- fu la sua misera risposta accompagnata da un sorriso che voleva dire che aveva già deciso, io e lui comunicavamo spesso con espressioni e quando non potevamo vederci ci mandavamo faccine via sms per spiegare i nostri stati d’animo, avevamo un rapporto di poche parole e gesti ma di molto significato. Incrociai le braccia sospirando –vado a fare il mio debutto così poi scappiamo- gli sorrisi un ultima volta sgattaiolando via dal suo abbraccio verso il parco esterno alla casa, sorrisi a varie persone, poi arrivò la torta e una volta sistemata anche quella scappai verso l’ingresso, Liam mi aspettava seduto sugli scalini della casa sotto il portico con una sacca in mano,
-e quella?- gli chiesi riconoscendo la mia borsa
-è il tuo cambio, adesso andiamo- prese le chiavi e salì in macchina mettendo in moto, per le stradine di campagna non c’era mai nessuno così accostò e mi disse
-vuoi guidare?-
In quell’istante amavo mio cugino alla follia, cioè se non eravamo parenti lo avrei spostato, gli stampai un sonoro bacio sulla guancia slacciando la cintura e scendendo dall’auto salendo al suo posto mentre lui si sedette dal lato passeggero. Allacciammo le cinture poi tolsi il freno a mano e iniziai a guidare, ero meglio di Hamilton in questo momento, guidavo la sua fantomatica macchina per quelle viette come se fossi nata per questo, prima una curva a destra poi una a sinistra, guardai Liam con la coda dell’occhio ed era terrorizzato, si teneva con entrambe le mani al gancio sopra il finestrino e ogni tanto allungava l’occhio per controllare la mia velocità
-ma se andassimo un po’ più piano?-
-e dai ramapiteco peloso, non fare il fifone, guarda che io sono meglio di Hamilton- gli disse inchiodando ad un incrocio non vedendo lo stop.
-tu sei matta!- sentenziò lui.
Dopo mezz’oretta di tragitto ci stavamo avvicinando alla città così accostai facendo nuovamente il cambio, Liam sembrava lumacher al volante mi stavo addormentando così accesi la radio, e l’auto fu invasa da See no more, andava di moda in radio in quel periodo, mi misi a canticchiare guardando fuori dal finestrino, inclinando il collo, mio cugino si voltò verso di me e notò la stellina –e quella?- mi chiese
-ti piace? L’ho fatta due anni fa per il tuo diciottesimo compleanno-
-come due anni fa e come hai fatto non eri maggiorenne-
-oh mi ci ha portato Zayn, mi doveva un favore- dissi con non curanza disegnando cerchi nell’aria, finché Liam non inchiodò e quasi mi ritrovai con il muso sul cruscotto
-ma sei scemo!- esclamai con il battito del cuore a mille, Liam aveva inchiodato in mezzo alla strada, o meglio in una stradina secondaria davanti ad un portone con una targa in ottone che portava delle scritte in nero che non riuscivo di certo a leggere
-perché ti doveva un favore?- mi chiese, ed eccolo che iniziava con il suo solito interrogatorio quando qualcosa non gli tornava
-ma niente non mi ricordo è successo due anni fa- buttai lì sperando che il discorso cadesse, gli feci un sorriso dolce guardando verso la porta.
-lo so cosa stai cercando di fare, ma non funziona-
-cosa starei cercando di fare?- chiesi con sguardo innocente sempre con il mio sorriso stampato in faccia
-sviare il discorso per non dirmi che favore hai fatto a Zayn, perché lui ti ha portato a farti il tatuaggio- continuò finché non gli squillò il cellulare lo estrasse e dopo aver letto il nome rispose commentando
-parli del diavolo e spuntano le corna, che vuoi Malik?-
Captai un paio di sillabe dall’altra parte qualcosa del tipo che aveva incontrato una biondina tutto fare e tornava domani mattina, arricciai il naso in segno di disgusto e poi quando riattaccò commentai
-ma nessuno di voi gli ha staccato le corde vocali ancora a quell’essere? Mi da l’esaurimento nervoso soltanto la sua voce, è snervante-
-attenta non dire così lo sai che chi disprezza compra- scherzò Liam con un sorrisetto, dandomi un colpo e scendendo dall’auto.
-non scherzare su cose così serie, piuttosto che comprarmi Zayn mi butterei dall’Empire State Building senza paracadute- gli risposi acida scendendo a mia volta e seguendolo verso la porta.
Era un portone bianco semplice se non per quella targa in ottone che riportava i loro cinque nomi sopra, cinque ragazzi che vivevano soli, presi un respiro aspettandomi il peggio della visione.
Entrammo, da fuori sembrava una casetta piccolina ma dentro era divisa in tre piani. Al piano terra si trovavano la cucina con il salotto e l’ingresso, il salotto era chiuso nella parte più lontana dall’ingresso da una porta a vetri scorrevole da dove spuntava una scala a chiocciola in ferro che portava verso l’alto, Liam mi spiegò che al primo piano si trovavano un bagno, la camera di Niall, quella di Louis e quella di Harry, mentre al secondo la sua e quella di Zayn, più un bagno e una specie di sgabuzzino.
Entrammo nel salotto e mi buttai sul divano a peso morto, togliendomi le scarpe, i miei piedi stavano ululando per la pietà dei tacchi, aspettai che anche Liam si sedette con il telecomando in mano e poi mi accoccolai a lui come una volta.
Sospirai nuovamente come quella mattina. Era stata una giornata estenuante dopotutto.
Dopo circa venti minuti il silenzio pacifico fu interrotto da mio cugino
-vado a cambiarmi e farmi una doccia, tu puoi fare come se fossi a casa tua- mi lasciò il telecomando obbligandomi ad alzarmi da quella posizione comoda. Sbuffai.
-ero comoda- mi lamentai però disegnando un sorrisetto che lui ricambiò aggiunto da una specie di torno subito prima di sparire dietro la porta a vetri.
Iniziai a fare zapping ma non trovai niente di interessante, mi alzai lasciando le scarpe ai piedi del divano e andai in cucina iniziai a frugare nel frigo senza successo, alla fine optai per preparare dei pancakes.
Quando finii ormai di cuocere, sentii la serratura scattare e tre voci nell’ingresso
-siamo tornati- dissero all’unisono, poi sentii una specie di urlo e un tonfo.
-dobbiamo dire a Malik che quando si porta le donnine a casa, deve anche fargli vedere quale è la scarpiera- disse la voce che anche se cambiata leggermente associai a quella di Harry.
Lasciai il piatto con i pancakes sul tavolo della cucina andando a vedere chi fosse arrivato, o meglio andare a controllare se avevo azzeccato chi era arrivato.
Li trovai lì immersi nello studio delle mie scarpe come se avessero visto la pentola d’oro ai piedi dell’arcobaleno nel loro soggiorno, poi Louis parlò
-naaah non possono essere della ragazza di Malik, sono Manolo-
-e allora?- chiesero gli altri due, io soffocai una risatina poi decisi di parlare
-allora una con un paio di Manolo originali è decisamente fuori dalla portata di Zayn- incrociai le braccia al petto appoggiandomi allo stipite della porta aspettando una loro risposta, solo che quando i ragazzi si voltarono rimasero semplicemente a fissarmi senza dirmi niente, ma ero così cambiata in due anni? Inarcai un sopracciglio alla loro espressione aspettandomi un caldo saluto che però stava tardando ad arrivare.
 
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Terrii;
view post Posted on 8/7/2011, 19:35




Oh,ma tu sei bravissima e questa ff mi sta piacendo sempre di più. u.u
'Chi disprezza vuol comprare'...
 
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shelovescarrots
view post Posted on 8/7/2011, 19:49




kdrju ghghbufg3vfvumie.CONTINUA u.u
 
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×niäll
view post Posted on 8/7/2011, 20:30




CITAZIONE (Terrii; @ 8/7/2011, 20:35) 
Oh,ma tu sei bravissima e questa ff mi sta piacendo sempre di più. u.u
'Chi disprezza vuol comprare'...

grazie *-* si mi sembra mia mamma che mi dice sempre
ricorda chi disprezza compra e io ogni volta
oh ma non me la tirare però xD

CITAZIONE (shelovescarrots @ 8/7/2011, 20:49) 
kdrju ghghbufg3vfvumie.CONTINUA u.u

cercherò di postare il prima possibile c:
 
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-Fallen.
view post Posted on 8/7/2011, 20:34




Mi piace come storia (:
Dai sono così scemi che non la riconoscono ahahahahaha, cosa probabile u.u
GO ON BABE
 
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outintherain`
view post Posted on 8/7/2011, 20:41




mi piace molto questa storia, continua presto *--*
 
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×niäll
view post Posted on 8/7/2011, 20:58




CITAZIONE (-Fallen. @ 8/7/2011, 21:34) 
Mi piace come storia (:
Dai sono così scemi che non la riconoscono ahahahahaha, cosa probabile u.u
GO ON BABE

si cioè stiamo parlando di Louis Harry e Niall è più che probabile (:
comunque grazie sono contenta che ti piaccia (:

CITAZIONE (outintherain` @ 8/7/2011, 21:41) 
mi piace molto questa storia, continua presto *--*

grazie... mi sto già mettendo all'opera (:
 
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×niäll
view post Posted on 9/7/2011, 17:14




nuovo capitolo (:
spero vi piaccia, in questa ff mi vengono tutti piuttosto lunghi e non capisco perchè, beh vi lascio alla lettura (:

Capitolo 3

Quando mi resi conto che stavo aspettando invano commentai sarcastica facendo un faccino deluso
-wow mi aspettavo un’accoglienza più calorosa di così però-
Mi staccai leggermente dal muro avvicinandomi a loro e prendendogli di in mano le mie scarpe, erano sempre immobili a fissarmi così sventolai una mano davanti ai loro occhi ma in quel mentre la porta si aprì rivelando mio cugino in tenuta domestica
-oh siete a casa- disse semplicemente vedendo gli altri tre sulla porta, loro si limitarono ad annuire in sincronia, spuntai con la testa da dietro lo stipite,
-te l’avevo detto che non dovevo portarti a casa, te non mi credi mai- mi disse mio cugino arrivando alle loro spalle scuotendo la testa
-ma dai, tra un po’ ci facevo la doccia insieme come è possibile che non mi riconoscono- dissi dando un colpo con il plateau sul braccio di Louis che sembrò rinsavirsi e con lui anche gli altri
-come scusa?!- chiese mio cugino sbarrando gli occhi alla mia affermazione, così mi sbrigai a chiarire
-è un modo di dire Liam, non ho mai fatto la doccia con loro, stai tranquillo-
Lui tirò un sospiro di sollievo poi li guardò mentre avevano ancora uno sguardo confuso
-è mia cugina… Lexi- disse cercando di farli ragionare, Niall lo guardò un attimo, poi si voltò a studiarmi prima di iniziare a ridere con gli altri due
-non prendermi per il culo Liam, tua cugina?-
Ok si forse non avevo più trecce e codini, non pensavo più che i ragazzi fossero perdite di tempo e i trucchi soltanto dei giocattoli che ti davano in regalo con le lelly kelly ma cavolo ero pur sempre io
-guarda che mi offendo, brutto babbuino ossigenato- dissi tornando a incrociare le braccia al petto, Louis annuì ridendo
-si è lei non lo vedi come è permalosa?-
-io non sono permalosa Bugs Bunny dei miei stivali- dissi ridandogli un colpo con il plateau più forte di quello di prima
-ahia mi fai male-
-appunto quella era la mia intenzione- conclusi tornando con le mie scarpe in cucina
-è permalosa- ripeté in un sussurro Louis agli altri.
-ti ho sentito Tomlinson- dissi riapparendo poco dopo con i miei pancakes e vedere le loro facce a cuoricino mi fece sentire così fiera però quando Niall tentò di allungare le mani sui miei bambini gli diedi un colpo
-giù le zampe- mi andai a sedere sul divano e riaccesi la tv iniziando a mangiare.
Mi sentivo osservata così quando alzai lo sguardo notai che avevo quattro paia di occhi puntati su me e la mia “cena”
-oh e va bene, uno a testa- sbuffai facendogli segno di avvicinarsi.
Dopo tre secondi mi ritrovai Louis alla mia sinistra e Harry alla mia destra, mentre Liam e Niall erano seduti in terra davanti a me. Porsi ad ognuno di loro il piatto finché non mi rimase un pancake per me. Inizia a mangiare insieme agli altri, poi Louis ebbe una delle sue solite uscite
-che buoni, perché non resti per un po’?- chiese mentre Harry aggiungeva
-perché non resti per sempre?-
-perché non mangiate e state zitti?- li ammonì mio cugino –io non mi fido a tenerla in casa con voi-
-dai guardali sembrano deperiti, potrei fare da mangiare-
-io ci sto, voto a favore- disse Niall alzando la mano come se fossimo a scuola e la maestra avesse fatto una domanda agli alunni
-non mi interessa, lei domani torna a casa- si impuntò Liam, io alzai gli occhi al cielo e smollai il piatto proprio a mio cugino,
-la mia sacca ramapiteco peloso?-
-è là cammello puzzone- mi disse indicando la poltrona, l’afferrai
-mi cambio e torno- conclusi scomparendo su per le scale a chiocciola.
Entrai nel primo bagno che trovai e mi feci una doccia veloce, era un casino quel bagno d’altra parte era quello al primo piano, cioè quello di Harry, Louis e Niall, non potevo aspettare niente di ordinato. Uscii e indossai un paio di leggings di finto jeans e una felpona della squadra di calcio del mio quartiere, era di Josh, il mio ragazzo capitano. Misi un paio di infradito e scesi al piano di sotto ributtando la sacca con il vestito sul divano, avevo legato i capelli in un coda alta e tolto il trucco
-oh così si che ti riconosciamo- disse Harry buttando Niall giù dal divano per ridarmi il mio posto a sedere.
-ehi!- si lamentò lui ma Louis lo zittì con un
-fai il gentiluomo horan, non fare la capra irlandese-
Mi ripresi il mio posto tra Louis e Harry e ci mettemmo a vedere un film come ai vecchi tempi, dopo dieci minuti però Harry e Niall russavano già, mio cugino si stava appisolando e gli unici a seguire la trama presi eravamo io e Louis che discutevamo ogni singola scena. Dopo due ore si videro i titoli di coda in bianco su sfondo nero mi stiracchiai e guardai verso Liam
-dove dormo io stasera?-
-in camera di Zayn, tanto è fuori- mi rispose lui mezzo assonnato
-ma rischio di prendermi qualche malattia rara nel suo letto- dissi con espressione schifata.
-ricorda cosa ti ho detto in macchina- mi rispose mio cugino così presi un cuscino e glielo tirai in faccia
-la pianti di portare rogna?!- gli chiesi alzandomi e avvicinandomi a lui –ah e mi serve un pigiama-
-usa la felpa che hai- mi disse lui sbadigliando ed alzandosi a sua volta
-ma sei scemo?! No ma dico, secondo te io vado nel letto di Zayn con la felpa di Josh? Questa ha ancora il profumo di Josh non la posso infettare con l’odore di Zayn- dissi come se la cosa fosse la peggiore del mondo, lo vidi sospirare rassegnato e togliersi la felpa che aveva addosso
-tieni- mi disse rigirandola e passandomela
-grazie ramapiteco spiumato- gli dissi stringendolo in un abbraccio cambiando appellativo dopo aver notato che non aveva nemmeno un pelo.
Gli diedi un bacio della buonanotte sulla guancia e lo stesso feci con gli altri quattro prima di sparire nuovamente dietro la porta a vetri.
Arrivai al secondo piano dove si trovava un piccolo corridoio, la prima porta era la camera di Liam e affianco si trovava quella di Zayn di fronte alla quale c’era la così detta camera del caos e davanti alla camera di Liam il bagno.
Appoggiai la mano sulla maniglia della camera di Zayn e presi un respiro entrando. Era tutto in ordine nel minimo particolare e la cosa mi dava i nervi, io che ero miss disordine in persona. Notai i due grandi specchi simbolo della sua vanità, e poi il letto, lo guardai, quanto odiavo quello stupido letto. Sospirai e tolsi la felpa di Josh indossando quella di Liam, mi avvicinai al letto e spostai il lenzuolo infilandomici sotto, beh una cosa positiva era che si stava comodi almeno. Appena poggiai la testa sul cuscino le mie narici e sensi olfattivi furono impregnati del profumo di Zayn, ma quel ragazzo non variava mai? Sempre il solito usava? A Natale ecco cosa gli avrei regalato un profumo nuovo.
Chiusi gli occhi immaginando di essere ovunque tranne che in quel letto e dopo pochi secondi mi addormentai.
Non seppi per quanto dormii, almeno quanto tempo fosse passato da quando Liam mi aveva svegliato alle sei per dirmi che lui andava a lavoro e anche gli altri e che potevo dormire fino alle due che non tornavano tanto Zayn aveva il turno pomeridiano e iniziava alle due mezza quindi non sarebbe passato da casa.
Nonostante non lo sapessi, socchiusi pigramente gli occhi notando una figura intenta ad osservarmi, appena sveglia non riuscivo di certo a mettere a fuoco ma capii quando parlò
-non pensavo ti fossi affezionata così tanto a questo letto-
Saltai come se avessi dei granchi nelle lenzuola scattando a sedermi sul letto avevo il cuore che andava a mille per la sorpresa, non pensate male
-Oh mio dio!- esclamai e nell’enfasi di alzarmi mi sbilanciai e persi l’equilibrio finendo con la faccia a terra giù dal letto.
 
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Terrii;
view post Posted on 9/7/2011, 17:39




Ok,io amo sempre di più questa ff! *-*
Ed ora chi è arrivato se non Zayn...? u.u
 
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487 replies since 8/7/2011, 14:22   9046 views
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