| Ed eccomi qua con il primo capitolo :33 CAPITOLO 1
‘Cavolo. Mi ricordo ancora la prima sera che mi sono esibito in questo tour. Ero super emozionato e pensavo che tutto ad un tratto avrei fatto fiasco ma invece è andata alla grande. Justin è stato un grande amico per me. E stasera sarà l’ultima esibizione.’ Niall stava intrattenendo una chiacchierata al telefono con Liam, l’unico con cui aveva mantenuto i contatti. Lo riteneva il più intelligente in mezzo a quel gruppo e fin dal primo momento che l’aveva visto ai provini di x factor gli era parso una persona affidabile. ‘Sono contento per te, vorrei essere lì in questo momento, ma purtroppo non posso venire’ A quelle parole lo sguardo di Niall si rattristò. Mancava un ‘ora allo spettacolo lì a Wembley. Sperava che sarebbe venuto, almeno lui, per dargli la giusta carica per chiudere con stile l’ultima tappa del tour mondiale. ‘Dai, non fare quello sguardo triste non vedo perché dovresti esserlo, sei vestito da figo! Quei jeans con quella camicia azzurra stanno alla grande!’ Ma che diamine stava dicendo? Il telefono mica aveva una video camera. ‘Come cavolo fai a sap…’ ‘Buuu!’ Niall sussultò e alle sue spalle trovò Liam con un sorriso smagliante sulle labbra. Il ragazzo gli saltò letteralmente addosso abbracciandolo dall’emozione. ‘Grazie’ gli sussurrò mentre una lacrima gli scendeva sul viso. Niall era fatto così, era un ragazzo sensibile che aveva bisogno di un amico, per lui era una delle cose più importanti che si potesse avere nella vita. ‘Lo so che questo non è il momento di parlarne… ma ho una cattiva notizia.’ Gli occhi azzurri del ragazzo si riempirono di terrore. Gli fece cenno di parlare, con il cuore in gola. ‘Sei sicuro, ho paura di rovinarti lo spettacolo’ La sua voce sembrava preoccupata e tesa. ‘Farei soltanto un casino là fuori con l’ansia che avrei per la notizia che mi devi dare dopo, quindi tanto vale che me lo dici adesso.’ La sua voce non traspariva emozioni, era piatta e ferma. Liam abbassò lo sguardo. ‘Zayn… è successo un casino. E’ in ospedale’ Il viso di Niall diventò cupo e si sedette sulla sedia che era dietro di lui. ‘E’…è andato in overdose. Quel coglione ha detto solo cazzate negli ultimi tempi. Non ha mai smesso,capisci? Non potevo dirtelo per telefono, non riuscivo. Avevo bisogno di dirtelo ora, cavolo non ci vedevamo da 6 mesi!’ Niall non emetteva nessun suono, era lì, seduto con uno sguardo misto tra rabbia e tristezza. Decise di aprire bocca. ‘Sai, l’unica sensazione che provo in questo momento, oltre alla tristezza, è rabbia. Io lo avevo avvertito, capisci? Gli sono sempre stato accanto prima di quel giorno, ho sempre cercato di rimandarlo sulla strada giusta, e da fuori sembrava ritornato se stesso, sembrava di nuovo lui, ma invece diamine, dentro era tutt’altro!’ Si alzò di scatto tirando un calcio alla sedia e si appoggiò al muro con la testa fra le mani per il nervoso. ‘Ehi.. ma che sta succedendo?’ una voce familiare provenì dalla porta del camerino. Liam si voltò, era Justin. Niall alzò lo sguardo e dal viso si capiva tutta l’angoscia che c’era in lui in quel momento. ‘Sta tranquillo… niente di grave’ gli fece un sorriso mezzo sforzato in modo da tranquillizzarlo ma non se la bevve in quanto il ‘ragazzino’ (oddio diciamocelo, ormai aveva ventidue anni ma aveva ancora quel viso da eterno bambino) si diresse verso lui e gli diede una pacca sulla spalla. ‘Ehi, stai tranquillo, a me puoi dirlo, ormai è sei mesi che abitiamo praticamente insieme’ gli fece l’occhiolino. Il ragazzo fece un sospiro e gli spiegò tutto. Passò un mezz’oretta, in cui avevano parlato con calma solo loro tre, come buoni amici. Era ora di entrare in scena e Niall era teso, più del solito. Uscì sul palco e iniziò a cantare, ma dalla sua voce si capiva chiaramente che era triste. Finito, dopo un lungo applauso, rientrò dietro alle quinte, e come un bambino, scoppiò. Si sedette in un angolo e iniziò a piangere. Non c’è la faceva più. Aveva trattenuto le lacrime per tutto il tempo. Non sapeva neanche lui per quale motivo, probabilmente perché voleva far vedere per una volta che era forte, non il solito ragazzino che vulnerabile. Ma in quel momento, piangere era la cosa di cui aveva più bisogno per sfogarsi. ‘Ho fatto schifo stasera! Io faccio schifo! La mia vita fa schifo! Tutto fa schifo!’ ‘Oh, andiamo non è vero! Tu non fai per niente schifo, è il nervoso che ti sta facendo dire queste cose, ricordatelo!’ Justin sembrava tranquillo e gli sorrideva. Ma era il momento che anche lui entrasse in scena e così dovette abbandonarlo. Da dietro le quinte, si sentiva praticamente tutto lo spettacolo, ma quando era ora per Justin di cantare Down to earth si bloccò, in un silenzio interminabile. ‘Bene, stasera voglio cantare questa canzone con qualcuno che vedete qui sul palco ogni sera, un mio grande amico. Quindi vorrei chiamarlo qui con me se non vi dispiace. Niall, esci fuori!’ Il ragazzo era ancora lì, seduto nel suo angolo e non riusciva a credere che lo stesse chiamando con lui sul palco. Si alzò e si diresse fuori. Adesso sembrava più tranquillo di prima. ‘Bene, voglio cantare Down to Earth con te, capito? Quindi voglio che la canti con tutto te stesso’ gli sussurrò all’orecchio. Niall annuì e iniziò a cantare con lui sulle note di quella melodia che in quel momento gli sembrava la più adatta. Dentro di se si sentiva triste ma allo stesso tempo felice e non aveva più la rabbia che gli bruciava dentro. Diciamo, che per quei pochi minuti si sentiva sereno e in pace con se stesso. Finita la canzone un grande applauso lo fece sussultare. Nessuna folla lo aveva mai applaudito così. Rientrò dietro il palco e Liam gli fece i complimenti. Bene, ma ora non era quello di cui doveva preoccuparsi, ora aveva un amico da andare a ‘salvare’ o almeno avrebbe fatto tutto il possibile per farlo sentire meglio.
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