| Mi scuso ma sono piena di ispirazione D:
-I'm sorry.
Un bastardo. Ecco cosa sono. Un emerito bastardo. Ho rovinato la sua vita, e non c'è modo di rimediare. Mi vesto, e porto con me la lettera. Avviso i miei genitori che sarei andato a trovarla. Dopo quindici minuti mi ritrovo davanti a lei. Mi siedo per terra e la guardo in quella foto così bella. Estraggo la lettera dalla tasca del cappotto e inizio a leggere, sperando che le lacrime non mi blocchino. Ciao Audrina, come va? Che razza di domanda, penserai. Sono uscito dal mio buco, e da codardo sono arrivato qui, per te. Sai, non mi hai mai dato tempo di spiegarti che era gelosia. Fottuta gelosia. Ti vedevo sempre con Liam, e ciò mi dava tantissimo fastidio. Ma sai che a volte non ragiono? Quella era una di quelle volte. Me lo ricordo ancora. Tu che scendevi le scale e abbracciavi Liam con una dolcezza che non avevi mai usato con me. Mi aveva dato fastidio. Ma da cretino non avevo capito che lo stavi ringraziando per la festa. La nostra festa.
Ma ovviamente non ero così intelligente da capirlo, visto che era una sorpresa, la più bella della mia vita. Eh già. Poi quella sera, tornavo a casa e trovavo tutto buio. Entrai e tantissime persone mi urlarono un 'Auguri' e tra quella gente ti vidi avvicinare a me, con Liam che ti teneva un fianco. Cercai di far finta di niente, invano. Mi baciasti, per l'ultima volta. Ho ancora il tuo sapore di lucidalabbra alle ciliegie sulle mie labbra. Passai tutta la serata con gli altri, ma tu eri invece con Liam e Ellen. Non ero neanche sobrio, presi Ellen e la baciai passionalmente. Un rumore di un bicchiere infrantosi per terra e mi staccai. Vidi delle luci di una macchina grande e poi un rumore sordo. Silenzio. La musica fu bloccata e il tempo si fermò. Un Audrina urlato da tutto me stesso fece ritornare tutto come era. Mi ricordo ancora che corsi verso la macchina. Ti trovai lì, accasciata per terra, mentre un denso e fluido liquido rosso contornava il tuo corpo.
Mi distesi vicino a te, pregando con tutte le forze che ti saresti ripresa, perché tu eri tutto per me, il tutto che ora non ho più. Una sirena mi fece capire che i soccorsi chiamati da Nathalie, mia sorella, erano arrivati. Ti seguii fino alla sala operatoria. Nessuno doveva stare con me, lì. Solo io. Io e te. Poi il mondo, l'universo mi cadde addosso. Quel fastidioso beep che non terminava mai e quelle sette parole. «Mi dispiace non ce l'ha fatta.» dette da quel chirurgo che non era riuscito a salvarti. Eri andata via, per sempre. Da me. Ti ho rovinata. Ho rovinato la vita dei tuoi carissimi genitori, che si fidavano di me, una volta. Quanto vorrei averti dato ascolto, dicendomi che non c'era niente tra di voi. Ellen ora si odia, e mi odia. È malata di anoressia, per colpa mia. Ti chiedo solo mi dispiace. Ti ho amato, ti amo e ti amerò, per sempre. Tutti ti salutano. Ora devo andare, ti amo Audrina. Scusami per tutto, anche se sono parole vane.
Ancora tuo,
Harry.
Ripongo la lettera nella sua busta, e la appoggio sopra al tuo letto che non ho il coraggio di chiamare tomba, bianco coperto da fiori dediche e foto. Poi all'improvviso sento come una mano che mi accarezza. Sorrido e alzo lo sguardo su nel cielo. Mi ha sentito, e forse mi ha perdonato. Una lacrima mi scende sulla guancia, ma una piccola folata di vento me la toglie. Mandando un bacio al cielo, solo per lei, mi dirigo a casa dove mi aspettavano i miei amici e lei, da oggi sarà il mio angelo custode, che amerò per sempre.
Fine.
Note dell'autrice;
Molta ispirazione d'estate ossè v.v Da Come avrete capito amo le storie tragiche HAHAHAHAHA D: ora il parere a voi care lettrici :3
Besos, Lala (:
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