| harrysmine |
| | Hey Jude è un sacco di tempo che non scrivo così ieri ho provato a mettere giù qualche cosa ed ecco qua la scrittura non è proprio il mio forte.Premetto che la os non ha nulla a che fare con i Beatles , si intitola così solo perchè stavo ascoltando quella bellissima canzone mentre scrivevo e ho chiamao la protagonista Jude. Quindi per chiarire non ci sono paragoni tra beatles e gli 1d. Vi sembrerò paranoica ma volevo dirlo. Per il resto è una normalissima one shot , spero vi piaccia . Dopo questa lunghissima introduzione vi lascio leggere -sempre se ne avrete ancora voglia-Maglione di lana , jeans e stivali, legai i capelli in una coda di cavallo . Due ciocche arricciate mi incorniciavano il viso , recuperai la borsa appesa alla porta della mia camera ed ero pronta per uscire. Sbattei il portone di casa alle mie spalle precipitandomi giù per le scale che portavano all'uscita di quel bel palazzo del centro città. Appena fuori un vento gelido mi pizzicó il viso, il cielo grigio non prometteva bene . Cominciai a camminare diretta allo starbucks dietro l'angolo , presi un muffin e un bel caffè americano bollente; ed ecco la mia colzione . Mangiai il dolcetto velocemente così decisi di non perdere tempo e lasciare la calda atmosfera del bar per continuare la mia passeggiata. Non avevo un vera e propria meta , sentivo solo il bisogno di stare all'aria aperta godendomi quella bellissima città che era londra. Camminavo per le vie del centro ammirando i maestosi palazzi e le vetrine luccicanti di qualche marchio di alta moda , la mia attenzione venne attratta dal manichino di chanel che tra ampi vestiti di lana sfoggiava un paio di guanti dei quali mi innamorai. Così entrai nel negozio , trovai ad accogliermi una delle solite commesse perfette , media statura , capelli biondi , occhi chiari e con tutte le forme al posto giusto. Le chiesi di mostrarmi il paio di guanti in vetrina , gentilemente li prese e me li porse ,li provai e cavolo mi stavano a pennello. Ormai ero perduta e dovetti comprarli , non feci caso neanche al prezzo. Uscii soddisfatta da quel negozio , un sorriso smagliante stampato in faccia ne era la prova. Mentre camminavo Sentii qualcosa di leggero cadermi sul naso , era gelido , aprii i palmi delle mani verso il cielo e vidi posarcisi sopra tanti piccoli fiocchi bianchi . Stava nevicando. Mi affrettai a coprirmi la testa con cappello di lana che tenevo sempre in vorsa, era per le energenze, come quella di quel giorno. Fui costretta anche a sciogliermi la coda di cavallo ,che non sarebbe entrata sotto la calda lana del copricapo, lasciando liberi i capelli mossi di svolazzare qua e là. Nonostante amassi quell'atmosfera il mio maglione si stava inzuppando d'acqua così decisi di fermarmi per aspettare che smettesse di nevicare. Trovai il posto perfetto, ai margini della piazza infondo alla via di cui ignoravo il nome c'era una panchina di legno posizionata sotto un alberello verde che la sovrastava. La puntai da subito , proprio quando ne fui a pochi metri di distanza una persona mi sfrecció davanti e si sedette prima di me. Feci spallucce alla fine la panchina non era sua e c'era abbastanza spazio per tutti e due, quindi senza riflettere oltre mi accomodai all'estremità opposta di dove si trovava lui. Risposi a qualche sms e controllai la posta elettronica. Passai diversi minuti ammazzando il tempo in quel modo , ma la cosa che mi dava più da pensare era che la nevicata non accennava ad attenuarsi , anzi, a terra c'era già qualche millimetro di polvere bianca. Non avendo altro da fare , mi misi a spiare con la coda dell'occhio il mio vicino di panchina se pissiamo chiamarlo così. Mi ero immaginata ... Insomma mi ero immaginata di tutto meno che quello che vidi. Dei capelli capelli ricci castani tra i quali brillavano dei cristalli di neve . I suoi occhi guardavano fisso un punto indistinto a terra , si giró piano piano verso di me e restó fermo a fissarmi. I minuti passavano e niente cambiava sentivo il peso del suo sguardo addosso. Dopo un po' ,scocciata "finita la radiografia?" dissi con una punta di acidità nella voce. Ebbi la scusa per guardarlo dritto in faccia. Venni travolta dai suoi occhi verdi , bellissimi sembravano non avere fondo; riuscivo a leggere un po' di malizia nel suo sguardo , fu pronto a rispondermi " che c'è non si puó neanche guardare un bella ragazza ora " disse con tranquillità. Arrossii appena abbassando il mio sguardo non riuscendo a sostenere il suo , era troppo intenso , mi confondeva le idee. "comunque io sono harry" annunció , alzai lo sguardo ed incrociai i suoi occhi "jude" dissi, sfoderó un sorriso mozzafiato di quelli che riuscirebbero a mettere a posto una giornata schifosa. Si avvicinó a me . Ci stavamo ancora fissando, e il silenzio cominciava a farsi imbarazzante così sbattei le palpebre due tre volte , ripresi conoscenza e dissi "bhè allora rubapanchine perchè mi hai rubato la panchina?" pessima domanda , lui peró rispose con un altro sorriso e ridacchiò " bhè sai jude" dio quanto era bello il mio nome detto da lui " con questo umido mi si rovinano i boccoli , se non fossi venuto qua probabilmente ora assomiglierei ad un cane bagnato" risi ... i minuti passavano e chiacchieravamo del più e del meno. Dopo circa mezzora ognuno conosceva almeno metà vita dell'altro , parlarci veniva naturale anche se non ci eravamo mai visti prima di quel giorno, a terra la neve depositata si alzava di minuto in minuto" sai ho l'impressione che sarà una bella nevicata " aggiunse dopo un po' " lo credo anche io " gli diedi ragione " . Si alzó , lo stavo annoiando ? Già se ne andava ? Cosa avevo sbagliato ? " te ne vai ?" gli chiesi con una punta di tristezza nella voce. "io ? Andarmene? Non ci penso neanche" disse ammiccando "e allora che fai ? " . Non mi rispose , alzó le braccia come per cercare di raggiungere qualcosa , toccó un ramo, prese lo slancio e lo afferró meglio. Io stavo lì con una faccia da ebete per cercare di capire cosa stesse facendo ; non realizzai fino a quando non sentii il peso di qualcosa di umido sulla testa. Mi affrettai a squoterlo via. Lo fulminai , mentre lui se ne stava lì ,a mo di scimmia, appeso a quel ramo a ridersela di gusto . Mi tolsi i guanti appena comprati, li riposi in borsa " questa me la paghi styles!" lo minacciai lui non mi degnó di uno sguardo stava solo lì a ridere. Presi la neve caduta dall'albero, ci feci una bella palla e gliela tirai dritta dritta in mezzo alla faccia. "dovresti vederti" dissi ; e scoppiai a ridere di gusto . Aveva un'espressione stralunata , di sicuro una pallata di neve in faccia non se l'aspettava. " signorina stewart è una dichiarazione di guerra?" chiese " puó darsi risposi con uno sguardo malizioso . Dopodichè feci una delle mie solite figuraccie , tentai di saltare a prendere un ramo per fargli lo stesso scherzo che lui aveva appena fatto a me , peccato che dal mio metro e settanta si riuscisse a far poco. Lui scoppió a ridere di gusto,mentre saltellavo per riuscire ad arrivare al ramo. Alla fine demoralizzata mi sedetti di nuovo sulla panchina nascondendomi dietro al mio braccio. Mi venne vicino e non so come ma alla fine riuscì a prendermi in braccio e mi sollevó fino al ramo. Era un bersaglio troppo facile , lo guardai dall'alto in basso con un sorrisetto e lui fece lo stesso " non mi sento cattiva oggi, non voglio che assomigli ad un cagnolino bagnato" dissi con un sorriso , gli si illuminarono gli occhi dopo la mia affermazione; quello sguardo mi fece sciogliere. Perse l'equilibrio o meglio , fece finta di perderlo , anche se questo lo realizzai dopo; e mi ritrovai schiacciata al suo petto con due braccia calde che mi avvolgevano; una sensazione di sicurezza mi invase immediatamente insieme alle farfalle che svolazzavano nel mio stomaco ;sarei rimasta così in eterno "morta di paura?" chiese beffardo harry , alzai il viso per cercare di guardarlo negli occhi. Sorpresa ... Avevo il suo splendido sorriso a pochi centimetri dal mio , che spuntò naturalmente. Ero pietrificata non sapevo che fare al di fuori del guardarlo ed avere un'espressione da ebete. Si fece più vicino ancora , era a pochi millimetri di distanza dalle mie labbra e sussurró " non bacio mai al primo appuntamento" disse con un respiro su di me , quel fresco odore di menta mi inebrió; ormai non capivo più niente. Sentii una delle due mani infilarmi qualcosa nella tasca posteriore dei jeans . " chiamami" furono le sue ultime parole soffiate sulla mia faccia. Mi appoggió sulla panchina ,non ero più in me , avevo farfalle dappertutto, mi sentivo leggera quasi da poter volare. Uno starnuto mi riportò alla realtà; in effetti il mio maglione di lana era inzuppato di neve ormai sciolta e non essendo più tra le sue calde braccia ora stavo congelando. Senza dire nulla si sfiló la giacca e me la posó sulle spalle , lo guardai riconoscente, mi sorrise . Lui si alzó e allontanandosi urlò "la giacca la rivoglio!" mi fece l'occhiolino e sparì dietro ad un palazzo.Edited by jensenackles* - 26/8/2011, 18:03
| | |
| |
|