Portraits for you

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Liuss
view post Posted on 7/9/2011, 13:18




SAAAAAALVEEE!! Questa è la prima One Shoot che scrivo,è lunghetta,ma spero vi piaccia!!

<io ti odio!>mi gridò contro puntandomi un dito al petto.
Annuii,sorridendo. <anche io ti odio>
<bene,meglio così> indignata forse per la risposta che le avevo dato si voltò e fece per andarsene.
Le mie dita si attorcigliarono attorno al suo esile polso. Strinsi un po’ la presa per farla girare.
Come previsto si voltò a fissarmi confusa per quel gesto.
Puntai gli occhi nelle sue iridi scure. Luccicavano. Brillavano di stupore.
Lei ispezionò i miei occhi verdi. Ci si perse,per un secondo che sembrò un’infinità.
Con la mano destra stringevo delicatamente il suo polso,mentre con la sinistra la avvicinai a me,cingendole i fianchi.
<ma che diav> si sarebbe infuriata,ne ero totalmente sicuro. Ma tentar non nuoce.
Il mio indice sfiorò le sue labbra zittendola. Era confusa,non stava capendo nulla e non avrebbe di certo immaginato quello che sarebbe potuto accadere di li ad una manciata di secondi.
Il cielo si stava scurendo e delle nuvole grigiastre sostituirono il sole,lasciando presumere che un acquazzone era in arrivo.
Da due nubi schiuse comparve un raggio di sole,luminoso come i suoi occhi castani.
Sorrisi leggendo la confusione sul suo viso.
Passai un dito sui suoi lineamenti poco marcati,molto dolci. Prima sulle tempie,fino a scendere al contorno degli occhi,poi giù fino a tracciare il contorno delle labbra fine e rosee ed infine risalire a sfiorare la guancia un po’ arrossata per la magia di quel momento.
Posai la bocca sulla sua,prudentemente.
In modo decisamente inaspettato lei non mi tirò uno schiaffo,anzi,ricambiò lo sfioramento delle nostre labbra.
Timidamente schiuse la bocca per permettere alle nostre lingue di intraprendere una danza. Si sfioravano come se si trattasse di un gioco proibito,che avrebbe certamente dato un riscontro negativo,soprattutto per me.
<mi odi ancora?> domandai sfornando un sorriso sghembo che sembrò irritarla.
Non rispose,si limitò a fissarmi. Mi studiò attentamente,come se avesse dovuto farmi un ritratto.
Passò una mano tra i miei ricci e rise.
Sorrisi,pensando a quanto fosse bella. Perché era bellissima,come lo è tuttora.
<ti odio più di prima Styles> sorrise.
Il sole se ne era andato,ma quel sorriso illuminava tutto,anche meglio della grande stella.
Non potei fare altro che schiudere la bocca formando due fossette ai lati di essa.



<può entrare> disse una donna scansandosi dalla porta per permettermi di passare. Pensai subito che quella donnetta bassa fosse un’infermiera,con il suo impeccabile camice blu.
Mormorai un soffocato “grazie” e mi catapultai dentro la stanza.
Un forte odore di disinfettante mi arrivò diritto in faccia,come un schiaffo. Respirai chiudendo gli occhi per riaprirli un nano secondo dopo.
<ehi> sussurrò Darren.
<ehi>ripetei.
Mi sedei sulla sedia accanto al suo letto e le strinsi la mano.
<non ho bisogno della tua carità> mi rimproverò,ma scoppiò subito a ridere sguaiatamente.
<questa non è carità. È amore,piccola Kerren> la canzonai cercando di sembrare gioioso.
Come potevo essere felice se lei,la mia felicità,era distesa in un lettino d’ospedale intubata fino al midollo con accanto una odiosa macchinetta che le segnava il battito cardiaco etichettandolo con un fastidioso “Bip”?
Arrossì,cosa che si notò molto dato che era più pallida del solito.
<ti amo Harry>
<ti amo anche io,Darren>
Lei sorrise timidamente e mi sfiorò la mia mano con le dita disegnando cerchi e quadrati immaginari.
Aveva sempre avuto un talento innato nel disegno,anche se non mi aveva mai permesso di dare una sbirciata ai suoi ritratti.
<quando mi farai vedere il tuo blocchetto?> le domandai curioso.
<forse mai. Vedremo>mi rispose sghignazzando.
<ti odio lo sai?> le risposi.
<si, e ti odio anche io> rise di nuovo.
Scoppiò in un attacco di tosse secca che mi costrinse a chiamare un’infermiera.




<darren?>la chiamai,cercandola nel buio con lo sguardo.
Una luce fioca la illuminava,quanto basta da farmi scorgere il suo sorriso.
<si?> chiese lei noncurante.
<cosa stavi facendo?> le domandai alzandomi dal letto e avvicinandomi alla sedia di vimini nella quale era accucciata. Solo allora mi accorsi che eravamo tutti e due completamente nudi.
Avevamo fatto l’amore per la prima volta e,giuro, non mi ero mai sentito così completo in vita mia.
Quel vuoto che affligge ogni uomo,era stato colmato,finalmente avevo avuto la sensazione che lei fosse solamente mia,e di nessun altro.
<niente> mi rispose lei posando qualcosa sulla scrivania e stringendomi in un abbraccio.<torniamo a dormire>
Mi sorrise e la baciai. Un bacio a fior di labbra,tenero e romantico.





<harry Styles?>una vociona tuonò nei miei pensieri facendomi sobbalzare dalla sedia.
<si,sono io> risposi torturandomi le mani dal nervoso.
<vuole vederti>rispose l’uomo.
Scrutai il signore che si trovava dirimpetto a me.
Capelli brizzolati,tendenti al grigio,uomo possente avvolto in un camice bianco.
Il suo sguardo spento si mescolò con il mio preoccupato.
Il mio campo visivo si ristrinse ad osservare il cartellino rettangolare con la scritta “Dottor Julian Darren”.
Sorrisi. Darren. La mia Darren.
Mi incamminai verso la porta.
La mia mano calda venne a contatto con la superficie fredda della maniglia dorata e sussultai a quel contatto.
<harry?> mi voltai e notai solo in quel momento che il dottor Darren era rimasto impalato là dove lo avevo lasciato.
<si?>domandai.
<lei sta bene. Stai tranquillo> mi sorrise con fare rassicurante,anche se servì a ben poco.
<grazie mille,dottor Darren>




<odio il mio nome! È da uomo!>si lamentò Darren distesa sul divano con la testa sopra le mie gambe.
Le accarezzai i capelli. Amavo farlo.
<io adoro il nome Darren e se anche fosse da uomo,cosa non vera,saresti più originale>
Lei mi fece la linguaccia e le risposi allo stesso modo di rimando.
<ti morderò la lingua prima o poi> mi disse maliziosamente.
<già lo fai> le ricordai.





<le chiediamo di uscire,l’orario delle visite è finito>l’infermiera si chiuse violentemente la porta alle spalle facendo sobbalzare Darren.
<ciao Harry. Ci vediamo domani>
<ciao Darr> le diedi un bacio sulla fronte e uscii.
“Ti amo” pensai.




<dottor Darren! Dottor Darren!> lo chiamai.
<harry> mi salutò lui freddamente.
<sa in quale camera hanno portato Darren,non è più nella 15> domandai agitato.
L’uomo mi invitò a sedermi.
Sudavo freddo,avevo paura.
<dov’è Darren?>
<tu eri a conoscenza di quello che la ha portata in ospedale?>mi domandò Julian sedendosi accanto a me tirandosi un po’ su il camice candido.
Scossi la testa ascoltandolo immobile.
<leucemia Fulminante. Non si ha mai scampo.>
<ma come è possibile> le parole mi morirono in gola ancora prima di poter nascere.
<questo è per te,c’è il tuo nome> mi consegnò un libro.
Lo riconobbi subito.
Il blocchetto di disegni di Darren,con una lettera.
“ Harry,
sei sempre stato una persona curiosa,troppo curiosa. Volevi vedere i miei disegni ogni volta che notavi questo blocchetto.
Perciò,per festeggiare la mia guarigione e la mia uscita da questo ospedale puzzolente e brulicante di vecchietti in carrozzine,ho deciso di regalarti il mio block finito.
Ogni disegno ritrae un momento felice passato assieme,ne potremo aggiungere tanti altri,una volta finiti.
Probabilmente se stai leggendo o guardando i ritratti,significa che mi hai portata a cena fuori spendendo un patrimonio e che,terminata la cenetta romantica(proprio così Styles,conosco i tuoi gusti alla perfezione) io ti abbia dato questo pacchetto e ti abbia supplicato di guardarlo a casa,da solo.
Quindi suppongo che tu in questo momento sia disteso sulla tua poltrona di vimini a leggere,a meno che tu non abbia un’altra ragazza!” sorrisi leggendo.
Mi asciugai una lacrima traditrice e mi rituffai nella lettura.
“ Ti ho fatto tanti ritratti,alcuni presi da nostre foto. Goditeli,perché quando diventerò una famosa pittrice avranno un valore inestimabile.”
Risi sottovoce. Lei aveva sempre sognato di diventare una pittrice. Desiderava ardentemente fare un ritratto a Michael Jackson.
Una seconda lacrima traditrice mi solcò la guancia seguita da un’altra.
La immaginai ridere mentre scriveva quelle parole. Quella sua risata così cristallina e armoniosa.
“ Ti amo Harry,ma questo già lo sai.
Tua Darren,la ragazza con il nome da uomo”
Tra le lacrime sfuggì un sorriso. Un sorriso malinconico.


<harry> mi chiamò Darren.
<dimmi Darr> mi girai verso di lei e le strinsi una mano.
<sorridi> mi ordinò stringendo la mia mano.
<perché?> domandai nella confusione più totale.
<perché amo il tuo sorriso> confessò dandomi un bacio.




Ancora seduto sulle scomode sedie della sala d’attesa di un ospedale,strinsi tra le mani il suo blocchetto.
Scrutai ogni minimo dettaglio.
Era stato rivestito da un cartoncino ruvido verde chiaro con al centro una “macchia” di cartone bianca con su scritto “ To My Harry”.
Con l’indice passai su ogni piega di quel tipo speciale di carta.
Lei mi aveva sempre detto che le ricordavo il cartone. Perché non ero come il resto della carta,ero un tipo speciale di carta.
Le ondine verdi e poi bianche scorrevano sotto il tocco delicato del mio dito.
Lentamente aprii la copertina.
Un primo disegno rappresentava Darren e me,che ci baciavamo. Passai l’indice anche sul carboncino nero del disegno,notando solamente quando stavo per voltare pagina che vi era una frase.
“ 14-05-2010,Il nostro primo bacio. So cosa stai pensando,ti odio anche io Styles”
Il secondo disegno era un mio ritratto,come il terzo,il quarto ed anche il quinto disegno.
Tutti rigorosamente a carboncino nero sfumato.




<amo sfumare il carboncino nero,perché una volta terminata,la sfumatura lascia lo spazio alla fantasia per vedere come continua>
<tu sei strana,piccola Keller> la canzonai canticchiando una melodia,probabilmente uno di quei stupidi motivetti pubblicitari.




Nel sesto ritratto che mi aveva fatto aveva scritto,in basso a destra: “ Amo ritrarti Harry,non puoi farci nulla. Mi piace mostrare al mondo la tua bellezza”
Il settimo disegno era preso da una foto,la ricordo ancora.
Io e lei,che ci fissiamo negli occhi mentre le mie mani sono appoggiate ai suoi fianchi e le sue braccia si attorcigliano dietro al mio collo e le nostre fronti si sfiorano a causa della differenza di altezza.
“ Credo che per la prossima foto dovresti abbassarti” la scritta per quella foto.
Sorrisi.
I seguenti tre disegni passarono velocemente tra i ricordi presi da foto e frasi stupide che solo da una mente come quella di Darren potevano uscire.
Cercai di combattere contro il formicolio tremendamente fastidioso dei miei occhi,ma ebbero la meglio le lacrime.
Quel ritratto: io mentre dormivo avvolto nel lenzuolo con una gamba scoperta.
“ Questo l’ho fatto in uno dei momenti più belli della mia vita. Ricordi Harry,una sera di Novembre, quella sera in cui fuori faceva freddo eppure noi ci siamo scaldati. Facendo l’amore. Ricordi quando mi hai chiesto cosa stavo facendo? Ecco,facevo questo.”
Le lacrime scesero copiose quando mi accorsi che era rimasto un solo ultimo disegno.
Questa volta non si trattava di me,o di noi. Questa volta era lei.
Seduta sulla mia poltrona di vimini con le gambe raccolte al petto tenute strette dalle sue braccia,mentre rideva.
“Ti amo” diceva la foto.






<harry Styles?> una voce tremolante mi chiamò in lontananza.
Nella sala gremita di gente riuscii comunque a localizzare la persona che mi aveva chiamato.
<signor Keller? Ma che sorpresa vederla,credevo si fosse trasferito> mi avvicinai abbracciando l’uomo.
Lui mi diede una pacca sulla spalla.
<si,ma come potevo mancare alla mostra della mia piccolina?>
Ci guardammo tristemente.
Iniziammo a camminare per lo sala da mostre stipata di persone.
<beh,raccontami,cosa hai fatto in questo anno?> mi domandò il padre di Darren sfregando le mani l’una contro l’altra.
<sono stato ammesso alla Brown> ammisi sorridendo<e… ho allestito la mostra di Darren>
<complimenti ragazzo! Alla Brown,non ci credo!>
Qualche ora dopo la sala si cominciò a svuotare fino a che rimanemmo solo io e John Keller.
Ci sedemmo per parlare,cosa che non avevamo smesso di fare per tutta la sera.
<sei un bravo ragazzo Harry. Capisco perché la mia Darr ti amava tanto> sospirò.<nessun ragazzo che conosco avrebbe fatto realizzare il sogno della mia Darren così … con una mostra d’arte … grazie veramente Harry. So quanto lei volesse avere una cosa del genere solo per lei e tu hai realizzato il suo sogno. Non so come dirti grazie,sei sempre stato come un figlio,sappi questo. Ora scusami,ma ho un aereo da prendere. Ci vediamo ragazzo>
Ci abbracciammo. Un abbraccio lungo e paterno.
<ci vediamo John>
Lo vidi allontanarsi fino a sparire dietro la porta.
Ero solo. Di nuovo.
Cominciai a passare tra i suoi dipinti esposti fino a raggiungere il suo autoritratto.
<hai visto Darr? Ora sei famosa. Una pittrice famosa.>
Osservai la scritta “Ti Amo” di quel disegno.
<ti amo anche io,Darren Bethany Keller>
 
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Beatiful_Dream
view post Posted on 7/9/2011, 13:40




Oddio mi sono messa a piangere,sei bravissima *-*
 
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Liuss
view post Posted on 7/9/2011, 13:55




Grazie mille,solo perchè leggi!!!
Già ti amo!
Ahahah
 
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Beatiful_Dream
view post Posted on 7/9/2011, 13:57




Anche io ho scritto un OS ma in confronto alla tua fa schifo DD:
 
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Liuss
view post Posted on 7/9/2011, 14:07





CITAZIONE
Anche io ho scritto un OS ma in confronto alla tua fa schifo DD:

Shhhhhh,zitta.Non dire stupidaggini!!
 
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Terri;
view post Posted on 8/9/2011, 18:05




Ma scrivi benissimo. *-*
Questa OS è fantastica,commovente e originale. :')
Davvero brava. <3
 
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5 replies since 7/9/2011, 13:18   48 views
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