Can you hear my heart?, "She's a good girl, crazy about Elvis, loves Jesus amd her boyfriend too..."

« Older   Newer »
  Share  
Joisishea
view post Posted on 28/9/2011, 21:42




Okay, questa è una fan fiction che sto scrivendo in questo periodo, l'ho già postata su EFP, ma la posto anche qui, giusto per avere qualche opinione in più, se vi andrà di darmene qualcuna, se no leggete e basta, non importa. (:
L'ho iniziata a scrivere che non era sui One Direction, poi la mia fissazione ha iniziato a influenzato l'andamento della storia ed ho dovuto modificarla. :')
Ne posto subito due capitoli, perchè il primo è particolarmente corto e non vi da una grande idea della storia, spero vi piaccia, enjoy! :rolleyes:

Capitolo Uno


"Baby you light up my world like nobody else, the way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it aint hard to tell, you don't know you're beautiful."


L’inverno era la mia stagione preferita. L’effetto che faceva accoccolarsi dentro ad una coperta di lana davanti a un camino, con un buon libro da leggere e una cioccolata calda pronta ad ustionarti la lingua era ineguagliabile. Voglio dire, amavo l’estate, il mare, il vento fra i capelli e la sensazione di libertà che questo implicava, ma l’inverno, l’inverno aveva qualcosa di magico, la sensazione che tutto andasse bene di quando vedevo dei fiocchi di neve adagiarsi sull’erba ghiacciata non poteva, per me, essere comparata allo sbocciare di un fiore primaverile, la magia emanata da una fitta nevicata, di quelle che ti impedivano di vedere ad un palmo dal tuo naso non poteva essere paragonata ad una rondine in cielo; l’inverno non poteva essere contrapposto alle altre stagioni, avrebbe vinto. << Lynn, non per criticare, ma in una settimana sei riuscita a finirti una confezione intera di bustine per la cioccolata da tazza, inizio a preoccuparmi seriamente per la tua salute. Ancora qualche giorno e, al posto del sangue, nelle tue vene scorrerà puro cioccolato svizzero! >> Sorrisi.
<< Shantelle, so che fai così solo perché ne vuoi un po’, vieni dai, ce n’è anche per te!>> La ragazza non sembrò neanche pensarci: si tuffò sul divano e in un attimo fu sotto le coperte. Agguantò la tazza e ne bevette gran parte del contenuto, poi iniziò a parlare a vanvera. Feci un segno alla pagina dove ero arrivata ed appoggiai il libro sul tavolino a fianco a me: erano ormai anni che avevo capito che in compagnia di Shantelle leggere era impossibile.
<< Posso accendere la televisione? Ho voglia di un po’ di gossip! >>
Marcò particolarmente la “s” e riuscì a farmi scappare un sorriso. Annuii leggermente e mi preparai ai programmi soliti della mia amica, dove l’argomento principale era la nuova acconciatura di Lady Gaga. Lo schermo si accese su un canale musicale, il quale stava trasmettendo un’intervista ad una band emergente. Il conduttore lanciava una raffica di domande, e i ragazzi, visibilmente scossi e non abituati a cose di quel genere, si tiravano la patata bollente da uno all’altro, cercando inutilmente di togliersi di dosso il peso che una qualunque risposta avrebbe dato alla loro carriera. Quattro ragazzi mugugnarono parole incomprensibili, ma alla fine uno prese la parola. Alzai lo sguardo e, come un fulmine a ciel sereno, arrivò lui. La sua voce era come il suono di mille arpe, e i suoi occhi potevano facilmente essere confusi con un cielo estivo. Parlava con una sicurezza innata, e spiegava ciò che gli altri non erano neanche riusciti a pensare in quei pochi secondi. Fissavo affascinata la sua bocca muoversi, poi il suono cristallino di una sua risata riempì le mie orecchie. Il conduttore si alzò in piedi e disse:
<< Be’ ragazzi, per oggi è tutto! Questi erano i One Direction, terzi nell’ultima edizione di XFactor ma primi nelle classifiche inglesi! Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles, Louis Tomlinson e Niall Horan! >> I cinque salutarono con fare imbarazzato e corsero dietro le quinte poco prima che i titoli di coda partissero.
Harry Styles. Potevo scommetterci ogni cosa, Occhi di ghiaccio era Harry Styles.
<< Carne fresca! Mica male questi, eh Lynn? >> Shantelle alla vista di un qualunque ragazzo si animava come non avevo mai visto fare a nessuno, e quel suo commento mi riportò nel mondo reale.
<< Mh, sì, non male, diciamo che c’è di meglio.. >> Sembrava sconcertata solo nel sentire le mie parole.
<< Di meglio!? Ragazza mia, hai visto il biondino con le sopracciglia di un neolitico?! Trovami meglio di lui e ti pago! >> Risi. << E’ carino, ma anche solo nella band ce n’erano di più carini! Metti quel ragazzo con dei gran ricci, beh, lui, non saprei, mi sembra il migliore. >> Mi trattenni dallo spiegare nel dettaglio il perché preferissi lui, visto che anche a me era sconosciuto il motivo di quella mia forte ammirazione.
<< Sono dell’idea che il neolitico fosse il migliore, ovvio che poi sono gusti.. Tu li avevi mai sentiti? One Direction…Ma certo, quella canzone per la quale impazziamo ogni qualvolta capita per radio, com’è che si chiamava? “What Makes You Beautiful” mi pare, o comunque qualcosa del genere! >> Un tonfo al cuore. La sua voce, ecco dove l’avevo sentita. Ero segretamente innamorata della sua voce da quando, circa un mese prima, mi era sbadatamente arrivata all’orecchio il loro primo singolo, il quale non era poi più uscito dalla mia testa. Canticchiavo quella canzone in ogni dove, noncurante delle persone a me vicine che, conosciute o sconosciute che fossero, mi fissavano come se fossi pazza. Sulla metro, a scuola, a casa, o anche semplicemente mentre facevo una passeggiata, quella canzone mi usciva automaticamente dalla bocca, rendendomi bersaglio facile per gli sguardi curiosi di Londra.
<< Ah, sono loro? Beh, sono.. Davvero bravi! >> Shantelle mi guardò come per dire “non ci casco cara, ti conosco” ma il campanello mi salvò dalla solita predica della mia amica sull’esporre di più i miei sentimenti.


-

Capitolo Due



"Remember when I cried to you a thousand times, I told you everything, you know my feelings, it never crossed my mind that there would be a time for us to say goodbye, what a big surprise."


Shantelle mi rivolse uno sguardo implorante, il quale era inconsciamente una supplica perché ad aprire la porta fossi io.
<< Ehi ehi, io ti ho dato la cioccolata calda, me lo devi! >>
Alzò gli occhi al cielo e, a malincuore, si srotolò dalle coperte di lana e si diresse verso l’ingresso, saltellando tra uno scatolone e l‘altro. Eravamo in quell‘appartamento da sì e no tre giorni, ma ne andavamo già pazze. Eravamo riuscite ad ottenerlo dopo una supplica ai genitori di Shantelle, che lo usavano in precedenza come magazzino, poiché eravamo letteralmente stufe di vivere in periferia. Avevamo sempre amato Londra, e viverci era stato il regalo migliore che potessero farci per il nostro ultimo anno di liceo.
<< Gente, ditemi che avete visto MTV poco fa! >> Ciara, la terza ed ultima coinquilina, era corsa dentro casa, ed ora stava fissando me e Elle cercando di capire dalle nostre facce sconvolte quale fosse la risposta alla sua domanda. Poi parlai.
<< Ciao Ciara, sì tutto bene, grazie per guardare sempre ai convenevoli! >> dissi ironica << Comunque se ti riferisci a quel programma di emergenti musicali, beh, sì. >> Non badò al mio sarcasmo e saltò dritta al punto.
<< Beh, avete presente quel ragazzo con i lineamenti piuttosto orientali e l’orecchino a destra che era ospite lì insieme alla band? Beh, io penso di conoscerlo! >> Ce lo disse quasi urlando, e probabilmente credeva che la nostra reazione sarebbe stata simile, per questo fu piuttosto delusa dai nostri sguardi sempre più spenti e attratti dallo schermo televisivo, che era stato prontamente riacceso dalla ragazza.
La notizia non mi sconvolse più di tanto, Ciara conosceva ogni persona famosa in circolazione grazie a suo padre, famoso agente pubblicitario, quindi non badai tanto alla sua affermazione, lasciando a Shantelle il compito di calmare la ragazza, esagitata dall’idea di conoscere una futura stella.
A me non sarebbe dispiaciuto conoscerlo, tanto più se insieme a lui ci fosse stato quel ragazzo dagli occhi perfetti, ma sapevo che, anche se fossimo riusciti ad incontrarli, non sarebbe servito a nulla, saremmo state le solite tre fan urlanti, e ci avrebbero scordato dopo pochi minuti. Shantelle, intanto, stava spiegando a Ciara le ragioni della nostra poca eccitazione a quell’idea, la quale capì all’istante.
<< No, no, non avete capito, questa volta è diverso! Zayn e io eravamo amici da bambini, siamo nati e vissuti nello stesso paese per anni, siamo cresciuti insieme, poi io mi sono dovuta trasferire e non l’ho mai più rivisto! Fu un duro colpo, è stato il mio migliore amico per anni, e quando mi sono trasferita eravamo appena due undicenni, ed io avevo una lieve cotta per lui, forse se fossi rimasta non saremmo restati solo amici.. >> Abbassò la testa.
Capimmo che doveva essere stato una brutta botta dover abbandonare una persona che era stata così evidentemente importante per lei quindi io ed Elle spegnemmo nuovamente la televisione e ci lasciammo spiegare le sue intenzioni.
<< Non voglio spingervi a fare niente che non vi vada, ma la mia idea non include piani complicati, semplicemente ho saputo che stasera ci sarà un loro concerto promozionale a Piccadilly Circus, dove riproporranno le cover che hanno cantato ad Xfactor, e io pensavo di andarli a vedere, e magari capire se anche Zayn si ricorda di me. Non costa niente, solo qualche passo e un po’ di voglia di vivere, che questo camino vi sta decisamente facendo passare. >>
Ridemmo, poi la guardammo ed annuimmo.
<< Okay, >> rispose Shantelle << è ora di vestirci. >>

Dopo che avevamo accettato la proposta di Ciara era scattato il panico dentro casa. Si erano visti vestiti volare da una camera all’altra e ragazze nella disperata ricerca di qualcosa da mettersi, ma alla fine eravamo uscite tutte e tre come ogni ragazza inglese: cappello di lana, cappotto invernale e short. Amavamo il fatto che in Inghilterra potevi andare in giro in bikini a dicembre che i passanti neanche ti guardavano, quindi sfruttavamo al meglio il disinteresse della gente nei confronti dei nostri look e mischiavamo vestiti presi per stagioni differenti. Corremmo alla metro e ci infilammo per tempo nel primo vagone che ci capitò, catapultandoci in tre posti a sedere per evitare un quarto d’ora attaccate ad un palo e con il naso nell’ascella di uno sconosciuto. Durante il viaggio parlammo del più e del meno, cercando di far passare a Ciara il nervosismo che l’aveva presa di mira: aveva paura che il suo ex migliore amico si fosse scordato di lei.
<< Se davvero eravate così importanti l’uno per l’altra non può essersi scordato di te, è umanamente impossibile. >>
Shantelle stava tentando di dare spiegazioni logiche per le quali lui non sarebbe dovuto scordarsi di lei, facendo notare più volte che poteva una qualità della ragazza.
<< Tu sei carina, poi da bambina lo eri ancora di più, poi sei simpatica, gentile e… >> La fermai, non credevo che alla ragazza servisse una lista dei suoi pregi.
<< Stai tranquilla Cia, ora siamo arrivate. Chi vivrà vedrà, non ci resta che scendere. >> Corremmo fuori dalla fermata ed avemmo la fortuna che il concerto era proprio nella piazza principale. Ricevemmo gomitate, insulti e calci negli stinchi dalle ragazze già appostate, ma riuscimmo a raggiungere la prima fila o quasi. Lo show era iniziato da pochi minuti e loro stavano cantando “Torn”. Il ragazzo del quale era rimasta piuttosto colpita Elle stava cantando, ma dopo pochi secondi il riccio aprì la sua strofa. La sua voce era il miglior suono che le mie orecchie avessero mai avuto il piacere di sentire. Ogni altro rumore lo isolai e mi concentrai su di lui e su quelle parole di una canzone che amavo. Chiusi gli occhi e iniziai a mimare il ritornello con la bocca. Sentivo ogni sfumatura di quel suono così dannatamente perfetto, avrei voluto non finisse mai, avrei voluto che in quella piazza fossimo solo io e lui per poter assaporare al meglio l’essenza della perfezione, la sua essenza. Finito la strofa li riaprii e guardai le mie due amiche, intente a fissare i ragazzi dei quali erano interessate. I ragazzi, invece, dal palco guardavano tutte quante le ragazze presenti, e ogni tanto i loro sguardi passavano anche su di noi, ma non variavano d’intensità o altro come speravamo tutte e tre, rimanevano gli stessi, e questo fu la conferma della mia prima teoria: eravamo solo tre fan urlanti delle quali si sarebbero scordati dopo pochi secondi. Notai che Ciara stava quasi per piangere. Da quando eravamo arrivate non aveva tolto gli occhi un secondo da Zayn, ma lui l’aveva appena intravista in quel centinaio di ragazze presenti.
Il concerto stava finendo, e con lui anche le nostre speranze di essere notate. I cinque salutarono e ringraziarono, poi si ritirarono nel backstage. Le fan acclamanti si diressero verso il retro del palco per vedere i loro cinque idoli anche se solo da dietro delle transenne. Guardai le mie amiche; non avevano assolutamente la faccia per andare a perdere la voce dietro ad una rete di ferro, e ne fui grata; neanche io ero assolutamente di quell’umore. Ci girammo e ci incamminammo verso la fermata senza fiatare. Nessuna delle tre sapeva cosa dire. Forse non avremmo dovuto arrenderci così in fretta, forse avremmo dovuto provare a chiamare Zayn e chiedergli se si ricordava di un’allegra bambina che abitava vicino a lui da piccolo, ma non avevamo neanche pensato ad una simile eventualità: credevamo che farci vedere da sotto il palco sarebbe bastato. Sospirai e mi strinsi nel cappotto, bramando il mio caro letto caldo come mai avevo fatto. Le mie due amiche erano del mio stesso umore, ma chi stava peggio era Ciara. Le lacrime le pulsavano negli occhi, ma lei si rifiutava di accettarle: non sarebbe stata una simile faccenda a buttarla giù, o almeno questo sperava. Avevamo appena preso le scale, quando sentimmo una voce che chiamava a gran voce il nome di quella ragazza troppo orgogliosa. Sul suo volto ogni segno di tristezza svanì, dando spazio a uno dei più bei sorrisi che avessi mai visto, poi corse su: il ragazzo dai lineamenti orientali e l’orecchino a destra era tornato sul palco, e stava urlando il suo nome.
 
Top
Terri;
view post Posted on 28/9/2011, 21:50




Owh ma tu scrivi benissimo *-*
Questa storia mi piace già,poi la fine è aHJDSVBJDB *-*
Continuala presto eh (:
 
Top
Joisishea
view post Posted on 29/9/2011, 17:10




CITAZIONE (Terri; @ 28/9/2011, 22:50) 
Owh ma tu scrivi benissimo *-*
Questa storia mi piace già,poi la fine è aHJDSVBJDB *-*
Continuala presto eh (:

lkjflkdsjfklsdfjsd, graziee! (: Se qualcun'alltro ha il coraggio di commentare posto, è che se no sembro una povera disperata! :')
 
Top
biliñski
view post Posted on 29/9/2011, 17:26




è stupenda! ti prende propio tanto (:
aspetto la continuazione!! ;D
 
Top
Joisishea
view post Posted on 30/9/2011, 15:11




CITAZIONE (biliñski @ 29/9/2011, 18:26) 
è stupenda! ti prende propio tanto (:
aspetto la continuazione!! ;D

Oddio, graziee, grazie davvero!
*w*
Eccola la continuazione, spero continuerà a piacerti! (:

Capitolo Tre

"When you're gone the pieces of my heart are missing you, when you're gone,the face I came to know is missing too, when you're gone the words I need to hear to always get me through the day and make it ok, I miss you."


Ciara;
La sua voce. Erano anni che non la sentivo, ed ora eccola lì, uscire da due enormi casse poste a fianco a me, a riportarmi alla mente ricordi che non credevo possibile potessero riaffiorare nella mia memoria. Lo sentivo cantare, ed ogni parola era per me un’emozione nuova ed un ricordo antico. Stavano riproponendo “Total Eclipse Of The Heart”, ed era il momento del suo assolo. Passai quei pochi secondi a chiedermi se la gente che affermava che la perfezione non esistesse l’avesse mai sentito cantare, o anche solo visto muoversi. Riuscivo a percepire ogni suo movimento, vedevo i muscoli del suo collo flettersi e le sue mani alzarsi al cielo, e non potevo non pensare che appena dieci anni prima quelle mani erano state strette nelle mie, avvolte nell’innocenza di due bambini. Sorrisi al piacevole ricordo. Essendomi quasi dimenticata di non essere sola mi guardai a fianco, sperando di trovare ancora le mie amiche, che per fortuna non si erano mosse; Lynn sembrava voler rendere suo ogni minimo suono e momento di quella serata invernale, quindi non la disturbai, mentre Elle fissava costantemente una persona, che dal palco ammiccava a tutte le ragazze in platea: Liam. Quel pomeriggio prima di venire al concerto ci eravamo premurate di cercare informazioni sulla band, ed eravamo riuscite ad imparare nomi, età e date di nascita a memoria, il che era un gran passo avanti per tre persone che non sempre si ricordavano il loro indirizzo. Shantelle si era mostrata parecchio interessata a lui, e quel suo sguardo estasiato era sicuramente la conferma che la ragazza era cotta a puntino. La guardai qualche altro secondo, divertita dal il fatto che probabilmente anch’io apparivo così agli occhi della gente. Ma non resistetti oltre, i miei occhi tornarono immediatamente al palco, e di conseguenza a lui; forse avrei avuto solo quella sera per essergli così vicino, dovevo assaporare ogni istante di quel concerto. Questo andò avanti per un’altra ora, un’ora che probabilmente non dimenticherò mai, una delle ore più belle della mia vita. Le voci singole di ognuno di loro erano meravigliose, ma unite erano qualcosa di onirico, erano capaci di stringerti in una piacevole morsa dalla quale nessuno voleva o riusciva ad uscire. Erano voci angeliche, eteree, se avessi potuto non avrei mai smesso di ascoltarle, ma era questo il problema: non potevo. Cantarono l’ultima canzone, poi, dopo gli ultimi saluti, abbandonarono il palco. Avevo sperato fino a quel momento che Zayn si fosse ricordato di me, che la vista di una ragazza che lo fissava dalla prima fila con un’aria estasiata non avrebbe soltanto aumentato la sua autostima, ma anche portato alla mente gli stessi ricordi che la sua immagine aveva portato a me, ma quando ebbe completato i saluti e sceso la scala fino all’ultimo gradino, ebbi la certezza che io per lui ero solo una delle tante ragazze di quella sera, non Ciara, la sua prima amica, quella con la quale aveva mosso i primi passi e tutti quelli a seguire, la bambina con la quale aveva passato i natali appostato in salotto tutta la notte, nella disperata ricerca di cogliere Babbo Natale in flagrante, quella con cui parlava quando aveva un problema, quella con la quale ad undici anni aveva scambiato una collana e una promessa: se mai si fossero rincontrati avrebbero letto il biglietto che uno aveva scritto e messo nel ciondolo dell’altro in occasione di un possibile addio. Ma lui la sua collana non l’aveva più, e probabilmente neanche il ricordo di me. Intanto, attorno a noi,tutte le fan erano corse dalle transenne che dividevano i ragazzi da “noi persone comuni”. Lynn ci guardò come per chiedere se avevamo voglia di andarci, ma vista la sua e le nostre facce capimmo che nessuna di noi aveva la minima intenzione di andare ad urlare davanti ad una rete nella disperata ricerca di farsi notare da persone che mai l’avrebbero fatto.
Ci incamminammo verso la stazione della metropolitana, stringendoci nei nostri cappotti e cercando di cancellare quella serata dai nostri pensieri e dalla nostra memoria, ma nessuna delle tre, per ragioni differenti, ci riusciva. Nonostante tutto avevo visto Zayn, dovevo essere felice. Per anni non avevo pensato che a come sarebbe stato quel momento, ed ora ero lì. Lui era a qualche decina di metri da me, ma a dividerci c’erano anni di silenzio e la sua fama internazionale. Non potevo pretendere di tornare nella sua vita dopo sette anni nei quali il massimo contatto era stata qualche cartolina di auguri per compleanni e feste varie spedita dalla sua famiglia. Eravamo cresciuti, non avevamo più otto anni, non eravamo più i bambini che sognavano in grande, ma solo due adolescenti che stavano capendo in quel momento se le strade scelte erano state quelle giuste, e le sue, beh, lo erano state di certo. Avvolta in un turbinio di pensieri per la testa ed impegnata a cercare di non farmi scappare nemmeno una lacrima o un singulto, una voce che ben conoscevo irruppe nella mia testa, e mi ci volle qualche secondo per capire che non era solo nella mia testa, ma che anche gli altri la stavano sentendo. Lui, lui stava dicendo il mio nome. Sorrisi, non potei evitare di farlo, e corsi su per la scalinata della fermata: era sul palco, e fissava la platea ormai vuota, guardava attorno al palco nella disperata ricerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
<< Ciara! >> L’aveva vista. Aveva visto una goffa ragazza camminare verso il palco, con un sorriso enorme sulla faccia e due ragazze altrettanto felici al seguito. Lo stesso sorriso si aprì sul suo volto, poi torno nel backstage. Noi ci avvicinammo circospette alle transenne, aspettando che succedesse qualcosa, e qualcosa accadde. Un omone alto e massiccio si avvicinò con Zayn al seguito, scatenando gioia e tripudio tra le ragazze presenti. Il ragazzo mi indicò, facendo si che ogni persona nell’arco di cento metri mi guardasse, chiedendosi il perché di quell’interessamento. L’uomo, probabilmente il bodyguard, mi chiese se Lynn e Shantelle fossero con me, io annuii e lui ci fece segno di avvicinarci. Attraversammo quell’orda di fan impazzite e gelose, le quali non si fecero mancare l’occasione di insultarci, ma a me non importava più niente; lui si ricordava. Arrivammo davanti alle transenne, che furono prontamente spostate in modo da farci entrare, per poi esserci richiuse alle spalle. Una volta dall’altra parte alzai lo sguardo da terra, e la prima ed unica cosa che vidi fu lui. Stava sorridendo timido, sembrava quasi a disagio.
<< Ecco, non so se ti ricor.. >> Lo fermai subito. Non servivano parole in quel momento. Lo abbracciai, e la sicurezza che solo tra le sue braccia riuscivo a sentire mi riportò a casa, nella mia vera casa, a Bradford, vicino a lui.


Edited by Joisishea - 30/9/2011, 17:52
 
Top
Terri;
view post Posted on 30/9/2011, 15:24




sdhsjavjgqb *-*
Questo capitolo è fantastico. *-*
La fine poi non so come definirla,è davvero davvero davvero bella :O
 
Top
biliñski
view post Posted on 30/9/2011, 17:40




mi paice un sacco!! è bellissima e Zayn *W* ;D
 
Top
Joisishea
view post Posted on 3/10/2011, 16:04




Oddio grazie ragazze, grazie davvero! *w*
Questo è il quarto, spero vi piaccia. (:


Capitolo Quattro



"She's a good girl, loves her mama, loves Jesus and America too. She's a good girl, crazy 'bout Elvis, loves horses and her boyfriend too."

[[Lynn]
Non avevo mai visto Ciara felice tanto quanto lo era tra le braccia di quel ragazzo. Le si poteva leggere negli occhi ogni cosa le passasse per la testa, a lei, che di solito non lasciava trasparire una sola emozione, la ragazza priva di sentimenti si scioglieva se stretta nella morsa di Zayn. E lui sembrava altrettanto estasiato dalla presenza di quell‘amica tanto attesa.. Penso che se non fosse stato per i flash di fotografi impazziti fuori dalle transenne e le urla impazzite di fan gelose e arrabbiate avrei potuto anche piangere davanti a quel quadretto tanto felice.
<< Ragazzi, non voglio interrompere l’idilio, ma secondo me è meglio continuarla dentro questa bella riunione di famiglia, o in men che non si dica i giornali londinesi vi spacceranno per sposati e con due figli illegittimi. >> Niall, il componente della band dai capelli biondo oro, era spuntato dal furgone invitandoci tutti ad entrare. Zayn e Ciara sorrisero alla sua battuta e si allontanarono l‘uno dall‘altra, ma era palese che non era ciò che volevano. Abbandonammo il freddo solito di Londra per entrare nel caldo quasi tropicale che il condizionatore del furgoncino aveva formato al suo interno, e in quel momento benedissi la tecnologia moderna. Quando alzai gli occhi quasi non credetti ai miei occhi: più che un futile mezzo di trasporto quello sembrava una casa. Davanti c’erano tre sedili foderati in pelle occupati da Liam e un videogioco il quale sembrava prenderlo parecchio. Ci guardò sorridendo e accennò un saluto, poi tornò a combattere contro i draghi malvagi che ero riuscita a intravedere sullo schermo. Guardai Shantelle: i suoi occhi si erano illuminati ad un suo semplice gesto del capo, mi chiesi cosa avrebbe fatto quando lui avrebbe parlato. Da dietro la mia amica sentii un urletto: Harry e Louis stavano facendo una lotta corpo a corpo su un divanetto posto nel retro del furgone per chi avesse dovuto rimanerci sopra. Alla fine fu stabilito che Harry si sarebbe steso su Louis. Risi divertita nel constatare che quello letto su internet quel pomeriggio era vero: i due ragazzi erano molto uniti, quasi da sembrare più che due semplici amici, e quindi giocavano su una loro “relazione sentimentale”. Si resero conto solo dopo di non essere soli, e si misero a sedere sul divano con una nonchalance invidiabile, mentre io tentavo di nascondere la mia aria divertita dietro a Shantelle.
<< Ehi tu, vieni fuori, sappiamo che stai ridendo, ma non sarà di certo questo a spegnere l’ardente fiamma che sta bruciando i nostri cuori. >> Louis, dopo essersi ricomposto, stava parlando, accompagnandosi con gesti plateali degni di una rappresentazione teatrale di Shakespeare. Io, più per timidezza che per il ridere, esitai prima di spostarmi da dietro alla mia amica, la quale prontamente fece il lavoro al posto mio, facendo un passo alla sua destra e lasciandomi scoperta. La fulminai con lo sguardo poi guardai i due ragazzi, divertiti dalla situazione. Louis copriva Harry, che ci guardava dal fondo del divano. Non potei evitare di guardarlo. I suoi occhi e i miei si incontrarono, per una frazione di secondo, pochi attimi che non dimenticherò facilmente, potei immergermi in quel blu intenso, potei trovare il fondo in due occhi che non ne avevano uno. I suoi occhi esprimevano tutta la purezza, la bellezza, la solarità che c’era in lui, erano azzurri, azzurri come il mare più puro, come un cielo in una giornata d’estate, erano l’incarnazione di quanto più bello fosse mai stato pensato, erano di un azzurro mistico, di un colore indefinito, ogni volta che li guardavi, ogni qualvolta posavi lo sguardo su quelle iridi tanto perfette, riuscivi a coglierne una sfumatura diversa, riuscivi a notare un particolare che ti era sfuggito la volta prima ma che non avresti più dimenticato. I suoi occhi erano tutto questo per me,e potei constatarlo in quel misero attimo che avrei voluto durasse anni, ma che finì presto, troppo presto, con un urlo di Louis.
<< Aaaallora ragazzi, ora spiegateci questa storia, com’è che Zayn ha degli amici all’infuori di noi? >> Harry si voltò verso l’amico, ed io arrossii abbassando la testa. Poteva esserci qualcosa di così dannatamente bello? Potevo sembrare banale, ma pensai che se quello era un sogno avrei voluto dormire per il resto dell’eternità.
Intanto Zayn e Ciara, che erano rimasti in disparte fino a quel momento ad osservare le situazione che li circondavano, erano stati “risvegliati” dalla domanda di Louis, e si erano accomodati nel divanetto davanti a quello dove Harry e Louis avevano appena fatto spazio a Niall, facendoci segno di seguirli. Io e Shantelle non ce lo facemmo dire due volte, e cercammo di arraffarci l’ultimo posto libero, ma la mia amica vinse nei tempi, quindi a me toccò la poltrona nell’angolo più remoto del furgoncino.
<< Okay, ora che siamo tutti seduti, uno presentatevi, e due raccontateci il perché di questa irruzione nel nostro amato mezzo. >> Liam aveva abbandonato l’idea di uccidere draghi e creature simili, ed ora si limitava a stare mezzo stravaccato sui sedili anteriori, ma se n’era venuto fuori con una domanda, e il suono della sua voce era bastato ad illuminare gli occhi di Shantelle come la lvetrina di un negozio di New York nel periodo natalizio . Per evitare figure spiacevoli alla mia amica esagitata presi la parola, anche se quasi dovetti urlare tanta era la distanza. Iniziavo a chiedermi quale incantesimo potesse aver subito quel furgone tanto minuto all’esterno ma enorme all’interno.
<< Io sono Lynn, loro sono Shantelle e Ciara. Quest’ultima era tipo la migliore amica o simile di Zayn, però si sono dovuti dare un addio stile “Via col vento” alla giovane età di undici anni, e proprio oggi Cia ha deciso che era tempo della riconciliazione. Soddisfacente come spiegazione? >> Vista l’amarezza della mia risposta le mie amiche mi guardarono con aria infastidita, aspettandosi forse che raccontassi la storia nella maniera più romantica che potessi. Sinceramente non mi andava di mettermi a spiegare citando Shakespeare e Platone la storia della vita di Ciara, anche perché, devo ammetterlo, il fatto di dover star così in disparte e, soprattutto, lontana da lui, mi infastidiva parecchio. Non era tanto il fatto che non potessi partecipare alla conversazione quanto per la mia impossibilità di assaporare per un’altra, e forse ultima, volta gli occhi di quel ragazzo tanto perfetto. Intanto i componenti della band erano scoppiati a ridere alla mia risposta, anche Zayn, dal quale mi sarei piuttosto aspettata uno sguardo assetato di sangue.
<< Beh sì, direi che è una sintesi piuttosto accettabile. Bei nomi comunque. >> Harry aveva per la prima volta parlato in tutta la serata, aprendo la sua bocca in uno splendido sorriso il quale fu per me come un lampo a ciel sereno, ed io non potei evitare di fremere al suono della sua voce. Sorrisi e mi girai verso la parete alla mia destra, fingendo di guardare le foto appese a destra e a manca, ma in realtà era solo per evitare uno sguardo così diretto con lui. Avevo paura che capisse ciò che ogni suo gesto scatenava in me quindi provavo ad evitare ogni contatto, ma allo stesso tempo volevo tornare ad avere di nuovo per me quei suoi occhi così dannatamente perfetti.
<< Beh sì, direi che riassume al meglio la nostra storia. >> Aveva poi detto Zayn.
<< Okay ragazzi, scherzi a parte, voglio che mi raccontiate tutto. Amo le storie con un lieto fine. >> Louis sembrava essere particolarmente interessato, ed ora fissava Ciara, ansioso di sapere. Lei sorrise e spiegò ciò che quel pomeriggio aveva detto a me ed Elle, la quale era al momento presa a fissare nello stesso modo lo stesso punto di muro preso di mira da me, nel vano tentativo di non far notare a tutti quanto colorito aveva preso il suo volto dopo aver sentito le loro voce. Io, visto che la mia poltrona era una di quelle con ogni optional possibile e immaginabile, presi a girare su me stessa, giusto per distrarmi da quel ragazzo tanto magnetico. Vista la stupidità della mia azione decisi di trovare qualcosa di più costruttivo da fare, cosa che fecero un po’ tutti visto che gli unici che sembravano davvero interessati alla storia erano Louis e Liam, mentre Harry sembrava perso nel vuoto e Niall intento ad aprire una conversazione con Shantelle, la quale, con mia grande sorpresa, iniziò a parlare liberamente, cosa che, vista la sua solita timidità, appariva strana ai miei occhi. Alla fine optai per l’i pod. Sarei sembrata la tipica sociopatica con problemi a relazionarsi che, in fondo, ero davvero, ma al momento m’interessava, dovevo solo togliermi quel ragazzo dalla testa e tornare a pensare solo alla scuola, ai libri e alla mia vita da diciassettenne incasinata. Lo accesi e la musica partì automaticamente, e per circa un venti minuti riuscii a distrarmi. Con la bocca mimavo le parole di ogni canzone sorridendo e sperando che nessuno mi notasse. Poi la riproduzione casuale portò alle mie orecchie Free Fallin‘. Amavo quel brano, e quel pomeriggio avevo letto che anche occhi di ghiaccio ne era un patito. Cosa c’è di meglio per cancellare dalla testa un ragazzo che la sua canzone preferita? Tante cose, ma in quel momento non diedi retta al mio cervello, chiusi gli occhi e mi abbandonai alla voce del ragazzo, continuando a fingere di cantare. Dovevo sembrare proprio una stupida, ma era così divertente.
<< John Mayer?! >> Due grandi occhi blu mi fissavano con uno sguardo interrogatorio fin da troppo vicino, e non mi ci volle molto a capire di chi fossero. Ripresami dallo shock, parlai.
<< Sì, grazie per avermi quasi provocato un infarto comunque. Come hai fatto a capirlo? >> Sorrise.
<< Beh, stavi facendo un karaoke senza musica, non era difficile carpire le parole. E, credimi, non ci sono tante canzoni che parlano di ragazze che amano la loro mamma ed Elvis. >> Risi ed arrossi all‘idea che lui mi avesse vista mentre tentavo di apparire come una cantante professionista senza voce.
<< Già. Oramai parlano tutte di ragazze con poca autostima che non sanno di essere belle. >>
<< Ehi, c’era per caso un messaggio velato in queste tue parole? >> Rispose divertito.
<< Solo se lo si riesce a cogliere. >> Alzai la testa per guardarlo, e lui, beh, sì, l’aveva colto.
Probabilmente stufo di stare in piedi, si sedette per terra.
<< Facciamo gli accattoni? >> Gli chiesi.
<< No, voglio solo farti sentire in colpa perché tu disponi di una poltrona mentre io di una semplice moquette, magari ti faccio pena e vieni a farmi compagnia quaggiù. >> Rispose sistemandosi sopra un cuscino.
<< Credimi, ci vorrà ben più che sedersi a terra per farmi abbandonare questo comodo giaciglio e John Mayer. >> Sorrise. Quel sorriso, madre santa. Era possibile innamorarsi di un sorriso? Sì, se era del suo che si parlava. Al solo pensiero di quanto potesse essere perfetto quasi tremavo.
<< Non devi per forza abbandonare il caro John, puoi portarlo anche qui. >>
<< Beh, in tal caso.. >> Mi alzai di malavoglia e mi sedetti a fianco a lui.
<< Credo che le mie amiche ne avranno per molto questa sera. >> Dissi guardando Ciara e Shantelle tutte prese dalle loro rispettive conversazioni. Lui annuì e rispose:
<< Credimi, anche i ragazzi non si staccheranno facilmente da loro. Ora, posso chiederti una cosa? >> Lo guardai incuriosita.
<< Certo.. Cioè, dipende anche da cosa si tratta, ma.. Sì. >> Quando ero agitata tendevo sempre a parlare a vanvera, e vicino a lui non potevo non esserlo.
<< A Shantelle piace Liam vero? >> Mi si bloccò il sangue nelle vene. Come poteva saperlo?
<< Perché lo credi? >> Risposi fingendomi ignara della situazione. Lui rise.
<< Perché sono una persona piuttosto fisionomista, si vede dai suoi movimenti quanto le piace. E tu me lo hai appena confermato. Dovresti scioglierti di più quando vuoi mentire. >> Mi venne quasi da ridere, ma mi trattenni e provai a fingere ulteriormente, ma persino io non mi credevo.
<< Non so di che stai parlando.. >> Rise ancora. Nonostante risultasse irritante non potei non notare quanto il suono della sua risata fosse bello, ma cancellai subito dopo quel pensiero dalla mia mente. Vista la sua bravura nel capire le persone non avrei mai voluto che scoprisse ciò che ogni suo gesto mi faceva provare.
<< Sì, certo, e io sono il Dio. >> Sorrisi.
<< Oh beh, in tal caso sappi che mi devi un sacco di ore perse a pregare per cose che poi non sono mai arrivate. >> Risposi.
<< Sono una persona molto impegnata, devi capirmi, non puoi mica pretendere che esaudisca i desideri di tutti. Per quello c’è Babbo Natale. >> Risi.
<< Giusta osservazione. >> La nostra discussione fu interrotta da un urletto eccitato di Louis seguito da un “wow“ di Liam, tutti presi dalla storia dell’amicizia di Zayn e Ciara, i quali, alimentati dall’eccitazione dell’amico, stavano aggiungendo particolari che la mia amica aveva tralasciato con me. Ne avrebbero avuto ancora per molto, e a me andava benissimo visto che stavo quasi riuscendo a socializzare con Harry Styles. Al solo pensiero un brivido mi percorse la schiena; stavo parlando con il ragazzo che popolava i sogni di migliaia di adolescenti, e che da quella notte avrebbe preso parte anche ai miei.
<< Sentite, vi va di andare a fare un giro? Non che voglia offendere Zayn o la vostra amica, ma ascoltare la storia infinita della loro vita non erano esattamente i programmi che avevo stabilito per questa sera. >> Niall e Shantelle ci avevano raggiunti nell’angolo del furgone, ed ora il ragazzo stava parlando, divertito dai continui strepitii di Louis ad ogni frase di Ciara e Zayn. Harry non si fece perdere l’occasione e accettò immediatamente, ed io feci uguale. Dovevamo essere là dentro da più di un’ora ormai, quasi non mi sentivo più le gambe da quanto tempo ero stata seduta. In più andare a fare un giro con quei due non doveva essere male, sembravano persone alla mano.
<< Ehi ragazzi, veniamo anche noi! La storia infinita è finita, dovrebbero scriverci un libro ‘sti due, io lo comprerei! Facevano tante cose stile americano, la casa sull’albero, i cori natalizi fuori dalle case delle persone… >> Louis era entusiasta, e tutti lo guardavamo divertiti e allo stesso tempo spaventati dal fatto che potesse ricominciare a raccontare, ma Harry lo fermò in tempo.
<< Okay, venite, ma a patto che Louis non attacchi di nuovo coi vari racconti d’infanzia, sia suoi che di chiunque altro, ormai so a memoria persino quante margherite c’erano nel prato di sua zia! >> Sorridemmo.
<< Okay, ma sappiate che era davvero un bel prato. >> Prima che lui potesse descrivere il tono di verde che aveva l’erba del suo giardino eravamo già fuori dal furgone, pronti a scappare un’eventuale fan nascosta lì in giro.
 
Top
biliñski
view post Posted on 5/10/2011, 08:28




è davvero stupenda ;D harry è fantastico =) continua presto!!
 
Top
Terri;
view post Posted on 6/10/2011, 16:12




Owh mi piacciono quei due inisieme *-*
Zayn e Ciara secondo me diventeranno più che migliori amici u.u
 
Top
Hazza *q*
view post Posted on 20/11/2011, 18:54




Aaaaaaaaaah,Davvero F A N T A S T I C O....Adoro Zayn e Ciara,per non parlare di Lynn e Harry!!! :D Mi sono innamorata di questa fanfiction :wub:
 
Top
Joisishea
view post Posted on 28/12/2011, 14:04




Oddio, GRAZIE, GRAZIE DAVVERO! :wub:
tipo che avevo perso la password e il capitolo! :')
Ora riscrivo e pubblico!
 
Top
11 replies since 28/9/2011, 21:42   2003 views
  Share