And I will show you the wonders of the world., Si stava innamorando di quegli occhi, più i loro sguardi si incrociavano più la ragazza capiva di non riuscire più a farne a meno.

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-Nicchi
view post Posted on 14/12/2011, 17:25




Buongiorno bellissime,è la prima volta che posto una fan fiction perciò mi piacerebbe molto se la seguiste e se con i vostri commenti mi aiutaste a migliorarla nel caso non vi piaccia.
Volevo dirvi che all'inizio di ogni capitolo scriverò frasi di canzoni, poesie e altro perchè mi piace l'idea che esse trasmettono emozioni e anticipino qualcosina riguardo al capitolo.
Beh, non voglio allungare troppo il discorso anche perchè sono emozionata e non so che dire, perciò... buona lettura (:

CHAPTER ONE:
- Arrivando ad ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più, t'aspetta al varco nei luoghi estraneu e non posseduti.
Italo Calvino-



Oggi il sole era alto nel cielo e illuminava di un dolce colore gli alti palazzi di Milano. Lo sapevo già, quel giorno il banco di scuola sarebbe rimasto vuoto.
Mi alzai dal tepore delle coperte con molta calma e solo quando uno spiffero di vento fece rabbrividire la mia pelle, realizzai di essere arrivata in cucina. -Amore, oggi faccio tardi vado a vedere dei mobili con Gian e Carlo torna dopo cena, baci - mia mamma, che come al solito non c'era quasi mai e mi lasciava dei post-it in modo che sapessi qual'era il suo programma giornaliero.
Quella donna era una forza della natura, si alzava tre ore prima di me ed era sempre piena di vita, come faceva? Me lo chiedevo spesso, sicuramente non avevo preso da lei dato che per me, era già un miracolo alzarmi alle sette per andare a scuola.
Afferrai una tazza di caffè al volo e ustionandomi la lingua pur di finirlo in fretta, mi fiondai sotto il getto caldo della doccia. Amavo il contatto con l'acqua di prima mattina, era una sensazione di pace che mi faceva dimenticare per un po', tutto quelle cose che non andavano in questa famiglia.
L'orologio del bagno segnava le 8.15, dovevo sbrigarmi, si, forse era il caso dato che quella stupida della mia amica sarebe arrivata a momenti.
-Quanto sei bella, sexy lady dimmi che far...- 'Pronto?' dissi interrompendo la suoneria del cellulare 'Muoviti a scendere che dobbiamo andare!' poteva benissimo non urlare, pensai una volta terminata la chiamata dato che le sue urla, raggiungevano camera mia e non promettevano un bel risveglio.
Presi i primi jeans che mi capitarono per mano, una magliettina marrone che indossai velocemente e dopo aver incalzato le mie superga corsi il più veloce possibile in bagno.
Mi spalmai un po' di fondotinta in modo da dare un po' di colore alla mia pelel candida, due passate di mascara ed uscii di casa.
'Buongionro bella' sorrisi, cercando di addolcire la sua espressione seccata. 'Buongiorno? no, ti rendi conto che se ci vedono in giro al posto che a scuola ci sospendono?' in effetti, non aveva tutti i torti ma alla fine c'era un buon motivo se quel giorno avremmo bigiato le lezioni.
'Dai calmati, adesso sono qui. Andiamo a prendere il motorino e raggiungiamo il nuovo bar in galleria.' aggiunsi in tono dolce, saremmo andate a Milano e non ci saremmo subite la pallosa lezione di latino della signorina Cherlin.
Dopo una buona mezz'ora persa per cercare il bar, uno strano senso di realizzazione ci prese quando l'enorme insegna -Milly's- ci si piazzò sotto gli occhi.
'Che cosa posso portarvi signorine?' un ragazzo decisamente alto sia vvicinò a noi per prendere le nostre ordinazioni. 'Due caffè macchiati, grazie' e dopo aver segnato il tutto sul suo quadernetto se ne andò via, mentre l'aria si inebriò del profumo di caffè e brioches.
'Ah dimenticavo, hai ancora il mio I-pod, le hai messe le canzoni?' dissi distraendola dal cameriere di poco fa.
'Si tesoro, anche se non capisco come mai non lo faccia tu, dato che il computer ce l'hai' 'E' semplice cara la mia Dunia, mi annoio a cercare canzoni' odiavo perdere tempo a scaricare canzoni di nuovi gruppi che tra meno di un mese nessuno avrebbe più ascoltato, ma a lei piaceva farlo perciò le lasciavo anche il mio di divertimento.
'Allora mi spieghi perchè oggi abbiamo saltato scuola?' già, l'altra sera l'avevo chiamata molto tardi,svegliandola per giunta, cosa che mi ha rinfacciato per almeno un po' di minuti e senza darle nessuna spiegazione l'avevo convinta a venire con me.
'Si beh, devo trovare qualcosa di carino da mettere, sai com'è, arriva mio fratello stasera.' non che la cosa mi entusiasmasse più di tanto, sinceramente? Non sapevo nemmeno che faccia avesse, potrebbe essere benissimo uno di questi ragazzi che mi stavano accanto e io non lo avrei nemmeno riconosciuto.
Daltronde, lui era rimasto a Londra con mio padre e la sua nuova molgie, ma stasera era il compleanno di nostro fratello Gian e sarebeb tornato per conoscerlo.
 
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