emh, si sono in ritardo e bla bla bla. ci sono tanti errori perchè non ho ricontrollato e bla bla bla. vi adoro e ciao. <3
-dovresti andare dal dottore memii dissi arricciando il naso guardando una scena che, per i miei gusti, stavo vivendo già troppe volte. Ero appoggiata alla porta con le braccia incrociate al petto mentre il mio sguardo preoccupato era puntato sulla figura di melanie inginocchiata davanti al gabinetto. lei scosse la testa in risposta alla mia domanda rialzandosi in piedi a fatica. -per favore, ti accompagno.- la pregai e lei mi guardò dopo essersi lavata il viso. -che c'è?- chiesi perplessa notando la sua espressione: era come se volesse dirmi qualcosa ma aveva timore a dirmelo, forse era preoccupata da una mia reazione. -melanie, che c'è?- ripetei ma questa volta con il tono più deciso e serio, volevo sapere che aveva. lei sospiró e si passó una mano fra i lunghi capelli castani e mi seguí quando uscii dal bagno della stanza per andare sul letto. -ci sono già stata dal dottore e so bene cosa ho.- disse lei giocherellando con un lembo del mio piumone senza guardarmi. -okay, e ti dispiace dirmelo? sai, sono preoccupata!- esclamai al limite della pazienza. lei annuí senza alzare lo sguardo e la vidi sospirare nuovamente. -sono..sono incinta. di james. -da quanto tempo lo sai? mi resi conto di aver usato un tono un po' duro, ma in quella situazione era l'unico tono che mi sentivo di usare. -qualche settimana, sono ad un mese e mezzo. -e quando avevi intenzione di dirmelo?!- esclamai alzandomi in piedi con uno scatto che la fece sussultare. -scusa.. -scusa?! mi sono preoccupata ogni santo giorno per te, l'hai visto e non ti è passato mai di mente di dirmi la verità?- chiesi allibita allargando le braccia sempre di più, parola dopo parola. La sua testa volgeva sempre verso il basso come impaurita di alzarlo per incontrare il mio sguardo arrabbiato. La vidi respirare con un ritmo sempre più veloce e poi sentii un singhiozzo prima che si portasse le mani al viso come per nascondere quei singhiozzi e le lacrime. Sospirai e mi lascia cadere nuovamente a sedere sul letto guardandola. Mi maledii per essermi comportata da stupida pensando prima al mio orgoglio invece che a lei. Mi avvicinai a lei e le passai le braccia intorno alle spalle per chiuderla in un abbraccio e la strinsi a me, quel contatto la fece scoppiare completamente e si lasció andare in un pianto liberatorio sulla mia spalla mentre io le accarezzavo la schiena cercando di tranquillizzarla. Dopo qualche minuto buono i singhiozzi diminuirono e le lacrime cessarono di rigarle il viso cosí ci staccammo dall'abbraccio e le sorrisi ancora asciugandole una guancia bagnata di lacrime. -scusa per come ho reagito prima, ma ero davvero preoccupata. lei scosse la testa e mi sorrise prendendo aria come per riprendersi da quel pianto e si asciug accuratamente tutto il viso, facendo attenzione ad eliminare ogni traccia di tutto il mascara che le era automaticamente colato. -no scusami tu, hai ragione, avrei dovuto dirtelo. scossi la testa e le sorrisi abbracciandola ancora una volta. -ormai quel che è fatto è fatto. te piuttosto spiegami un po'.- dissi incitandola a parlare con un gesto della mano e lei dopo aver annuito inspirò profondamente e cominciò a raccontarmi di come lo aveva scoperto e in più mi raccontò particolari di quella sua vita 'buia' che aveva passato con il ragazzo che l'aveva messa incinta. -quindi hai già fatto i dovuti controlli?- chiesi premurosa: mi sentivo una specie di mamma in quel momento. lei ridacchiò, molto probabilmente aveva avuto il mio stesso pensiero e poi annuì -più tardi devo adare dal ginecologo a farne un altro.-mi informò e io non ci pensai due volte e mi ofrri per accompagnarla. -non ha niente da fare? studiare..niente?- si rassicurò e io annuii -almeno che non mi capiti un'urgenza ora, sono libera come l'aria. lei sorrise e stava per dirmi qualcosa quando il mio blackberry prese a vibrare e lo afferrai velocemente. corrugai la fornte pensierosa vedendo il nome di Niall sullo schermo. Perchè mi manda un messaggio? Avrò forse dimnticato qualcosa? Non mi sembra.. Mille dubbi mi assalirono e scomparirono nello stesso momento in cui aprii il messaggio: 'hey, ho bisogno di te. appena puoi vieni nel giardino del campus, per favore. xx' fissai lo schermo e mille altri dubbi si impossessarono nella mia mente, ma una domanda sovrastava tutto: 'cosa era successo a Niall?' -hey, che succede?- chiese Memi che aveva intuito, molto probabilmente dalla mia espressione e il mio silenzio, che qualcisa non andasse. -niall. dice che ha bisogno di me e dobbiamo incontrarci...sembra urgente.- risposi passando il mio sguardo fra il telefono e i grandi occhi della mia amica ancora leggermente arrossati per il pinato di prima. -non so se andare, cioè..la visita e- -vai noemi.- mi fermò prima che potessi dire altro. -conosco Niall e so che non chiede spesso aiuto e se lo chiede vuol dire che veramente ne ha bisogno. ha bisogno di te e poi non voglio andare in giro con te se hai quell'espressione in faccia! -esclamò lei facendomi sorridere e io annuii -ma ti lascio sola? non c'è neanche Alex..- dissi guardando il letto vuoto della mia compagna di stanza, la quale era uscita, se non sbaglio andava in biblioteca. le mie speranze per lei era che avrebbe trovato Louis da qualche parte e ci avrebbe fatto qualcosa, non ce la facevo più a sentire discorsi del tipo 'non gli interesso' 'lui non viene di certo a guardare me' e altre stupidate che non stavano nè in cielo nè in terra visto che tutti sapevamo che Tommo era completamente perso per la biondina. -tranquilla, vai per favore. io mi rilasserò e poi andrò alla visita, con calma. muoviti ora!- esclamò lei cacciandomi praticamente dal mio letto e dopo avermi tirato addosso il giubbotto e le chiavi, mi spinse fuori dalla camera chiudendomi poi la porta in faccia. -mmh, tenera.- sussurrai fissando la porta chiusa davanti a me per poi sorridere divertita e uscire dal dormitorio. arrivai nel giardino in meno di cinque minuti, ma del biondo non c'era ancora nessuna traccia. molto probabilmente quando mi aveva mandato il messaggio si trovata ancora a casa e da lí al giardino ci volevano come minimo una decina di minuti. sbuffai nervosa e cominciai a camminare su e giù per qualche metro per poi spostarmi vicino ad un cespuglio e cominciai a strapparte le foglie, riducendole a pezzettini, giusto per passare il tempo in un modo poco costruttivo. sentii dei passi sprofondare nella ghiaia dei viali e mi girai di scatto vedendo niall venire verso di me e così li andai incontro diminuendo più velocemente la distanza che ci separava. -hey occhi belli- lo salutai come mio solito abbracciandolo, ma la sua stretta sui miei fianchi era più debole del solito visto che solitamente ci metteva così tanta energia da farmi mancare il respiro per svariati secondi. mi staccai e lo guardai negli occhi come se volessi leggergli dentro e notai subito qualcosa che non andava. -che succede? perchè ha bisogno di me?- chiesi inclinando leggermente la testa di lato e lui abbassò lo sguardo verso il terreno scalciando qualche sassolino. -devo parlare con qualcuno e te sei l'unica persona con cui abbia voglia di sfogarmi. -sussurrò mettendosi le mani in tasca. in altri casi mi sarei sentita lusingata e avrei cominciato a vantarmi, per scherzo naturalmente, ma quello non mi sembrava il giusto momento per reagire e comportarmi in quel modo. -okay, sediamoci dai!- dissi con un sorriso e lui annuì seguendomi fino ad raggiungere la panchina più vicina. lui mi mise a sedere piantando bene i piedi sulla terra e poggiando le mani sulle ginocchia, sembrava così rigido. io mi girai completamente verso di lui ed incrociai le gambe afferrandomi i piedi con le mani dondolandomi leggermente come facevo spesso. lo guardai in silenzio aspettando che dicesse qualcosa visto che non me la sentivo di chiedergli ancora una volta cosa stesse succededo, quando se la sarebbe sentita, avrebbe parlato, infondo ci trovavamo lì per quello: parlare. approfittai del silenzio per guardarmi intorno, così lui non si sarebbe sentito sottopressione con il mio sguardo addosso. non c'erano tanti ragazzi in giro visto anche che l'orario delle lezioni era finito da un bel pezzo e la temperatura era freddissima, molto probabilmente la più ghiaccia di quei giorni. la mia attenzione fu catturata da una ragazza con la risata acuta che ti entrava dentro, fino alle ossa e un sorriso spuntò sulle mie labbra. era come un dejavù. mi ricordai di come vidi Melanie la prima volta. di come vidi Liam la prima volta. i rapporti con Payne era migliorati, diciamo così. almeno ora avevo cominciato a rivolgergli parola e con il tempo, avrei scommesso, saremo diventati buoni amici, infondo era impossibile non volere bene ad un ragazzo come lui. -ho lasciato Kaytlin. a quelle parole mi irrigidii e girai la testa di scatto puntando i miei occhi sul viso del biondo. -tu hai lasciato...lei?- chiesi incredula con gli occhi appena spalancati. Niall sospirò e poi annuì tenendo lo sguardo fisso a guardare chissà cosa davanti a lui. -e per quale motivo?- chiesi confusa. Ogni volta che li avevo visti insieme non mi smebrava ci fosse qualcosa che non andava, anche se non li vedevo spesso insieme, tutte le volte che vedevo Niall eravamo solo io e lui o al massimo gli altri ragazzi. Lui finalmente si girò verso di me e mi guardò per poi fare spallucce. -non provo più quello che provavo prima. l'ho conosciuta meglio in questo tempo e il suo carattere non è molto conpatibile con il mio, non mi piace molto e poi è gelosa, troppo.- spiegò guardandomi in un modo strano quando pronunciò la parola 'gelosa'. Io annuii e non sprecai fiato a chiedere se lei fosse gelosa di me, perchè sapevo benissimo che lo era. Niall me lo aveva detto più di una volta. A lei dava noia il fatto che io e lui uscissimo così tanto da soli, si lamentava spesso con Niall anche se lui li confermava sempre che fra noi non succedeva mai niente. -quindi è finita?- chiesi ulteriormente e lui annuì con forza. -finita, decisamente. -okay. Niall era come una specie di migliore amico per me, ci tenevo tanto a lui e quindi sarei dovuta essere triste in quel momento no? o almeno dispiaciuta. e allora perchè io mi sentivo completamente il contrario? mi sentivo sollevata e perchè no, un po' felice. ma non era possibile, cioè, non avrei avuto motivo per essere felice perchè lui ora era tornato single, no. almeno che alex non avesse ragione con tutte quelle frecciatine che mi lanciava sul fatto che io provassi qualcosa per lui che andasse oltre l'amicizia...no. lui era il mio migliore amico e non provavo altro per lui, anche se mi aveva sempre infastidito vedere lui e Kay insieme, come lei gli teneva la mano e gli accarezzava i capelli..questa non è gelosia, vero? forse invidia. invidia perchè lei poteva fare quelle cose e io no. scrollai la testa come a spazzare via tutti quei pensieri assurdi che mi passavano per la testa e lui mi guardò confuso chiedendomi se stessi bene. -sì, sto bene.- farfuglia per poi accennare un sorriso alla meno peggio. -te come ti senti ora? lo vidi inspirare nuovamente, come per catturare tutta l'aria che si trovava intorno a noi. -bene. mi dispiace un po', ma sto bene. credo di aver fatto la cosa giusta. non mi sembrava il caso continuare se da parte mia non c'era lo stesso sentimento che lei provava per me. annuii d'accordo con lui e cercai di non dar retta a tutti i pensieri precedenti che lottavano per farsi spazio nella mia mente, volevano che entrassi in paranoia per casa? molto probabilmente si. -quindi non hai più bisogno di me? cioè non ti sto liquidando, mi chiedo solo se.. sospirai lasciando la frase incompleta, tanto lui aveva capito cosa intendevo e mi guardò scettico annuendo. -no, mi sono sfogato.- rispose annuendo -hai qualcosa da fare? 'sì, dovrei andare via per cercare di capire cosa provo per te, ma tranquillo, intanto mi limito ad andare in paranoia qui davanti a te.' pensai guardandolo con un sorrisino e scossi la testa. -no, solo che non mi sento bene e- -ma mi hai appena detto di stare bene- mi interruppe lui aggrottando le sopracciglie e io mi morsi la lingua -mentivo, per non farti preoccupare.- mentii con le prime parole che mi passarono per la testa. -ma in realtà mi fa male la testa, tanto.. e un po' anche la schiena a dire il vero.- farfuglia inventandomi di sana pianta dolori immaginari mentre mi alzavo dalla panchina. mi sentivo tanto come una fuggitiva. -ti accompagno in stanza?- mi chiese imitandomi ed alzandosi dalla panchina ma io misi entrambi le mani avanti. -no!- esclamai facendolo sussultare. -cioè, non importa, grazie.- continuai con un volume di vole che non superasse i 100 decibel. lui annuì anche se potevo benissimo notare la confusione nel suo sguardo. -beh, comunque grazie per la chiacchierata!- esclamò lui avvicinandosi con un sorriso stupendo mentre allargava le braccia pronto ad accogliermi e io di certo non mi rifiutai, amavo i suoi abbracci, erano così..protettivi e belli. -prego. rimasi chiusa fra le sue braccia per qualche altro secondo e poi capii che forse era meglio staccarsi e così, a malincuore mi allontanai da lui e lo salutai con un cenno della mano. -ciao occhi belli.- sussurrai appena, ma lui mi sentì, o almeno lo intuì leggendo il labiale. -a domani Henderson. Lo vidi voltarsi e piano piano allontanarsi, solo quando non lo vidi più decisi che forse era meglio rientrare in camera, anche perchè il freddo mi stava lentamente uccidendo. Quando rientrai in camera la trovai vuota, quindi intuii che Memi era andata già dal dottore e che Alex era rimasta ancora rinchiusa in biblioteca o, per le mie speranze, fra le braccia di Louis. sospirai levandomi il giubbotto e lanciandolo sul letto, sbagliando però mira cosicchè cadde per terra. non mi preoccupai a raccoglierlo, per me sarebbe potuto rimanere lì, non mi dava per niente noia e in più ero troppo pigra per abbassarmi a raccoglierlo. mi lasciai cadere sul letto e peso morto e affondai la mia testa nel cuscino cercando di mettere in ordine i pensieri che ci navigavano dentro.
Alex. forse Noemi aveva ragione, stavo seriamente studiando troppo, ma ancora non credevo alla sua teoria che mi sarebbe potuta scoppiare la testa a forza di tenerla fra i libri. sorrisi pensando a quando mi raccontò questa sua teoria che era un po' come lei: pazza. chiusi con u sospiro il libro di chimica e mi alzai da quella sedia che mi aveva ospitato per ben due ore e mezza, minuto più minuto meno. mi sgranchii leggermente le braccia e il collo, dopodichè mi preparai ad uscire da quel posto che puzzava di chiuso. -mmh, ho voglia di caffè.- sussurrai fra me e me mentre mi preparavo mentalmente ad affrontare il gelo che mi avrebbe aspettato fuori che mi accolse pungendomi sulle guancie che diventarono immediatamente rosse. svoltai l'angolo e, come nei migliori film, andai addosso a qualcuno che, dopo aver alzato gli occhi, riconobbi immediatamente. capelli sbarazzini che andavano un po' dove volevano loro tranne per il ciuffo che era rigorosamente perfetto. -bionda!- esclamò lui mentre i suoi occhi, colo mare, si impuntarono sui miei color cioccolato. -hey loù!- esclamai cercando di mantenere un tono normale. -stavo andando al bar, vieni con me?- chiese lui con quel sorriso mozzafiato che mi incantai a guardare e senza dire niente annuii affiancandomi a lui e cominciando a chiacchierare del più e del meno fino a quando non arrivammo al bar e tirai un sospiro di sollievo sentendo il calduccio. -cosa prendi? -un cappuccino.- risposi e lui ordinò -non hai intenzione di pagare anche il pio cappuccino vero?- chiesi notando che aveva tirato fuori una banconota da 5. -come scusa? non ti sento mi dispiace.- scherzò lui io ridacchiai, ma poi mi opposi dicendo che non doveva offrirmi nulla. inutile dire che vinse lui. -ti devo i soldi di un cappuccino.-bofonchiai raggiungendo un tavolino e mettendomi a sedere. -si cavolo, senza un dollaro e novanta credo che finirò sotto un ponte! risi e gli diedi uno schiaffo sul braccio, che naturalmente non lo scalfì di mezzo millimetro. continuammo a parlare e scherzare per non so quanto tempo, so solo che mi sentivo così bene a passare del tempo con lui. -senti alex- se ne uscì improvvisamente lui e io lo guardai con un sorriso pronta ad ascoltare una delle sue battute stupide e così annuii in modo che capisse che lo stavo ascoltando. -ti va di uscire con me? spalancai la bocca e sapevo benissimo che in quel modo sembravo tipo un'ebete di prima categoria, ma ci ero leggermente rimasta di merda, nel senso buono della frase. -emh..sì, certo.- risposi dopo tipo un minuto in cui avevo fatto la parte della stupida rimanendo in silenzio. -bene!- esclamò lui con un sorriso gigantesco e poi guardò l'ora sul suo telefono e scattò in piedi. -scusa devo scappare, mi aspettano gli altri! ti chiamo per sapere quando si esce al massimo nel parliamo domani!- esclamò velocemente e mi fu difficile capire quello che stava dicendo così mi limitai ad annuire. lui mi sorrise un'ultima volta e poi si abbassò lasciandomi un bacio sulla guancia -ciao bionda. rimasi immobile a sedere a quel tavoli per svariati minuti, non rendendomi ancora conto di quello che era successo e poi mi decisi ad alzarmi e ad uscire di lì, dovevo dare le novità a Noemi. corsi verso il dormitorio e feci di corsa le scale per poi entrare in camera come un tornado. Noemi era stesa sul letto da sola, non mi preoccupai a chiedermi dove fosse Memi perchè avevo altro per la testa. -Louis mi ha chiesto di uscire!- dissi, anzi lo urlai. finalmente lo avevo detto ed era vero. vidi Noemi saltare letteralmente fuori dal letto catapultandosi di fronte a me abbracciandomi cominciando ad esclamare frasi della serie 'finalmente, era l'ora' e 'Dio esiste.' sembrava quasi che lei fosse più felice di me.
Edited by horan? - 10/4/2012, 21:12
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